Nulla.Non provava assolutamente nulla.Gioia, tristezza, felicità,rabbia, emozioni in generale.Riusciva solo a sentire delle piccole vocine ronzanti nella sua testa che continuavano a dirle "non preoccuparti,presto tutto andrà meglio".Quelle parole la confondevano, sembrava essere prigioniera di un labirinto senza vie d'uscita,come se fosse stata rinchiusa in una putrida cella priva di vita. E senza emozioni.Ma invece era lì, a Eichen House, che a dire il vero, assomigliava parecchio a una minuscola prigione. In quel posto si potevano trovare molte persone con problemi mentali, ma se ci fosse solo quello, non avrebbe nulla di speciale ed intrigante. Scendendo negli inferi di quel posto, c'erano stanze differenti, contenenti persone speciali: Mutanti; se ne trovavano di tutti i tipi, da un lupo mannaro a un Kanima, ogni stanzino minuscolo e sporco ne conteneva uno.Lydia si trovava proprio in quel reparto, veniva giudicata come una di loro, una pazza con istinti omicidi pronta a combattere e commettere un omicidio pieno di sangue e dolore. I medici non sapevano dare una ragione logica al suo stato, non riusciva a emettere alcun suono: camminava senza avere una meta precisa, con uno sguardo così perso che spaventerebbe chiunque, e faceva pensare a una parola, come se l'avesse scritta lei stessa in fronte di un rosso accesso, il rosso di un pennarello indelebile: TERRORE.
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"Io..davvero...non so che fare"-La voce di Stiles era flebile, tremava, aveva paura.
"Devi stare tranquillo,vedrai che guarirà"-Scott era sempre stato bravo con le parole, e inoltre conosceva bene il suo migliore amico, il quale non riusciva ad ascoltare.
"No se non sappiamo come"-Rispose, con un tono sempre più preoccupato e intenso
"Deaton sta già cercando un modo, vedrai la riporteremo ...te la riporteremo"-----------
"Hey Malia dove sei?Incontriamoci a casa mia fra un ora."
Il messaggio mandato dal cellulare di Kira era tanto corto quanto spaventoso: Kira non era in casa,ma affianco a lei, al parco, e sedeva tranquilla su una panchina con le mani conserte.
"Kira, il tuo cellulare, dove lo hai lasciato?"-domandò senza pensarci Malia, con aria preoccupata.
"Sul tavolo di casa mia, come mai?"
-rispose la bella kitsune, con un aria curiosa
"C'è qualcuno in casa?"-chiese subito dopo, ancor più sconcertata
"Ma no!Hey terra chiama Malia!I miei sono via per due giorni e quindi dormo a casa tua ricordi..?"-raccontò seccata Kira, la quale assunse quell atteggiamento poco garbato data la sua insicurezza
"Merda"
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Stiles rimase solo, in camera sua, a fissare la sua lavagna dove aveva tutti i suoi sospetti, i crimini irrisolti. In quei giorni non riusciva che a cancellare e riscrivere il nome di Lydia, collegandola a tanti minuscoli fili rossi, che a sua volta portavano a foto raffiguranti Hichen House, la scuola, i Dottori del Male e a tutto ciò che risaliva al suo stato e alla sua postazione. Ma non riusciva mai a trarre conclusioni giuste, per tal motivo si ritrovava a eliminare tutto e a darsi dello stupido incapace. Quella sera non ne poté davvero più: tolse ogni cosa dalla sua lavagna, ogni scritta, ogni foto, qualunque traccia. Si avvicinò al letto con le mani dietro la nuca e con gli occhi pieni di lacrime pronte a scendere e lasciare un segno indelebile.
"Perché non riesco, perché non riesco..." -continuava a ripetesi il ragazzo, tentando di trattenere le lacrime.
"No, non posso perderla ".
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Stydia||Sottile come un filo rosso||
Fanfiction"Cosa succederà adesso che Allison non è più qui, con noi, ora che Kira sta perdendo il suo controllo e che Lydia è incapace di ogni cosa?" "Non ci resta che scoprirlo "