un giorno come gli altri...

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Era un giorno come tutti gli altri, la sveglia suonava alle 6 e iniziava con la mia canzone estiva preferita "El mismo sol".. quella canzone mi mette sempre di buon umore però sentirla alla sei di mattina non è proprio il massimo.. 

Ogni mattina la spegnevo sempre frustrata e già stanca all'idea di iniziare un altro giorno, mi rannicchiavo di nuovo sotto le coperte, vi rimanevo 10 minuti, mi alzavo, mi vestivo, facevo colazione, preparavo la cartella di fretta e furia (dimenticandomi sempre qualcosa), e di corsa scendevo le scale, nel mentre controllavo il telefono, rispondevo a tutti e mi affrettavo ad arrivare alla fermata.


Lo stesso pullman mi aspettava lì ogni giorno alle 7.30 preciso come un orologio svizzero, in realtà non e che mi aspettava, partiva anche senza di me, magari nonostante vedesse il mio agitare la mano a fare cenno di fermarsi.. in ogni caso, quando ero puntuale, salivamo tutti senza spingere ed ognuno prendeva i soliti posti.. in caso contrario con il pullman successivo si saliva come animali, cercando di trovare un posto libero e.. ciliegina sulla torta.. DOVEVI CORRERE se non volevi entrare alla seconda ora.. ecco beh.. ad una a cui non piace fare ginnastica dirle di correre di prima mattina diciamo che non è la frase piu' carina da dirle.

Mi capitava poche volte di arrivare in ritardo alla fermata, nessuno voleva vedere una "Debora" incazzata col mondo, tanto meno la diretta interessata.

In ogni caso andavamo a scuola, già stanchi ancor prima di oltrepassare la soglia e passavamo li' cinque o sei ore, a seconda dell'orario scolastico, ci ritiravamo tutti DISTRUTTI e dopo aver pranzato ognuno faceva i propri comodi.

Io guardavo sempre la maratona in onda su Italia 1, un seguirsi di Simpson, Futurama e The Big Bang Theory e una serie di altri programmi che non sono mai riuscita a vedere perché dopo i primi dieci minuti di The Big Bang Theory alla fine mi addormentavo ma faceva comunque parte della routine, non facevo mai i compiti o, se capitava erano fatti molto velocemente (chiariamo il concetto, per me la scuola, è uno dei pilastri fondamentali della vita, non fare nulla o quasi a casa, non significava che il mio profitto era scadente.. anzi) infondo non ho mai avuto problemi con la scuola quindi mi divertivo a giocare ed uscire fuori...

Preferivo, come la maggior parte dei miei coetanei nerd, giocare.. insomma.. non sono mai stata una ragazza cosi estroversa, ho sempre preferito starmene sulle mie.

Quella sera... la sera antecedente al fatto che sto per raccontare mi sentivo strana..

Si, insomma avevo il presentimento che qualcosa dove accadere... ma cosa?
*la mattina seguente*

Ecco cosa accadde.. LA SVEGLIA! CAVOLO MI ERO PROPRIO DIMENTICATA DI IMPOSTARLA.. o semplicemente non volevo andare a scuola, in ogni caso, come in ogni carcere che si rispetti, la guardia precisa come un orologio svizzero veniva a svegliarmi alle 6:40.. si, insomma.. mamma

Accendeva le luci ed annunciava a gran voce "SONO LE 7:30 SI SBRIGHI" beh chi non conosce la tattica delle mamme d'Italia? 

E' la prima regola per un genitore che si rispetti.. annunciare al proprio figlio di essere in ritardo di circa un ora, cosi quest'ultimo inizierà a correre piu' veloce di Sonic.

Puntualmente funziono', mi preparai in meno di 10 minuti, in una mano la tazza con il latte ed il Nesquik, nell'altra spazzolino e dentifricio, un piede in alto per cercare di allacciarmi le stringhe e l'altro ancora comodamente nella sua pantofola.. 

Controllo diario, libri e quaderni in cartella, ricordarsi all'ultimo momento di dover fare una ricerca quindi nel bel mezzo del bagno con ancora le mani occupate chiedere a Siri una mano e sentirsi prontamente rispondere "Non so se ho capito bene" NON SO QUELLO CHE HAI CAPITO TU MA IO SONO IN RITARDO QUINDI CERCA IL.. ODDIO COME SI CHIAMAVA.. VA BEH CI PENSERO' SUL PULLMAN

Iniziai un altra mattinata, magari un pò piu' velocemente del solito..

DOMANI ANDRO' A DORMIRE PRIMA mi ripetevo mentre correvo verso la fermata.. 

ma ad un tratto' la situazione cambiò, quella fermata da cui io prendevo il pullman popolata per la maggior parte da ragazzi era deserta, provai a chiamare le mie amiche ma nulla.. mi sbalordii nel guardare una ragazza dai capelli turchesi ricci e gli occhi di ghiaccio, ben truccata.. indossava un vestitino a righe con delle ballerine ai piedi..

Ero sbalordita perché CHI INDOSSA LE BALLERINE NEL 2017? ma sopratutto perché quella ragazza nel mio paese non l'avevo mai vista e voglio dire, su per giu' ci conosciamo tutti.. almeno di vista.

La ragazza mi si avvicinò, era chiaro che voleva parlarmi (ecco per una persona timida non è assolutamente il massimo)

"Ehi, piacere sono Layla"

"Ciao (?)" le risposi perplessa

"Il pullman per Acquaviva parte da qui?"

"Non è che parte da qui, però si, si ferma pure qui"

"Senti ma siete tutti cosi' qui?"

"Se ti riferisci all'essere asociale, è una dote particolarmente mia, gli altri bene o male socializzano" PENSAI ma le risposi con " dipende a cosa ti riferisci"

"Beh c'erano tanti ragazzi, mi hanno vista arrivare e sono scappati"

"Se ti lavi, rimangono" PENSAI ma le risposi con "solitamente prendono sempre il pullman alle 7:30, forse avranno indetto uno sciopero e sono ritornati a casa"

La ragazza mi guardò e non disse una parola.. fortunatamente.. avevo parlato già abbastanza per i miei gusti..

In ogni caso la situazione era alquanto strana.. erano le 7:30 e il pullman preciso come un orologio svizzero non arrivava.. va beh forse non era proprio svizzero.. intanto i minuti passavano ed io ero li' che continuavo a non capire.

La situazione era surreale, non camminava nessuno in macchina.. NESSUNO..

NESSUNO portava a spasso il proprio cane, NESSUNO in bici, NESSUN netturbino.

Se fossi stata a casa a dormire non ci sarebbe stato NESSUNO neanche alla fermata.. va beh..

Dopo 10 minuti il pullman si fermò dinnanzi a noi, Layla mi fece salire per prima, mi sedetti al mio solito posto, vicino le portiere posteriori, mentre lei era al primo sedile a destra vicino l'autista,quest'ultimo chiuse le porte e non ebbi il tempo di mettere le cuffie quando Layla iniziò a piangere cos'era successo?

*** comunque io mi chiamo Debora ho 14 anni ed è la prima volta che scrivo una storia se vi piace fatemelo sapere nei commenti cercherò di aggiornare giornalmente***

La ragazza sconosciutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora