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Manuelle's POV

Noia.
Personalmente era l'unica parola che mi venisse in mente quando sapevo che di lì a poco sarebbe iniziata la lezione di fisica.
Io e la mia migliore amica ci stavamo dirigendo verso la nostra classe per quella orrenda materia che non sapevo il perché della sua esistenza.
L'unica cosa che potevo fare era fare finta di ascoltare per prendere almeno un voto sufficiente, cosa che il nostro liceo chiedeva sicuramente.
Il liceo Scientifico di Milano era come una gabbia di matti.

In 5 anni che passavi lì ti capitava di tutto, da esperienze magnifiche a quelle che ti rovinano la vita.

E in quel momento passò davanti a noi la persona che avrei voluto sotterrare con le mie stesse mani: Mattia.
Non potendo stare da solo aveva una delle tante 'prede' al suo fianco.
Quanto avrei voluto andare a quella ragazza per avvertirla di tutto quello che quel bastardo avrebbe potuto farle; ma avrebbe mai potuto credere ad una sconosciuta come me?

Rebeccah notò che li stavo fissando e disse:《Dai Manu, non ci pensare. È stato un bastardo e lo sai anche tu. Non credi di aver già sofferto abbastanza?》

《Stavo solo pensando come non si sia stancato di far soffrire le ragazze così, trattandole come oggetti.》affermai.

《Non lo so, ma non voglio più parlare di lui. So quanto ti fa male riaprire quella cicatrice ormai chiusa, quindi ora basta.》mi disse con un sorrisone.

Rebeccah ha 16 anni come me.
Ha dei capelli che le arrivano a metà schiena castano chiaro che vanno schiarendosi verso le punte.
Degli occhioni quasi neri con delle ciglia lunghissime anche senza usare mascara.
Un fisico magro e slanciato dovuto alla pallavolo che pratica da bambina e una simpatia unica.

La vibrazione del mio telefono mi fece risvegliare e notai che mi arrivò una notifica su Twitter da parte dei nostri idoli: Benjamin Mascolo e Federico Rossi.

Personalmente mi piace Federico con quegli occhioni blu, quasi ghiaccio che mi fanno sciogliere ogni volta che li vedo e quei capelli scuri col ciuffo di un biondo quasi bianco che lo rende molto sexy. Impossibile non sbavare quando lo vedi.

Rebeccah mi guardò e capii che anche a lei era  arrivata la notifica.
Controllai il social e per poco non mi misi a gridare.
Benji e Fede sarebbero venuti a Milano tra tre giorni per autografare il loro nuovo album.

Già... Milano...

Anche non avendo 18 anni i nostri genitori ci hanno permesso di trasferirci qui nonostante la grande distanza da Denver. Eh già, loro vivono in Colorado e comprendendo il nostro desiderio di essere indipendenti e poter vivere in una splendida città come Milano, ci hanno permesso di venire qui.

《Manuelle ci andremo non è così?》mi chiese Rebeccah.

《Certo! Ma che domande!》risposi.

《Allora domani pomeriggio dobbiamo andare a prendere l'album!》disse contenta saltando come un canguro.

《Non so te, ma io non riuscirò ad aspettare fino a domani. Andiamoci oggi.》la contraddissi.

《Non riesco a credere che riusciremo a vedere dal vivo i nostri idoli.》batté le mani.

《Sì. Anch'io. Quanto vorrei gridare adesso.》sorrisi come una pazza all'idea di poter incontrare Federico.

Andammo nell'aula di fisica pronte ad ascoltare quella noiosissima lagna.

Lanciai uno sguardo d'intesa a Rebeccah che scrisse qualche cosa sul quaderno e le dissi 《Mi sto facendo dei film mentali assurdi su quando li vedremo.》

《Anch'io.》mi sorrise.

La giornata passò così: nessuna delle due prestò attenzione alle lezioni dopo la sconvolgente notizia.

Nel pomeriggio come deciso andammo a comprare il loro album e a Rebeccah venne un'idea fantastica.

《Perché non ci vestiamo in un modo assurdo per non farci riconoscere?》disse con un luccichio negli occhi.

《Non sembreremo delle pazze?》chiesi titubante.

《Nah pensa che nessuno ci conosce quindi non faremo figure di merda》rispose cercando di convincermi.

《E va bene. Mi hai convinta. Da cosa ci vestiamo?》

《Non so te,ma io devo imitare Michael Clifford. Voglio vestirmi da unicorno multicolore.》

《Mhm...fammi pensare... Ho deciso! Un panda formato extralarge.》

《Sì, carino. Ma non tanto quanto il mio.》mi prese in giro.

《Bastarda.》 feci finta di essere offesa.

Ci guardammo e scoppiammo a ridere, dopo di ciò andammo a comprare i nostri costumi.

Appena fummo a casa iniziammo i compiti per l'indomani.
Cenammo e andammo a dormire presto essendo stanche a causa della giornata movimentata.

********

Tre giorni passarono velocemente ed era già arrivato il fatidico giorno.
La mattina ce la prendemmo con comodo non andando a scuola e facendo colazione con le crêpes.
Ci vestimmo e con l'autobus andammo nella libreria.
Arrivate lì, c'era il delirio: tantissime ragazze, bambine, donne, ragazzi, papà erano lì solo per loro.
Ci mettemmo in fila con davanti una marea di persone.
Eravamo eccitate da morire.

Quando fummo davanti loro, vidi il ciuffo di Fede e i tatuaggi di Benji.

Passò un'ora. Due ore. Mezz'ora.  

Eravamo lì da un'eternità e la fila era ancora lunghissima.
Avevamo dieci persone davanti noi e la gente ci guardò malissimo.
Alcune bambine addirittura chiesero ai propri genitori di fare una foto con noi.

《Te l'avevo detto che avremmo fatto una figura di merda.》dissi imbarazzata a Rebeccah.

《E fregatene. Una sola volta nella vita li vedremo.》rispose nervosa ed eccitata.

Arrivato il nostro turno il cuore cominciò a battere a tremila. Neanche avessi la tachicardia. Appena ci videro scoppiano a ridere e iniziai a tremare in una maniera assurda.

Benji disse《Possiamo abbracciarvi?》
Io e Rebeccah ci guardammo e annuimmo come se avessimo perso la facoltà di parola.
Federico venne da me e mi abbracciò.
Non riesco neanche a descrivere le sensazioni che provai in quel momento.
Il suo calore mi arrivò dritto al cuore nonostante il costume ed ebbi una scarica di brividi per tutta la schiena.
Avrei voluto restargli attaccata per tutta la vita.

Si staccò da me e insieme a Benji ci firmarono l'album.
Prima di andarcene ci fermarono e Fede disse 《Dai fatevi vedere in faccia! Non vergognatevi! Togliete i testoni.》
Benji lo appoggiò con un cenno del capo e io in quel momento pensai 'OH CAZZO'.
Basta.
Manuelle devi stare calma.
Io e Rebeccah ci guardammo.
Potei immaginare la sua faccia terrorizzata uguale alla mia quando si girò verso me e con un cenno del capo capimmo cosa avessimo dovuto fare.

The blue of love.Where stories live. Discover now