capitolo 1

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-hai mangiato troppo brutta porcella.
Non saprei dire come é cominciato. Né quando é cominciato. Perché queste cose non cominciano all'improvviso. Come un fulmine a ciel sereno. Sono più come l'acqua che monta dietro una diga, te ne accorgi ma sai di non poter fare niente per fermarla . La diga so rompe. Uuoosh.
La mia diga si é rotta in germania. Era luglio, vacanza, quel genere di penosa vacanza familiare in cui si finge che tutto va bene e che si é felici, quando invece si é parecchio incasinati.
Ero una tredicenne effetta da narcisismo. All'epoca c'erano profondi dissidi nella nostra famiglia, ma per me la cattiveria é quella sensazione di disagio, conducevano a un' unico problema.
Ero grassa.
Andavamo a notare nella piscina atlantis, e io passavo il tempo a esaminare attentamente le ragazze tedesche in bikini e a sentirmi bruttissima. " magari fossi come loro" pensavo " allora si che andrebbe tutto bene. Se riuscissi a dimagrire, potrei affrontare qualunque cosa" . Sessantaquattro chili e un metro e cinquantasette di altezza: la mia forma e le mie dimenzioni cominciavano a condizioni cominciavano a condizionarmi. Seriamente. Tutte le mattine davanti allo specchio mi provavo vestiti dopo vestiti, allarmata dalla grandezza della mancia, dei fianchi e delle cosce.
Rimettere il costume da bagno dopo tutti quei mesi era stato un incubo. Uscendo dall'altantis, mia madre aveva cominciato a descrivere una donna balena che aveva visto a bordo vasca:
-se ne stava la seduta con un cesto da picnic dal quale continuava a tirare fuori cose da mangiare, con quella mano che andava e veniva, andava e veniva. Tramezzino, tramezzino, dolce. Si capiva che voleva smettere perché continua a mettere il coperchi al cesto come dire " ok, adesso basta", cinque minito dopo lo riapriva di nuovo! Poi, la figlia é uscita dall' acqua per andare a mangiare e...
-era grassa pure lei?- la interuppi io.
-be, direi che era giusta, anche se aveva tutta l'aria di essere anche lei sulla buona strada- mi rispose mia madre.
- più grassa di me? - volevo sapere.
-si, piú grassa di... bè, no, forse era come te.
L'ho guardata male. E quindi.. anch' io avevo tutta l'aria di essere su quella strada? Be, si, forse. Ma cosa potevo farci? Io ero fatta cosi. Ero sempre stata grassa e sempre lo sarei stata. I formaggini sarebbero sempre stati una grande consolazione.
- detesto essere grassa- mi lamentai, ripetendo quello che da molto mesi era diventato il mio ritornello e che mia madre era stufa do sentire. No era la prima volta che mi suggeriva do fare qualcosa al riguardo.
-avrai tutto il mio appoggio, jess- disse mostrando grande entusiasmo. - lo so come so fa! Diventa sempre piú attiva! Va a nuotare! Prima nuotavi sempre. Io potrei cucinarti delle pietanze sane. Io alla tua etá pesavo cinquantuno chili.
É vero, ho visto dei filmini di quando mia madre era ragazza, ed era veramente bella e magra. Anzi, secondo me, era un pó troppo secca.
- se vuoi perdere peso per davvero- continuó - io so come fare, perciò smettila con questa tiritera. Il sentimento che mi piace meno é il senso di colpa, e subito dopo viene l'umiliazione. Quel genere di umiliazione soffocante che ti fa avvampare e strizzare gli occhi. Avevo un carattere orgoglioso . Per certe cose sono ancora cosi, ma sto cercando di migliorare. E per quanto fosse una stupidaggine, io mi sentivo umiliata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2015 ⏰

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