Capitolo 3

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P.O.V. Artù
Non posso crederci.
Mi sento arrabbiato, ma allo stesso tempo felice.
Arrabbiato perchè Morgana, non mi ha parlato subito del molestatore e sono venuto a saperlo da Merlino e per fortuna per lui, me ne ha parlato subito...
Ma si sento anche molto felice: sapere che la ragazza che amo, ricambia i miei sentimenti, mi rende molto felice, anche se so che tra me e lei non ci potrà mai essere niente.
Ora mi chiedo come si sentirà lei...
Confusa? Pentita?
Devo parlarle al più presto, ma fuori dal castello, non voglio che qualcuno ci senta parlare di un argomento delicato come questo, men che meno nostro padre.
Penso che le scriverò una lettera.
Mi dirigo subito nella mia stanza, cerco un foglio e un calamaio e mi metto subito a scrivere.

"Cara Morgana,
Ti devo parlare urgentemente, ti aspetto alla cittadella al tramonto, ti prego di esserci, è molto importante.
Artù"

Credo possa andare, non sono mai stato bravo a scrivere lettere, me la cavo di più ad usare la spada.
Esco dalla mia stanza per dirigermi a quella di Morgana, mi guardo attorno per evitare che qualche ficcanaso mi noti e infilo la lettera sotto la porta della sua stanza bussando, dopodiché me ne vado.
Devo solo sperare che stasera Morgana si presenti alla cittadella.

***

Morgana non c'è... Non è venuta...
Probabilmente non ha ancora letto la lettera.
No, la conosco bene, lei adora ricevere lettere e non esiterebbe un secondo a leggerle e sapere chi le scrive.
Probabilmente non pensava sul serio ciò che mi ha detto...
Io spero che sia così, che ciò che mi ha detto sia vero, voglio una conferma, devo sapere.
L'unica cosa che posso fare è tornare al castello, probabilmente è da qualche parte in giro...

***

Appena torno a palazzo chiedo ai primi che incontro se hanno visto Morgana...
Oh, ecco Merlino!
Artù: «Merlino, sai per caso dov'è Morgana?»
Merlino: «No, mi dispiace, oggi non l'ho proprio vista da nessuna parte.»
Artù: «Va bene, se la trovi dimmelo immediatamente!»
Merlino: «Certo, Artù!»
Artù: «Ah, Merlino! Grazie di avermi riferito all'istante che qualcuno stava perseguitando mia sorella.»
Merlino: «Figuratevi!»
Continuo a camminare verso la stanza di Morgana, con la speranza di trovarla nella sua stanza e quando arrivo accanto alla sua porta vedo Ginevra uscire.
Artù: «Gwen!»
Gwen: «Artù!»
Artù: «Morgana è nella sua stanza?»
Gwen: «No, voi sapete dov'è? Non mi ha detto che sarebbe uscita...»
Artù: «No, non so dove sia, speravo di trovarla nella sua stanza... Se la vedi vieni a chiamarmi subito, per favore!»
Gwen: «Certamente, sire!» mi dice sorridendo e facendo un piccolo inchino.
Provo ad entrare nella stanza di Morgana per vedere se almeno ha letto la mia lettera.
Vedo che la lettera non è più per terra, bensì sulla sua scrivania....
Ma è ancora chiusa, ciò significa che non l'ha letta e che Ginevra l'ha raccolta e messa sulla scrivania.
Devo andare a cercarla, ma è già sera tardi.
Devo avvertire mio padre che Morgana non si trova da nessuna parte e che nonostante il sole sia già calato, non ha ancora fatto ritorno al castello.

P.O.V. Morgana
Credo che non tornerò nel castello per un bel po'...
Una parte di me ha bisogno di stare lontana da Artù, dopo ciò che gli ho detto, l'altra parte lo vorrebbe qui, ora, in questo momento.
In questo bosco starò bene: mi basterà trovare un po' di legna per la notte.
Mi rendo conto che non ho mai imparato ad accendere un fuoco, maledizione...
Penso che andrò in qualche locanda qui vicino per passare la notte...
'Locanda dell'amore'
Ovvio, tanto per restare in tema no?!
Mi metto il cappuccio per non farmi riconoscere da occhi indiscreti e apro la porta: c'è puzza di vino e molta gente ormai è ubriaca fradicia.
Mi dirigo velocemente dal proprietario per pagare la mia nottata in questa locanda, sperando che questa notte passi in fretta...
Mi dirigo al piano superiore, a testa bassa, dove stanno le stanze quando sbatto, improvvisamente, contro qualcuno e alzo il capo per chiedere scusa alla persona: non ci posso credere, Philip!
Philip: «Ma guarda un po' chi si rivede! Viso d'Angelo! Come te la passi?» mi dice barcollando e ridendo, penso sia uno dei più ubriachi in questa locanda.
Morgana: «Philip!»
Non penso sia il caso di rimanere in questa locanda e ormai si è fatto tardi per cercarne un'altra...
C'è una sola persona da cui potrei andare a quest'ora... Ma prima devo liberarmi di Philip...
Philip: «Il destino ci fa incontrare ancora, eh?» dice con le guance rosse.
Morgana: «Già...» rispondo irritata.
Philip: «Siamo destinati a stare insieme, Viso d'angelo.» odio questo nomignolo.
Non lo sopporto più.
Morgana: «S-senti, che ne dici se prendo un bicchiere di vino, per entrambi?»
Philip: «Mmh...»
Spero che mi risponda di sì...
Non sembra convinto poi continua: «D'accordo, Viso d'angelo, ti aspetto a quel tavolo laggiù!»
Perfetto, se l'è bevuta, è talmente ubriaco che ci è cascato e con tutta questa gente non dovrebbe essere difficile svignarmela...
Osservo Philip, fino a che il suo sguardo si stacca finalmente da me e in quel momento ne approfitto per uscire dalla locanda.
L'unica scelta che ho, è dirigermi dall'unica persona da cui potrei andare a quest'ora.

*toc toc*
Spero sia ancora sveglia. Per fortuna vedo aprirsi la porta!
Gwen: «Morgana! Che piacere rivedervi! Come state? Dove siete stata? Cosa vi è successo?»
Morgana: «Calmati Gwen! Sto bene, grazie.» le dico sorridendo.
Gwen: «Entrate, prego!» mi dice con un gesto di accoglienza.
Morgana: «Gwen, ti devo chiedere un favore, se non ti è di troppo disturbo...»
Gwen: «Certo che no! Ditemi pure!»
Morgana: «Posso passare la notte qui da te?»
Gwen: «Cosa? Per me non c'è alcun problema, ma sapete che vi stanno cercando tutti a castello? Artù sembrava disperato! Deve tenere molto a voi.»
Artù... Non me la sento proprio di vederlo e parlargli dopo ciò che gli ho detto...
Morgana: «Nessuno deve sapere che sono qui da te, Gwen. Ho combinato una cosa per cui non tornerò a castello. Domattina me andrò, ti chiedo solo un pernottamento.»
Gwen: «Va bene, Morgana, potete dormire nel mio letto.»
Morgana: «Cosa? No, mi basta solo una coperta.»
Gwen: «Non vi preoccupate, avete gli incubi e fate fatica a dormire, potete pernottare nel mio letto, non vi preoccupate!»
Morgana: «No, Gwen! Non sono riuscita a trovare un posto per la notte e sono venuta a disturbarti molto tardi, mi basta solo una coperta davvero...»
Gwen è sempre troppo gentile, per questo le voglio bene ed è la mia migliore amica.
Gwen: «Credo che siamo entrambe in grado di stare nel mio letto, Morgana. Ci staremo di sicuro se ci stringiamo un po', che ne pensate?»
Morgana: «Va bene, Gwen, ti ringrazio infinitamente!» le dico abbracciandola.
Ci corichiamo sul letto di Gwen, ma non ho per niente sonno, come al solito.
Gwen: «Ah, Morgana, ho trovato una lettera sul pavimento della vostra stanza mentre ripulivo: l'ho posata sulla vostra scrivania.»
Morgana: «Chi me l'ha mandata?»
Gwen: «Non ne ho idea, non ho guardato il mittente, non mi sembrava giusto sbirciare in cose che non mi riguardano...»
Morgana: «Dovevo aspettarmelo, sei sempre molto sincera... Ti voglio bene Gwen, buona notte!»
Gwen: «Buona notte, mia signora!»
Non so quante volte le avrò detto di non chiamarmi mia signora... E di darmi del tu, ma lei è troppo... Troppo Gwen per darmi del tu!

Cerco disperatamente di prendere sonno, ma non ci riesco.
Ginevra ormai si è addormentata.
Decido di pensare ai vecchi tempi: quando Artù, mi sentiva urlare nel cuore della notte, a causa dei miei frequenti incubi ed entrava nella mia stanza, mi abbracciava e ci addormentavamo insieme...
Sento la stanchezza scendere sui miei occhi e finalmente riesco a prendere sonno.

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