Capitolo dedicato alle persone scomparse in Francia questo venerdì.
Doveva trovarsi un hobby... Stava tornando da sola ad Hogsmeade per l'ennesima volta. Dopo aver parlato con Ron, neanche a farlo apposta era arrivata Lavanda. Finalmente capiva tutte le loro misteriose sparizioni, che prima di allora non si era mai spiegata. Lei si era seduta imbarazzata, ma Hermione si era affrettata a tranquillizzarla. Erano rimasti un po' ai Tre Manici di Scopa, poi lei aveva deciso di lasciarli soli. Aveva camminato un breve tratto, decisa a tornare al castello, rendendosi conto che lì avrebbe solo trovato altre coppiette a cui stare tra i piedi. Perché tutti i suoi amici erano fidanzati?! Ogni volta che stava con loro non poteva fare a meno di sentirsi di troppo, soprattutto quando uscivano tutti insieme. Doveva davvero trovarsi un hobby. Era ancora molto presto perciò deviò, tornando sui suoi passi. La via principale non era molto affollata, e i pochi studenti che erano usciti andavano tutti nella direzione opposta alla sua. Camminò al freddo per poco, finché non vide l'ingresso del locale più avanti. Si affrettò a raggiungerlo, facendo tintinnale un campanello al suo ingresso. L'interno era esattamente come lo ricordava: angusto, sporco e poco illuminato. Sapeva che quel giorno lo avrebbe trovato lì, visto che era uno dei pochi frequentatori della Testa di Porco. L'imponente figura di Hagrid si stagliava infatti davanti a lei, curva sul bancone "Hagrid!" lo salutò allegramente. Lui si voltò, cercando da chi provenisse la voce, poi la vide e si aprì in uno dei suoi speciali sorrisi "Hermione! Che ci fai qui?" chiese. Passo il mio tempo da zitella. "Ero nei paraggi e sapevo di trovarti qui" si accomodò al logoro sgabello accanto al suo "Stacci attenta in certi posti... Ci stanno pure brutti ceffi" si raccomandò, e lei alzò gli occhi al cielo esasperata "Certo..." acconsentì "Come stai? Hai parlato con Ronald?" le domandò curioso. Quindi o Harry o Ron avevano parlato con lui del loro litigio, probabilmente quei tre spettegolavano alle sue spalle peggio delle vecchie streghe al Pentolaio... Invece lei da quanto tempo non andava da Hagrid per parlare un po' con lui? Perfino i due disgraziati che chiamava migliori amici l'avevano fatto più spesso di lei. "Si, è tutto a posto" "E tu il giorno di Helloween te ne stai da sola senza a nessuno?" "In realtà fino a poco fa ero con Ron" lui la guardò un momento da sotto le sopracciglia scure "Allora ci resti un po' con me?" gli sorrise felice "Solo se offri tu" scherzò. Hagrid scoppiò nella sua possente risata "Aberforth ci porti due burrobirre?" l'uomo sbucò dalla porta che dava sul retro con un'espressione imbronciata. Lanciò uno sguardo d'accusa all'altro, che per tutta risposta sospirò "Buonasera signor Silente" lo salutò Hermione "Buonasera un corno di capra!" borbottò più fra sé che a lei, lasciandola comunque perplessa "Si sente bene signore?" gli domandò lei allora "Senti ragazzina..." gli puntò un aggeggio strano che teneva in mano, che riconobbe come uno strumento da lavoro "...non farmi perdere tempo in chiacchiere, voi giovani siete tutti parole e niente fatti!" si infervorò. Servì loro le burrobirre in fretta, tornando nel retrobottega. Hagrid lo osservò, e quando se ne di andato le disse "Non dagli retta Hermione... È tre settimane che vuole aggiustare una macchina per distillare il liquore, ma non ce la fa, che infatti m'ha detto che un ragazzo lo aiuta, ma ancora non c'è riusciti" poi scosse la testa un po' divertito, facendole salire un sorriso alle labbra. Parlarono ancora, fuori fece buio, ma rimasero seduti, raccontandosi degli ultimi tempi, recuperando per tutto il tempo che non si erano visti. Il povero Hagrid era sempre indaffarato, visto che quando non si occupava delle faccende della scuola passava il suo tempo con Grop. Il gigante era ancora nella Foresta, con grande sorpresa di Hermione che non si era mai interessata della cosa. Da dove veniva tutto quell'egoismo? Da quando tutto ciò che succedeva ai suoi amici le scivolava addosso tanto facilmente? "Mi dispiace se non ci sono stata molto, ultimamente..." confessò a Hagrid "Sono stata così... egoista" ma lui la interruppe "Non fa niente Hermione. Io lo so che ci vuoi bene" e in un goffo, ma tenero, tentativo la abbracciò "Io ti voglio un mondo di bene" "Ah, mi pare ancora che sei piccola piccola, e invece adesso sei anche una strega famosa!" rise lusingata "Bhe, a volte vorrei tornare a quei tempi..." gli confessò malinconica, stringendo le dita attorno al boccale. "E perché? Guarda cosa sei diventata: coraggiosa, intelligente, la ragazza del Trio d'Oro!" "Si, ma nonostante tutto... non sono felice come lo ero allora" disse quasi in un sussurro "Non pensare al passato Hermione. È sempre triste, pensa che sarai più felice! Non lo sai quello che ti succede, forse sei più felice di prima..." tentò di rassicurarla "Prendi Astoria: lei mi viene a trovare spesso, è una brava ragazza, però la sua famiglia è una di quelle toste, con la vecchia mania dei purosangue. La poverina doveva sposarsi, ci credi?! Gl'hanno combinato il matrimonio, però ha detto che poi il ragazzo aveva detto ai genitori che non se ne fa niente e ha mandato tutto all'aria. E adesso ce l'ha un bravo fidanzato, che le vuole bene però" parlò tutto esagitato per la convinzione delle sue parole. "Capisci? È facile che dietro l'angolo trovi un'opportunità migliore, non ti rattristare" e le diede un buffetto sulla spalla, che per quanta delicatezza avesse, la spalmò comunque sul bancone davanti a lei "Grazie Hagrid". Le sue perle di saggezza, per quanto rare e intricate erano sempre utili. Doveva decisamente sdebitarsi, soprattutto dopo quello che faceva sempre per lei. Aberforth ritornò al richiamo del mezzogigante, il grembiule logoro di polvere e una poltiglia nera indefinita "Sono quattro falci" si rivolse a lui "Se paghi il conto non ti porto più niente, dannazione! Non ho intenzione di portarti a casa un'altra volta!" lo minacciò scorbutico "È capitato una volta solo, e comunque non rimanevo, devo tornare al castello oggi" tirò fuori una manciata di monete dalle tasche, ma erano tutti zellini, poi riuscì a carpirne un fazzoletto e due piume. Credette di aver trovato finalmente le falci, ma erano solo bottoni colorati. Hermione si godette la scena, ridendo sguaiatamente quando Aberforth si arrabbiò ancora con Hagrid per fargli perdere tempo prezioso "Se riuscirò mai ad aggiustare quell'aggeggio infernale, sapoi che non potrai nemmeno guardare il mio liquore!" inveì "Non so sei sei peggio tu o quello scansafatiche incapace!". Mentre il poveretto cercava ancora i soldi si sentì il suono, attutito dalla parete, di uno schianto. Il signor Silente alzò gli occhi al cielo "L'incapace ha appena rimontato il bollitore!" gridò una voce familiare dall'altro lato. "Spocchiosi purosangue... Non chiudono la bocca neanche se li Schianti" sibilò il vecchio davanti a lei "Eccoli!" esultò Hagrid, lasciando cadere le monete argentate sul bancone, e iniziando il difficile lavoro di recupero "Vuole che le porti una sedia, signore? Così sta più comodo..." disse ironico il ragazzo affacciato dalla porta che dava sul retro, causando un sospiro da parte del vecchio. Hermione fu talmente sorpresa di trovarsi davanti Malfoy, che rimase per più di qualche secondo a bocca spalancata. Si affrettò a riprendersi, ma l'altro la anticipò con una delle sue solite frecciatine "Granger, come mai nei bassifondi? Credevo ci tenessi alla tua reputazione..." "Parli di me, o parli di te Malfoy?" ribatté, mentre lui si avvicinava al bancone " Insomma... Una ragazza per bene come te in un locale come questo, cosa dirà il tuo pel di carota?" lo guardò come se fosse un insetto schiacciato "Si farebbe due risate nel sapere che c'eri anche tu" e accennò al suo grembiule, sporco come quello del vecchio "Che lingua tagliente Granger, c'è qualcosa che ti turba? Mi sembri più ostile del solito" "Evidentemente è la tua presenza che mi turba..." ribatté allora, causando una sua risata "L'ultima volta non si è messo esattamente a ridere..." la provocò, facendo centro. Che razza di idiota. Decise di non dargli più corda e, incrociando le braccia irritata, lasciò cadere la conversazione "Andiamo Hagrid?" lo esortò, lanciando un rapido sguardo furente nella direzione del Serpeverde. Grosso errore. Così incrociò i suoi occhi indagatori. "Andiamo" gli sorrise il mezzogigante, sospingendola in direzione della porta. Lui le lanciò un'occhiata di sottecchi "Ancora ti dà noia quel pidocchio?" gli domandò teneramente preoccupato "È tutto a posto..." lo liquidò con un cenno. Ma altrettanto facile non fu non pensarci. Lui si era scusato. Eppure si comportava come il solito strafottente. Sei tu che lo eviti. Odiava quella situazione. Si sentiva un'ingrata, e insensibile, insomma, quando ci ripensava capiva che doveva aver fatto qualcosa di straordinario per i suoi standard: Draco Malfoy le aveva chiesto scusa. Probabilmente non era brava come credeva a nascondere tutto questo turbamento, tanto che, perfino Hagrid se ne accorse "Sei sicura che stai bene?" "Certo" disse. Camminarono per la via principale fianco a fianco, diretti alle carrozze. Solo dopo un po' Hermione parlò di nuovo, stufa di quell'imbarazzante silenzio "Allora, stai già lavorando alla seconda lezione esterna? Ho letto l'avviso" si mosse imbarazzato "Come mai è così tardi?" continuò Hermione "C-c'è da lavorare... tanto" balbettò, ma poi in un sospiro disse, usando un tono sommesso "Non te lo posso dire, è una cosa segretissima..." abbassandosi alla sua altezza. Hermione scosse la testa, consapevole che presto avrebbe ceduto, ma per il momento lasciò perdere. Erano partiti da un po', e lei stava letteralmente congelando. La carrozza le sembrava più lenta del solito, per non parlare del fatto che Hagrid occupasse i tre quarti dello spazio. Vide le luci del castello in lontananza, pregustando la serata. Non aveva detto a Harry della sua visita a Hogsmeade, probabilmente l'aveva data per scomparsa, visto che era quasi ora di cena e ancora non si era fatta viva. Non appena arrivarono di fronte ai cancelli si fiondò fuori dalla carrozza, e salutò il povero compagno con uno sbrigativo "A dopo!" affrettandosi per i corridoi. Aveva deciso di fare una corsa fino al dormitorio per darsi una sistemata, e dal brusio proveniente dalla Sala Grande capì che erano già tutti a tavola. Miseriaccia! In meno di cinque minuti era di nuovo in discesa sulle scale, vestiti puliti, di cui aveva bisogni dopo essere stata alla Testa di Porco, e capelli pettinati in morbide onde. Il fiato probabilmente l'aveva lasciato sul letto, vista la fatica che faceva a respirare quando finalmente arrivò in Sala Grande. In un ultimo tentativo di riprendere aria entrò, andando dritta alla sua tavola. I suoi amici erano seduti vicini, e per raggiungerli dovette percorrere quasi tutta la Sala. Ebbe tutto il tempo di ammirare le decorazioni, e, anche meglio, le prelibatezze distribuite in abbondanza. Harry la vide e disse qualcosa agli altri, che si voltarono, guardandola arrivare trafelata. La salutarono, facendole posto, così finì tra Harry e Neville. Ringraziò mentalmente che la sua ragazza fosse Tassorosso, e almeno a cena avesse qualcuno vicino che non fosse accoppiato. "Dov'eri finita? Credevo fossi tornata prima" chiese Ron, ma subito Harry puntò gli occhi su di lei preoccupato almeno quanto lui "Sono stata un po' con Hagrid" rispose sbrigativa puntando un dolcetto al cioccolato. Il suo piatto in meno di un minuto era stracolmo di ogni genere di cioccolosità presente sul tavolo. Presto i ragazzini del primo anno se ne andarono, insieme a molti altri.
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Phoenix • Dramione
FanfictionTutti i fatti narrati in questa fanfiction sono posteriori alla guerra magica. Tengo in considerazione tutti gli eventi accaduti, basandomi soprattutto sui libri, e non sulla trasposizione cinematografica. L'unica parte da non considerare è ovviamen...