The blue of love.

•3•

Rebeccah's POV

Io e Manuelle ci voltammo contemporaneamente. Il panico si impossessò di me e la mia mente sembrò perdersi tra la moltitudine di pensieri che cominciai automaticamente a formulare. I minuti continuarono imperterriti, ma non sapevo minimamente come agire.
«Aspettiamo voi.» sorrise Benji.
Presi un respiro profondo cercando vanamente di infondermi coraggio. Alzai le cicciose zampe rosa verso il testone e sentii l'imbarazzo crescere a dismisura.
Il caldo che si provava dentro era allucinante e appena riuscii a toglierlo un'aria fresca mi arrivò dritta in faccia.
Mossi la testa da destra verso sinistra e viceversa per poter ravvivare i capelli ormai mandidi di sudore e privi di una forma almeno presentabile. Non osai pensare alla condizioni della mia faccia, potevo competere per una gara "Figura di merda nei secoli dei secoli". Mi ringraziai mentalmente per aver almeno messo mascara e correttore, ma riflettei che a tale temperatura il mascara si fosse presumibilmente liquefatto cadendo in pieno sulle occhiaie. Brava Rebeccah, piani migliori da escogitare non esistevano. Come se il mio aspetto di merda fosse insufficiente, persino l'orecchino decise di venirmi contro. Destino, quale torto ti ho mai fatto?

«Merda! L'elix!» imprecai guardando con espressione dolorante alcuni fili del costume incastrati nell'orecchino.
Avevo seriamente detto ad alta voce una parolaccia? In quel preciso istante potei sentire la voce di mia madre che rammendarmi di essere una "signorina" e di non poter utilizzare tali termini. Oh, insomma...Fanculo!
«Vuoi aiuto?» la voce di Benji mi risvegliò catapultandomi alla realtà.
Alzai sguardo e il mare sembrò farmi perdere i sensi a tal punto da annegare.
La sua pelle rosea pareva essere vellutata e lucente, i capelli scompigliati rendevano tutto dannatamente sexy, ma...
Dio quegli occhi...
Impossibili da decifrare. Un intenso azzurro era vivo al centro della pupilla, ma andava lasciando posto a candide sfumature bianche che ricordavano la neve. Due colori che sembravano rincorrersi e lottare senza via di fuga. Possenti, potenti, forti, lievi... Quegli occhi incarnavano un tumulto infinito di emozioni.
Divenni come un pesce rosso nell'Oceano Atlantico, confuso, solo e impaurito, ma anche fottutamente curioso. Non credo di aver mai visto tanta bellezza in un paio di occhi.
Volevo sapere, ero insaziabile, curiosa, cazzo! Il mio cervello si trovò nella confusione più totale.
La situazione si stava facendo altroché intrigante.
Non mi resi conto delle sue mani sul mio orecchio.
Il suo tocco comportò al mio corpo a milioni di brividi.
Il cuore battè all'impazzata.
Era tutto come un cazzo di film. Pochi centimetri ci dividevano e il suo profumo avvolse le mie narici.
Menta e muschio. Dio, mi voleva morta.
Non amavo affatto l'odore delle colonie, eppure era così gradevole. La minima distanze rese tutto eccitante e da perder il fiato non ricordavo nemmeno più se possedevo ancora un cuore.
Probabilmente era esploso nello stesso attimo in cui incrociai quegli occhi.
I nostri corpi si sfioravano, il mio respiro divenne pesante, il cuore incorniciava la situazione ad un elevato ritmo. La mia temperatura corporea cominciò a innalzarsi, mi trovavo per caso nel deserto a mezzo giorno?
«Fatto.» esordì interrompendo lentamente quel contatto.

«Grazie.»risposi con tono incerto e debole.
«Davvero non capisco.» continuò mostrando un sorriso che mi portò in paradiso.
«Cosa?» chiesi sorridendo a mia volta.
Perché avevo sorriso?
Fanno terribilmente schifo i miei sorrisi.
«Il perché non volevate togliervi i costumi.» rispose divertito.
«Emh...» sentii le guance sulla brace «Eravamo semplicemente imbarazzate. Non ci aspettavamo una tale richiesta» ammisi sinceramente e accennai uno sguardo verso la mia migliore amica, che stava parlando con Fede come se si conoscessero da una vita.
Riesce sempre a fare colpo e sorrisi nel vederla finalmente spensierata.

«Eppure non mi sembra affatto così. Non volevate togliervi quei costumi!» mi contraddisse.
Non riuscii a rispondere. Non sapevo neppure io il perché avessi paura.
Forse perché non mi considero mai all'altezza delle aspettative.
Continuò:«Non avete certo di che vergognarvi!»
Un colpo pervarse nel mio cuore e strabuzzai gli occhi. Sbaglio o era un complimento?
«Per favore giratevi verso qui. Sorridete e cheesee!» interruppe il fotografo.
Mi girai di scatto verso il fotografo e dopo tre secondi il flash mi lasciò accecata.
Ma prima che me ne rendessi conto, avevo il braccio di Benji a circondarmi il fianco sinistro.
«Grazie per averci firmato l'album.» dissimo io e il mio panda in coro.
«Grazie a voi.» rispose Fede.
Uscimmo e ci misimo a gridare peggio buttando fuori tutte le emozioni imprigionate!
La mia gioia era sul pianeta "Benjamin" e il mio cuore chissà sotto quale fondale marino.
Trascorremmo tutto il pomeriggio in luoghi vicino la libreria, e nonostante fossimo ancora vestite da pazze, niente avrebbe potuto rovinarci quel momento.
Parlammo senza mai fermarci, gesticolammo senza un senso; ecco l'effetto che provi nell'incontrare il tuo idolo.
«Il mio stomaco chiede pietà.» dissi mettendo una mano sulla pancia e ascoltando ancora quell'inarrestabile brontolio.
«Il mio sta mangiando i succhi gastrici!» si lamentò Manu.
Ci guardammo negli occhi e come per telepatia ci comprendemmo subito.
«Mc Mc Mc!» ci misimo a urlare e saltellare al centro del marciapiede.
Cosa c'era di meglio di un McCrispy dopo aver potuto abbracciare Benji?
Ecco come fare la dieta!
Ci incamminammo verso il Mc Donald's più vicino, ma una macchina nera sfrecciò e si ci accostò proprio accanto.
Avete presente quei film d'azione tipo James Bond?
Ecco, sembrò la scena di uno di quei film in cui dovevamo essere rapite o cose del genere. E il cuore mi si fermò in gola.
Solo quando si abbassarono i finestrini, sentii i miei polmoni bloccarsi.