Capitolo 7

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Zaccaria's POV

《Grazie.》disse Isabella accoccolandosi meglio tra le mie braccia.

Non avevo resistito alla tentazione di darle un bacio, ma mi limitai a posargliene uno sulla fronte.

Uscii dal locale e mi diressi verso la mia macchina. Aprii lo sportello posteriore dell'auto e mi accorsi che Bella dormiva.

Oddio quanto sei bella. Madonna, la voglia che ho di baciarti...
Ma che sto dicendo? Non sono il tipo. Preferisco di gran lunga le semplici scopate alle relazioni serie e durature. Insomma, una botta e via.

La stesi sul sedile posteriore facendo attenzione a non svegliarla. Mi misi al volante e misi in moto. Avrei dovuto portarla a casa sua, se solo avessi saputo dov'era.
E ora?
La porterò da me.

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Parcheggiai l'auto e aprii la portiera posteriore. Isabella dormiva beatamente.
Aveva i capelli scompigliati e il trucco sbavato, ma era bella comunque.

La gonna le era salita fino alla vita e lasciava scoperte le cosce e gli slip. La cannottiera nera le si era abbasata di molto, ma le sue mani coprivano tutto. 'Fanculo.

Mi avvicinai di più a lei e le abbassai la gonna a malincuore. Dovevo sistemarle la cannottiera. Oh mamma.
Afferrai la parte superiore che si era spostata e la tirai su sfiorandole il seno. Cazzo Zaccaria devi resistere.
Stavo morendo dall'eccitazione, porca miseria.

La presi in braccio, chiusi la portiera e la portai in casa.

Abitavo da solo, in una villetta a due piani.
I miei genitori erano tornati in Colombia per lavoro e mi mandavano il denaro necessario per vivere.

Salii le scale ed entrai in camera mia. Poggiai delicatamente Isabella sul letto e aprii l'armadio. Non poteva dormire con quei vestiti, doveva stare più comoda.
Non volevo svegliarla, quindi decisi di vestirla io.

Tirai fuori una mia t-shirt nera che doveva starle molto grande, così non ci sarebbe stato bisogno di metterle anche i pantaloncini e perdere del tutto il controllo.

Mi avvicinai a lei e le levai le scarpe. Dovevo resistere alla tentazione di saltarle addosso.
Le tolsi le calze. Toccava alla gonna. Cazzo. Come faccio a resistere?

Afferrai la gonna e piano piano gliela tolsi.
Zaccaria resisti, non fare cazzate. Quanto era bella...
Indossava un paio di mutandine nere in pizzo. Porca merda, io amo il pizzo.
Provai a trattenermi e le tolsi la giacca.

Oddio, no.
Mi si gelò il sangue nelle vene quando vidi le sue braccia. Era piena di tagli.
Piccolo angelo, ma come ti sei ridotta?

Sapevo qual'era la causa di tutto ciò. Jake me l'aveva accenato la sera prima al Red. "È una ragazza che ha bisogno di aiuto e protezione. Deve essere capita e salvata."
Non capivo da cosa doveva essere salvata. Ma ora era tutto chiaro. Doveva essere salvata da sé stessa.

Quelle troie della nostra scuola la insultavano continuamente dicendole che era brutta e grassa, doveva essere per questo che lo faceva.
Non capisco perché le ascolta. Cazzo, lei è bellissima, la loro è solo invidia. Dio mio, ha delle curve che quelle lì non otterranno mai!
La chiamavano 'obesa' quando quelle, obesità non sanno nemmeno cosa vuol dire. Dio, per me lei è perfetta così com'è, con i chiletti di troppo, il trucco sbavato, i tagli, gli sbagli...

Dovevo aiutarla ad uscirne. Non si doveva rovinare la vita per loro, non gliel'avrei permesso.

Dopo quello che avevo visto, avevo ancora più voglia di farla mia, lì in quel momento. Avevo voglia di farla sentire amata, di farla sentire bella. Perché cazzo, lo era. E anche tanto.

~Stay Strong.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora