DEDICATO AGLI ATEI E ALLE PERSONE CONFUSE

477 7 8
                                    







MA QUESTO DIO..... COS'E'?

Dedicato agli ATEI e alle persone CONFUSE






PREMESSE

La prima, obbligatoria e importantissima premessa è che questo libro è basato su una PURA opinione personale e quindi spero e confido che nessuno si senta offeso o minacciato dalle mie parole, di qualsiasi religione sia.
Chiedo perdono se per caso alcuni concetti possono sfiorare blasfemie ...
Chiedo perdono fin d'ora se accenno a persone che non vogliono essere nemmeno contemplate da me. Ho cercato di mantenermi più sul vago possibile ma scrivendo un libro su un'opinione personale è un po' difficile non coinvolgere nel racconto della mia storia altri attori....
L'altro giorno mio figlio (non indico quale) mi ha detto SONO ATEO.
E' da quando l'ho iscritto a scuola che cerca di chiedermi di saltare l'ora di religione...due settimane prima, avendo partecipato alla cresima dell'amichetto e avendo visto i regali fighissimi, mi aveva chiesto di fare la cresima.
Ad entrambe le richieste ho risposto no.... Per l'ora di religione, ho insistito per la mia esperienza personale, avendo vissuto i 5 anni di superiori con una delle donne più meravigliose che abbia incontrato e che ha insegnato a me ed ai miei compagni a VIVERE... ho argomentato che avrei preferito prima PROVASSE.........alla seconda, ho cercato di far capire ad un adolescente che la cresima ha dei significati un po' diversi e molto più profondi del "regalo"...
La cosa che mi ha agghiacciato però è la sua affermazione...SONO ATEO... Gli ho chiesto se sapeva VERAMENTE il significato di quella parola.
La sua arringa confusionaria mi ha fatto esplodere la voglia di scrivere questo libro... Anche perché, a dire la verità, tutte le persone che ho conosciuto e che si sono dichiarate ATEE non mi hanno saputo dare una spiegazione esaustiva al mio "perché?" ATEO è una parola che mi schiaccia... toglie ogni speranza, ogni goccia di ossigeno... e allora scrivo sperando, o avendo l'assurda illusione, che quello che sto condividendo con voi possa far riflettere... tutto questo, ovviamente vale per me. Come, ci tengo a sottolineare, le domande che vi pongo non hanno nessun tipo di vena polemica ma sono vere e proprie curiosità di un mondo ed uno stile di vita che non capisco. Vi prego, non offendetevi..
Uno spunto, appunto, per le persone adulte, che hanno scelto in base alle loro esperienze di vita ma soprattutto per i ragazzi... che forse hanno una gran confusione in testa e magari, l'accensione di qualche lampadina possa portare un po' di chiarezza.
Lungi da me il credere di profetizzare la massa... ma sono un'inguaribile idealista... che crede che una persona possa fare la differenza e cambiare il mondo...che crede che l'oceano sia fatto di gocce. Allora eccomi qui, a darvi una spiegazione ESAUSTIVA del mio credo.
Bene, io sono Serena, una goccia....

LA MIA STORIA

Sono nata nel 1976, in una famiglia numerosa, profondamente cattolica e praticante.
Sono nata e cresciuta in un paesino che all'epoca contava all'incirca 700 abitanti, alle porte di Torino.
Ho vissuto la mia infanzia tra il catechismo, i sacramenti, la novena di Natale, la quaresima, i campi ed i ritiri estivi, le messe domenicali ecc. ecc....
Alle elementari dicevamo ancora il Padre Nostro, prima di cominciare la giornata.
Mi è stato insegnato il vangelo, i comandamenti, tutte le preghiere. Cantavo nel coro, andavo ai rosari tutte le volte che qualcuno moriva, facevo le processioni...ovviamente e ovviamente sono cresciuta nel terrore di infrangere qualche comandamento o regola... l'inferno, il purgatorio, il paradiso così irraggiungibile se non a fronte di sacrifici immani e milioni di "fioretti": quei piccoli atti di mortificazione che poi dovevi raccontare durante la confessione o durante il catechismo.
Non esisteva null'altro.
La verità assoluta era una vita su queste rotaie.
Ricordo ancora il vestito della domenica, le scarpe nuove a Pasqua...
Poi sono diventata adolescente e, come tutti, ho messo tutto e tutti in discussione... Spesso, con le mie amiche, la domenica invece di andare a messa rimanevamo a chiacchierare in Piazza, facendoci guardare dai ragazzini... ed entravamo solo per la comunione e la benedizione finale, in modo che la "gente" ci vedesse e notasse la "presenza".
La religione, in nettissimo contrasto con gli impulsi adolescenziali, era diventata una costante scomoda...un grillo parlante fastidioso, sempre presente con la sua vocina e l'inferno sempre più vicino...
Poi, la prima ora di religione alle superiori.
Entra una Signora alta, vestita molto sobriamente, la classica professoressa un po' attempata e all'apparenza un po' bigotta....
E le sue prime parole: "Non crediate che cercherò di convertirvi, perché non ci sono riuscita nemmeno con me stessa".
Maria Rosa De Bernardis.
Non me la dimenticherò mai.
Ci raccontò la sua storia e la sua vita, entrambe molto anticonformiste.
Incontrò suo marito, Mario, per caso, quando andò a salutare suo fratello a casa sua prima di partire per il servizio militare.
Si scambiarono lettere e la seconda volta che si videro lui le chiese di sposarla.
Lei rispose di si.
Per questo venne ripudiata dalla famiglia.
Una volta uscita di casa non parlò più con nessuno di loro.
Ebbe quattro figli naturali, due adottati e almeno una decina in affidamento temporaneo.
Suo marito fece una vita da militare e poi da giudice di pace.
Mi ricordo che raccontava che lui partiva per una settimana per "un giro in bici" tutti gli anni. Vivevano nella più profonda indipendenza reciproca anzi ci dissero che dormivano anche in stanze diverse per andarsi segretamente ad incontrare. Vederli insieme era un'esperienza trascendentale.
Mai ho visto un amore così grande e profondo. Mai ho visto un rapporto di stima e fiducia reciproca così meravigliosamente autentico. Si amavano per ciò che erano. Tutto lì. Ci invitarono a casa loro, lei non ha mai avuto paura del transfer con i propri alunni o di mischiare il lavoro e la vita privata.
Ogni lezione parlavamo di argomenti diversi...qualsiasi... mi ricordo che a volte erano scottanti e c'erano veri e propri schieramenti all'interno della classe. Anzi, ci divideva proprio... da una parte e dall'altra. Discussioni su discussioni.... Scontri. Lezioni di vita...punti di vista diversi che si scontravano ed ognuno aveva ragione, diversamente ragione.
Tutto ciò ci dava, una volta alla settimana veri e propri spazi, dove ognuno tirava fuori il vero se stesso. Lei non si schierava mai anzi... pungolava prima un gruppo, poi l'altro... supportava i diversi punti di vista.Ci insegnava a vedere le diverse tematiche a 360 gradi in modo che,crescendo, potessimo usare la nostra mente, senza essere mai schiavi della massa. Mai nel gregge, se non per scelta.
Mi ricorderò sempre una lezione dove parlammo dell'adozione ai gay.
Immaginatevi l'epoca. Altro che omofobia... quando io ero ragazzina, la frase più in auge era "meglio un figlio drogato che un figlio gay"!!, anche morto, era sempre meglio che "frocio".
Già allora però io avevo idee ben chiare che spesso andavano contro il gregge... ero già GOCCIA....
Tutta la classe da una parte e io dall'altra. SOLA. Ero l'unica che era a favore dell'adozione.
Avevo avuto una volta l'esperienza di passare una giornata dentro un orfanotrofio. I miei genitori erano ad un convegno di preghiera e noi figli eravamo ospiti di queste suore.
Io e mia sorella. Nessuna esperienza particolarmente shoccante, a parte qualche sputo nei capelli.
Eppure, l'aria che si respirava lì dentro mi ha segnata. Riesco a paragonarla solo (per chi ha visto o ha letto HARRY POTTER) ad un incontro con i dissennatori. Sembrava che la casa stessa risucchiasse l'aria respirabile ed ogni tipo di pensiero felice qualcuno potesse avere dentro. Il bacio della morte.
Io sono una persona che si infiamma parecchio, quando supporta un'idea che va contro la massa. Mi ricordo ancora la terribile discussione.Volavano addirittura gli insulti.
E continuavo a chiedere.. "MA SIETE MATTI??? Chi siete voi per negare affetto a chi affetto non ha mai conosciuto?"
"Chi vi dice che la"coppia normale" potrebbe amare un figlio e la coppia "omossessuale" no???? Chi cresce dentro ad un orfanotrofio chiede solo amore... null'altro che amore e qualcuno che lo cresca.... Ma non capite???? Ma se non aveste nulla e nessuno al mondo davvero vi fregherebbe se chi ve lo dà e un uomo, una donna o una coppia normale o una coppia gay?"
Come potete dire: meglio un figlio morto che un figlio gay"?
"Alla morte non c'è rimedio alcuno, alla droga non c'è rimedio alcuno, o c'è rarissimo..... Ma cosa vi frega della vita sessuale di un figlio?
Che vada a letto con una bionda, una mora, una donna,un uomo se mio figlio è felice e moralmente a posto perché no?????"
"Invece che innalzarci a tribunale morale, lottiamo contro la società affinché controlli veramente che i bambini vadano a chi può amarli... e non a chi lo fa per soldi".... Idealista... don Chisciotte forse...ma ci credevo veramente... e ci credo tutt'ora.
Ora, anzi ancora di più visto che le famiglie "APPARENTEMENTE" normali saranno ridotte al 30%, più o meno...
La professoressa cercava di riportare l'ordine e durante la discussione mi aveva esortato a riflettere bene su cosa stavo dicendo..
L'ora finì, ci fu chi chiuse l'argomento con la campanella e chi invece continuò la discussione chiamandomi matta ecc..
Rimane il fatto che qualche giorno dopo, durante l'intervallo, la professoressa venne a cercarmi in classe.
Mi chiese scusa, mi disse che lei non era nessuno per giudicare la mia opinione e che le dispiaceva, se in qualche maniera potevo essermi sentita offesa da lei.
Fu un gran gesto.
Se oggi sono qui a manifestare la mia opinione e se nella mia vita NULLA è riuscito a piegarmi più di tanto quando le mie opinioni erano salde e convinte è anche grazie a quelle scuse.
Mi ha insegnato che se ci credi veramente, allora è vero. Magari diverso, magari "strano".. ma vero. La goccia cresceva...
Quando non avevamo discussioni da proporre ci leggeva dei brani dai numerosi libri estremamente sgualciti e pieni di segnalibri che si portava dietro. Anthony De Mello... "La preghiera di una rana", "Messaggio per un' Aquila che si crede un pollo".
Tutti spunti per riflettere sul significato del CREDERE. Oppure, ci raccontava aneddoti della sua vita e di quella di suo marito. Ci regalava un pezzo di se stessa sperando di dirigerci verso una direzione, qualunque fosse. La stessa speranza che ripongo io, in questo libro...

MA QUESTO DIO COS'È?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora