Capitolo 3

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Non mi sembrava vero. Era il primo ragazzo che mi rivolgeva la parola dopo anni, oltre a Jake. Non mi aveva colpito tanto il fatto che mi avesse parlato, ma che si fosse presentato. Di solito tutti parlano con me, solo per insultarmi ovviamente. Ma lui no. O almeno non ancora.
Rimasi a guardarlo. Aveva i capelli biondi, la carnagione piuttosto chiara. Aveva un piercing sul naso e degli orecchini sull'orecchio sinistro. I suoi occhi erano azzurri tendenti al verde. Aveva l'aria di un ragazzo dolce e sensibile.
Si accorse che lo stavo fissando senza dare una risposta quindi mi disse: 《Cosa c'è? Ho qualcosa in faccia?》
《No, la tua faccia è perfetta... ehm, cioè, volevo dire che...》dissi confusa.
《Tranquilla è tutto apposto.》mi rassicurò lui sorridendo. Il suo sorriso... wow. Era qualcosa di magico. Arrossii e abbassai lo sguardo imbarazzata.
《Allora, vogliamo andarci a cambiare o rimaniamo qui impalati a fissarci fino a domattina?! Forza, negli spogliatoi!》urlò il professore. Quanto lo odiavo. Lui e i suoi esercizi del cazzo. Ci fa faticare tanto e dice addirittura che non ci vuole niente. Beh, tu non fai un emerito cazzo per tutta la lezione, mi sembra fin troppo ovvio che per te non ci vuole niente.
Senza dire una parola mi avviai verso gli spogliatoi femminili, ormai vuoti, e iniziai a cambiarmi. Tolsi la felpa e rimasi in cannottiera. I tagli furono scoperti, ma non mi importava, tanto c'ero solo io lì. Levai anche la cannottiera per poi mettermi un'altra felpa. Andai davanti allo specchio e mi guardai. Quello che vidi mi fece schifo, proprio come ogni giorno. Ero grassa e brutta. Odiavo il mio corpo. Stavo provando a dimagrire in tutti i modi possibili. Avevo persino smesso di mangiare. E quelle poche cose che ingerivo davanti a mia madre per non farla preoccupare, le vomitavo poco dopo. Non volevo prendere altri chili.
Guardai l'ora. 10:07. Avevo tre minuti per vestirmi ed andare in classe. Mi cambiai in fretta e uscii dalla palestra.

Le ore di scuola stavano passando in fretta, ma mi uccideva il fatto di non poter parlare con Rose e Jake. Chiesi al prof di storia di poter andare al bagno e lui acconsentì.
Stavo percorrendo il corridoio quando ebbi un forte senso di vuoto. Mi girava la testa e stavo perdendo l'equilibrio. Pensavo fosse uno dei soliti attacchi di panico, ma era diverso. Stavo provando ad appoggiarmi a qualcosa, quando mi ritrovai per terra. Non riuscivo a muovermi e non vedevo più niente. Sentì dei passi farsi sempre più vicini e poi delle calde mani sfiorarmi le guance. Non riuscivo ad aprire gli occhi per vedere chi fosse. Mi prese in braccio in stile sposa e appoggiai la testa sul suo petto. Era un ragazzo, doveva essere abbastanza forte per riuscire a portare in braccio 70kg. Aveva un profumo buonissimo, misto al fumo delle sigarette.
Concentrai tutte le mie forze e riuscì ad aprire gli occhi. Lo vidi sfocato. Era moro, carnagione scura. Aveva una collana con un segno tribale. Stavo provando a mettere meglio a fuoco, quando persi del tutto le forze e svenni.

Aprii gli occhi. Iniziai a guardarmi intorno, non sapevo dove fossi e non ricordavo nemmeno come ci ero arrivata. Vidi una signora sulla quarantina, era girata di spalle e leggeva dei documenti.
《Mi scusi... Potrei sapere dove sono? E cosa è successo?》le dissi con un filo di voce, abbastanza alto da farmi sentire. La signora si voltò e mi sorrise.
《Ben svegliata cara. Il ragazzo che ti ha portata qui mi ha detto che sei caduta in mezzo al corridoio. Mentre ti portava qui sei svenuta del tutto. Ora sei nell'infermeria della scuola.》mi informò lei con un tono dolce. 《È stato solo un calo di zuccheri, ma devi mangiare di più, intesi?》continuò lei.
《Certo signora.》le dissi io sorridendo.
《Sono venuti a trovarti due ragazzi, stavano aspettando che tu ti svegliassi. Ora sono qui fuori. Li faccio entrare?》
《Oh, va bene.》le risposi io pensando a chi potessero essere.
《Oh e comunque, chiamami Victoria.》disse lei infine, aprendo la porta. Entrarono prima Rose e poi Jake. Ci guardammo. Victoria uscì e ci lasciò soli. Rosaly si stava sforzando di fare la dura e di acquisire un'espressione seria. Jake guardava il pavimento e non parlava. Decisi di rompere il silenzio.
《Hey...》
Rosaly si schiarì la voce e cominciò a parlare.
《Cosa ti passa per la testa Bella?? Ci abbandoni così senza motivo? Non puoi farlo cazzo! Non puoi! Tu sei tutto quello che abbiamo, siamo il trio delle meraviglie, ricordi?》scoppiò a piangere. Mi alzai dal lettino e corsi da lei ad abbracciarla. Cominciarono a scendere le lacrime anche a me, e in men che non si dica stavamo piangendo tutti e tre. Sembravamo dei bambini, ma significava molto per noi. Ci abbracciammo e Jake mi disse 《Tu non te ne andrai mai più. Chiaro? MAI PIÙ.》
Sorrisi a quelle parole e li abbracciai entrambi.

Ero finalmente a casa, distesa sul mio letto, con le cuffie nelle orecchie.
Pensavo a Rafael e a quel ragazzo misterioso che mi ha soccorsa. Appena Victoria mi aveva detto del ragazzo che mi ha portata lì, ho subito pensato a Rafael. Poi però, mi ricordai il volto intravisto mentre ero tra le sue braccia. Quello che avevo visto mi sembrava essere il ragazzo più bello di tutti i tempi, anche se era tutto sfocato. Da quel che riuscivo a ricordare, era moro, carnagione piuttosto scura. Aveva una collana con un simbolo tribale. Avrei tanto voluto scoprire chi fosse.

Mi vibrò il telefono. Era un messaggio da Rose:

"Bella, stasera usciamo. Andiamo al Red con Jake. Vengo da te alle 16 e ci prepariamo. Jake passa a prenderci alle 21. Ci vediamo dopo❤."

Amavo la discoteca, perché amavo ballare, sin da quando ero piccola. Era l'unica cosa che mi rendeva felice. Ovviamente, quando si parlava di discoteca, io non declinavo mai l'invito. Mia madre non voleva che io frequentassi certi posti, soprattutto perché avevo ancora 14 anni. Per questo ci andavo sempre di nascosto. Una delle scuse più usate era "dormo da Rose". A mia madre andava sempre bene. Quella sera saremmo andati al Red, il mio preferito.

Il Red era una delle discoteche più conosciute qui. C'era un immenso giro di droga, come in tutte le discoteche in fondo. E soprattutto, c'erano i più bei ragazzi. Io e Rose eravamo praticamente drogate di maschi, anche se io non lo facevo notare molto. Sapevo di essere brutta e grassa, sì, ma la possibilità di sognare, ancora non me l'aveva tolta nessuno. E sinceramente mi piaceva l'idea di essere notata dai ragazzi. Forse in fondo in fondo non ero così brutta come dicevano le altre ragazze... Bah, troppi complessi mentali in una sola giornata. In quel momento avevo solo bisogno di sfogarmi.

Guardai l'ora, erano le 15:30. A momenti sarebbe arrivata Rose. Scesi dal letto e andai verso la scrivania, accessi il computer e misi un po' di musica. Poi andai a fare una doccia, nel frattempo che aspettavo la mia Rose per prepararci.

Suonarono al campanello, e andai ad aprire. Avevo solo un asciugamano addosso, ma sapevo già che fosse Rose, quindi non mi feci problemi. Rosaly entrò, con il suo zaino in spalla. Si era portata dietro trucchi e vestiti. La abbracciai forte, nonostante avessimo fatto pace in fretta, mi era mancata da morire. Andammo in camera mia e iniziammo a prepararci.

~Stay Strong.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora