Capitolo 12

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La campanella suonò.
Era ora di pranzo.
Avevo appuntamento con gli altri.
Ma non avevo ne fame ne voglia di alzarmi.
Quindi tirai fuori il cellulare e una sigaretta. Accesi quest'ultima e inviai un messaggio ad Abigueil.

Problema risolto.

Rimasi sdraiata e portai la mano verso il cielo come se volessi toccarlo.

Svuotati la mente.

Chiusi gli occhi e ancora una volta scivolai nel sonno.

Ebbi la sensazione di sentire una canzone.
Lontana, tra i ricordi.
Come se fosse un'immagine sfocata che pian piano si faceva più nitida.

E così eccola, quella voce potente e armoniosa di una donna.

Le bolle di sapone illuminate dalle luci in festa.

Le risate.

E poi... una mano che stringeva forte la mia.

"Dai Rebecca muoviti! Se arrivassimo tardi tuo papà si arrabbierebbe!" Disse un bambino mentre mi tirava la mano.

"No! Voglio vedere i fuochi d'artificio!" Piagnucolai tirandolo a mia volta dalla direzione opposta.

"Reyrey non possiamo, hai sentito il capo, -dovete essere a casa prima delle undici-" imitò la voce gorossa di mio padre e la posizione ferma.

Scoppiai a ridere." Dai! Ormai sono le undici e mezza aspettiamo fino a mezzanotte! Guardiamo i fuochi e ce ne andiamo correndo! Ok?" Proposi.

"D'accordo! Ma che sia l'ultima volta!" Concordò.

"Evvaiii!" Urlai di gioia. "Dove andiamo a guardarli?"

"Ci penso io!" Sorrise iniziò a fare strada.

La sua mano stringeva ancora la mia, ma non per tirarmi, camminavano fianco a fianco, e il mio cuore batteva forte.

Arrivammo in spiaggia, il mare calmo. Le onde soavi si infrangevano sulla spiaggia.

Ci sedemmo sulla sabbia senza mai staccare le mani l'uno dall'altra.

"Reyrey, se ti faccio una domanda mi rispondi sinceramente?" Diventò serio tutto d'un tratto.

"Certo, come sempre." Sorrisi.

"Cosa provi per me?"

Sapevo la risposta, non avevo alcun dubbio. "Io ti amo" dissi come se nulla fosse, come solo una bambina può fare.

In quell'istante il primo fuoco scoppiò.

Lui abbassò lo sguardo sulla sabbia e si mise a muoverla.

Le luci dei fuochi si riflettevano sul suo viso.

Mi voltai a guardare quei fiori nel cielo.

"Reyrey." Mi sentii chiamare.

"Dimmi." Dissi senza distogliere lo sguardo dallo spettacolo nel cielo.

"Guardami per favore." Disse con voce ferma.

Fissai i suoi occhi blu.

"Non ci sarà nessun altra come te per me." Promise.

Poi nulla, il ricordo tornò sbiadito e la luce del sole penetrò nelle palpebre chiuse.

Aprii gli occhi e la luce mi fece male.

Li richiusi e li coprii con il braccio come ulteriore protezione.

Rimasi in quella posizione per non so quanto tempo.

Mi scese una lacrima.

Perché?

"Rebecca, è ora di tornare a casa!" Sentii la voce di Abby.

Mi asciugai velocemente le lacrime senza farmi notare, sfoderai il mio miglior sorriso e urlai: "Non vedevo l'ora!"

Rise e io con lei.

"Beh come è andata?"

"Piuttosto bene direi."

~~~~~~~~

Quando arrivai a casa mi chiusi in camera fino all'ora di cena e ci tornai subito dopo.

Non mi addormentai subito come avrei voluto.

Ma perlomeno non pensai a nulla.

Soprattutto non pensai a Tayler.








Un bacio ad occhi chiusiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora