strani esseri.

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Cammino lentamente per la città. Il mio bastone mi aiuta a muovermi in questo caotico labirinto.
Cerco di ricordare dove si trovi ogni singolo bidone della spazzatura, ogni singolo palo della luce, per evitare di andare a sbatterci contro. I miei occhiali sono così scuri e i miei occhi, così sensibili, non distinguono la minima ombra del mondo che mi circonda.

Finalmente arrivo a casa.
Giocherello un po' con le chiavi, resistendo alla tentazione di infilare subito la chiave nella serratura. Non so chi mi potrebbe vedere.
Una volta dentro, controllo e mi assicuro che le pesanti tende siano ben inchiodate al muro e che il mio tappeto sia ben attaccato alla porta, in modo che nessun suono o nessuna luce possa trapelare.
Dopo aver controllato e ricontrollato che tutto sia perfettamente a posto, mi levo gli occhiali e accendo le luci e la TV.

È difficile fingere di essere cieco ma ho scoperto che quanto più a lungo quelle "cose" pensano che non sia in grado di vederli, più a lungo mi lasceranno in pace.

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