Continuo ad osservarti e nel frattempo la mia mano ti accarezza il viso liscio come seta e freddo come il marmo. Il tuo corpo rimane immobile nella vasca da bagno con l'acqua gelata mista a del rosso scuro. I tuoi occhi cerchiati da occhiaie profonde restano ancora a fissarmi ossessivamente mettendomi molto a disagio. In fondo lo sapevi benissimo che desideravo ardentemente solo una piccola cosa da te, ti sei rifiutato di rispettare il patto e quindi di darmela e io l'ho presa con la forza.
Voglio la tua anima.
31 ottobre 2013
"Porca vacca! "
Esclamò Gerard non appena vide il suo autobus allontanarsi nel traffico di un lunedì mattina.
Era in ritardo per il suo primo colloquio di lavoro per la sua assunzione in un'importante azienda e per di più aveva perso l'autobus.
Non può andare peggio, pensò egli mentre digitava sul cellulare il numero del taxi. Gli sarebbe costato di più, ma in quel momento la sua preoccupazione economica non gli sfiorava nemmeno l'idea.
Finalmente, dopo una breve attesa, il taxi si fece vivo e Gerard poté arrivare sano e salvo al colloquio che, fortunatamente, andò per il meglio e oltre.
La giornata da come era partita finì come un sogno ad occhi aperti e Gerard non vedeva l'ora di comunicarlo ad una persona davvero speciale che andava oltre suo fratello: il suo migliore amico Frank.
"Allora..."
Disse Frank mordendo con gusto un bel pezzo di pizza margherita presa d'asporto alla piccola pizzeria italiana nel centro della città e portata dritta dritta alla casa di Gerard.
"...ti hanno preso! Com'è andata, racconta".
Gerard sospirò.
"E niente...hanno detto che sono un ottimo acquisto per l'attività e che non vogliono correre il rischio che la loro concorrenza mi possa prendere e...niente".
Poi bevve un sorso d'acqua perché aveva la gola secca, mentre Frank strabuzzò gli occhi per lo stupore.
"Uno, tu non sei un giocattolo che si compra al mercato e due...tre ore rinchiuso lì dentro per dirti ste quattro cazzate!"
"Ebbene sì".
"Che schifo".
Borbottò fra sé e sé mentre masticava un boccone enorme e Gerard decise di spostare la conversazione da qualche altra parte.
"Come va con Jamia?"
Frank si bloccò un secondo a riflettere sulla domanda per poi dare la risposta meno sorprendente del mondo.
"Non bene".
Rispose in tono malinconico.
"Perchè?"
"Non lo so, ma credo che voglia lasciarmi, però non lo fa perché ha paura della mia...della mia..."
Reazione?
Si era bloccato. Di nuovo.
Lo faceva spesso dopo 'l'incidente' dell'anno scorso.
Frank fin dall'infanzia non aveva mai vissuto una vita tranquilla sia per colpa in primo luogo di un padre violento e sia di una madre totalmente assente, per non parlare della sua adolescenza irrequieta fatta di alti e bassi, di abusi d'alcool e droghe sia leggere che pesanti, di entrate e uscite dal carcere. La cosa peggiore, però, la fece la notte di halloween dell'anno scorso.
Frank reagiva perché era fatto così.
"Frank ti senti bene?"
Domandò Gerard posando la propria mano sulla sua spalla e si accorse che tremava, ma non di certo per il freddo.
Aveva paura.
"Credo che tornerò a casa. Scusa, ma non mi sento molto bene"
"Vuoi che ti riaccompagni?"
"No, grazie. Ho bisogno di passeggiare un po' da solo".
"Va bene. Allora ci si sente domani?"
"Non lo s..."
"Dai film horror come i vecchi tempi quando a halloween i miei andavano fuori e tu venivi a casa mia e ci riempivano di dolci e caramelle fino a scoppiare e il mattino dopo stavamo male...ricordi?"
Frank riflettè mantenendo lo sguardo basso finché non si decise a parlare.
"Gerard, non so se me la sento e..."si strinse fra le spalle "non ce la faccio. Ho paura...ho paura di me stesso".
"Io non ho paura di te perché sei una brava persona e perché io mi fido di te"
"Tu non capisci".
"Cosa?"
Frank non rispose.
"Ti prego dimmi che cosa ti tormenta sennò non potrò mai aiutarti"
"Hai fatto già abbastanza per me".
Detto questo uscì dall'appartamento e prese la strada per casa sua.
Gerard non capiva cosa lo spaventava.
30 ottobre 2014
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L'anima del male
HorrorL'anima del male Continuo ad osservarti e nel frattempo la mia mano ti accarezza il viso liscio come seta e freddo come il marmo. Il tuo corpo rimane immobile nella vasca da bagno con l'acqua gelata mista a del rosso scuro. I tuoi occhi cerchiati da...