Prima Parte

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Un'altra giornata in cui Bradford era avvolta da una spessa coltre di nubi grigie che minacciavano pioggia e non solo. L'aria era freddissima il che mi costrinse ad indossare sopra il mio maglioncino una felpa pesante.
Avevo appena finito di studiare. La scuola mi impegnava molto dal punto di vista didattico, cercavo sempre di migliorarmi, ma non lo facevo perché mi piaceva studiare, anzi tutto il contrario, odiavo la scuola. Studiavo per dare soddisfazione ai miei genitori. Ci tenevano tanto che andassi bene a scuola, che mi fossi iscritta ad una buona università e che avrei avuto un buon lavoro, in futuro.
Chiusi con un tonfo il libro di fisica, una delle materie che piú odiavo in assoluto, e presi il nuovo libro appena comprato di Nicholas Sparks intitolato"Vicino a te non ho paura"
Amavo leggere. Leggere era la mia passione, il mio tutto. I libri mi aiutavano ad uscire fuori dalla realtà e mi portavano in mondi fantastici dove io desideravo essere. Mi immedesimavo nei protagonisti, provavo ogni emozione che provavano loro. Ed ogni volta che finivo un libro ci rimanevo male perché mi affezionavo alla storia e ai personaggi.
Mi sistemai sul mio adorato letto a baldacchino ad una piazza e mezza con lei mie adorate lenzuola azzurre profumate, mi accomodai alla spalliera e cominciai a leggere.
Ero concentrata sulla lettura quando improvvisamente sentii un trambusto al piano di sotto.
Strano, mia madre era in cucina a prendere il té con la vicina, papà era ancora a lavoro e poi c'era mio fratello Danny che stava giocando ai videogiochi con l'amico di sempre, Anthony. Sicuramente uno dei due aveva perso una partita a Fifa e stavano discutendo per questo, facendo, purtroppo per me, baccano.
Improvvisamente nel bel mezzo della confusione sentii la sua risata.
No, impossibile, lui non era in città, era ancora in America in tour con la sua band.
La mia mente malata aveva solo immaginato quella sua meravigliosa risata cristallina. Si, era sicuramente stato frutto della mia immaginazione.
Era incredibile quanto mi mancasse. Sentivo la sua assenza giorno e notte.
Ma volevo evitare di pensarci, volevo evitare di soffrire, ancora. La notte mi ritrovavo a piangere silenziosamente pensando a lui.
Mi mancava, terribilmente.
Ed oltre questo, la cosa che mi pesava piú di tutte, era che tra me e lui non sarebbe mai potuto accadere niente.
Perché? Perché lui era Zayn Malik, pop-star di fama internazionale.
Lui faceva esplodere gli ormoni delle ragazzine di tutto il mondo.
Era bello, bello come il sole.
Con la pelle ambrata dovuta alle sue origini pakistane, con i suoi capelli nero corvini, con le labbra morbide e rosa, con gli occhi color del cioccolato fondente fuso e con il sorriso piú bello di tutto l'universo.
Quel sorriso che mi faceva arrossire, sempre. Quel sorriso che lo faceva sembrare un dio greco appena sceso dall'Olimpo.
Ed io, che ero semplicemente la sorella minore del suo migliore amico, niente di piú, niente di meno.
Poche lacrime trasbordarono dagli occhi senza nemmeno che me ne accorgessi. Con un gesto frettoloso le asciugai, e con un cenno della mano cercai di distogliermi da tutti quei brutti pensieri e ritornai alla lettura del mio libro, senza concentrarmi davvero.
La pioggia scrosciava sul tetto e sulla finestra della mia stanza facendo un rumore assordante.
Poi ancora la sua risata. Stavo impazzendo, ne ero certa. Ero pronta per un ricovero in un centro per malati mentali.
Ed ecco la sua voce soave accompagnata dalla sua risata melodiosa.
No, c'era qualcosa che non andava.
Mi alzai frettolosamente dal letto e aprii la porta della mia camera per ascoltare meglio e per convincermi che stavo diventando pazza per davvero e che non c'era nessun Zayn al piano di sotto a ridere e scherzare con i suoi amici di sempre.
Ecco, silenzio quasi assordante. Mi stavo immaginando tutto.
Ero solo una povera pazza che si immaginava la voce del ragazzo che ormai amava da tutta la vita.
Mi riandai a sedere sul letto, sbuffai buttandomi una mano sulla fronte e chiusi gli occhi per un minuto.
"Samantha Jones non c'é nessun Zayn Malik di sotto, rassegnati." Sussurrai a bassa voce.
Ormai tutta la concentrazione era persa, e non avevo nessuma voglia di riprendere in mano il libro e ricominciare a leggere da capo, visto che in quelle poche pagine non c'avevo capito assolutamente nulla.
Decisi di recarmi in cucina per prepararmi un té.
Scesi silenziosamente le scale e rimasi per due secondi in corridoio attizzando per bene le orecchie per avere la prova che Zayn, ovviamente, non c'era. C'era solo il fastidioso ronzio e borbottio dovuto dal videogioco.
Entrai in cucina e salutai mia madre con un bacio affettuoso sulla guancia e la signora Flowers.
"Allora, come va la scuola, tesoro?" Mi domandó gentile la signora dai capelli candidi.
"Tutto bene, signora Flowers, la ringrazio." Risposi educata sorridendo.
"Come mai sei qui in cucina, tesoro?" Mi domandó mia mamma.
"Ho voglia di farmi un té ai frutti rossi." Dissi facendo spallucce "C'é?" Le domandai.
"Si, ho comprato la confezione proprio ieri."
Mi avvicinai ai fornelli e cominciai a scaldare l'acqua in un pentolino, nel frattempo preparari la mia tazza preferita a fiorellini celesti, ci verasi due cucchiaini di zucchero e misi dentro il sacchettino con il té. Aspettai altri due minuti che si riscaldasse l'acqua, e poi la versai nella tazza.
Cominciai a fare su e giú con il sacchettino nell'acqua per diffondere l'aroma. Adoravo il té ai frutti rossi, era il mio preferito, riuscica a farmi rilassare del tutto.
Mi avviai verso il salotto per dar fastidio a Danny ed Anthony, visto che mi annoiavo.
Mi appoggiai all'anta della porta con i miei occhi ancora sulla tazza.
"Allora, chi di voi due babbuini sta vincendo?"
"Anthony!" Ridacchió quella voce.
Alzai di scatto gli occhi, il mio cuore cominció a battere veloce e mi sentii le gambe deboli.
Lui era lì.
Sorrideva con il suo solito sorrisetto sexy che mi faceva morire ogni volta.
Involontariamente mi cadde di mano la tazza di té, che andó in frantumi.
"Zayn..." Sussurrai a bassa voce
"Ciao Sam!" Mi salutó entusiasta e si alzó dalla poltrona dove era comodamente seduto.
"Complimenti, sorellina. Sei un pericolo ambulante!" Scimmiottó quel demente di Danny riferendosi alla tazza caduta a terra.
"Oh, va a farti fottere, Danny." Dissi senza alcuna espressione nella voce.
Ero con gli occhi fisai nei suoi e stabo per sciogliermi.
Si avvicinó sempre di piú a me, e potetti godere del suo fantastico odore di miele mischiato a tabacco.
Evidentemente, fumava ancora.
Improvvisamente mi abbracció sollevandomi pochi centimetri da terra e facendomi fare ina giravolta insieme a lui.
"Grazie per il caloroso benvenuto, Sammy." Disse sarcastico mettendomi a terra.
"Scusami, é che devo ancora metabolizzare il fatto che tu sia qui, davanti a me." Dissi sorridendo "Oh mio Dio, tu sei qui davanti a me!" Mi esaltai e lo abbracciai calorosamente.
"Così va molto meglio." Sussurró al mio orecchio.
Brividi di freddo mi percorsero per tutta la schiena.
"Dio Zayn, mi sei mancato da morire. Dissi stringendolo a me piú che potevo
"Sei mancata tanto anche a me, piccola Sammy." Sussurró e mi diede un bacio sul collo.
"Ok, smettetela di amoreggiare voi due e torniamo a giocare!" Esclamó Anthony
"Wow Anthony, hai la finezza di un elefante in una cristalleria." Dissi e gli feci una smorfia e sentii ridere Zayn.
"Vabbé lasciamoli parlare, fratello. Io e te torniamo a giocare!" Disse Danny e i due tornarono alla partita di Fifa interrotta.
"Avevo sentito la tua voce, prima, quando ero di sopra, ma pensavo di essermela immaginata. Invece, eccoti qui!" Risi
"Si, eccomi qui, sono tornato." Sorrise e ci sedemmo entrambi sul grande divano.
"Ti trovo bene, Malik. Forse un po' dimagrito... ma stai bene." Dissi carezzandogli un braccio.
"Si, é stato un po' stressante questi mesi. Mangiavo poco, dormivo poco, concerti tutte le sere. Sono tornato per riposarmi un po'." Mi spiegó ed io annuii sorridendo "Anche io ti trovo bene, Sam. Non sei cambiata tanto, ti sei fatta crescere i capelli, vedo." Mi disse e sorrise
"Mi avevi consigliato di farli crescere prima di partire, e ho voluto darti retta." Ammisi
"Ti stanno meglio lunghi." Sussurró guardandomi dritto negli occhi. Poi con una mano mise una ciocca ribelle di capelli dietro l'orecchio. Io arrossii violentemente "Sei bellissima quando arrossisci." Sussurró e cominció a carezzarmi la guancia.
"Ehm... io, io devo ripulire il pasticcio che ho combinato prima" Balbettai imbarazzata.
Mi alzai violentemente da dove ero seduta senza nemmeno guardarlo negli occhi.
Rialzai i cocci della tazza con mani tremanti e dopo averli raccolti rutti mi avviai verso la cucina.
"Cos'é successo, tesoro?" Mi domandó mamma con il viso crucciato
"Mi é scivolata la tazza di mano." Risposi e gettai i cocci nella spazzatura, poi presi lo straccio e mi avviai a pulire il pavimento macchiato dal té.
Mi inginocchiai sul pavimento e presi a pulire.
Mi sentivo gli occhi di Zayn addosso, e mi sentivo totalmente imbarazzata, cercavo in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo con il mio.
"Allora lo facciamo o no questo video?" Domandò improvvisamente Zayn
"Certo che si!" Esclamó entusiasta Anthony
"I passi sono quelli che ci hai fatto vedere prima?" Chiese Danny
"Si, sono quelli."
Presero il pc portatile, lo misero sulla scrivania ed attivarono la videocamera. Zayn fece partire la musica e prese a ballare in modo sexy e sensuale.
Era bellissimo, ed il modo in cui si muoveva mi faceva venire certe voglie poco caste.
Era colpa sua, semplicemente colpa sua se adesso stavo cominciando a sentire caldo anche se fuori c'era un freddo bestiale che proveniva dalla Siberia. Stavo letterlamente sudando, tolsi la felpa e rimasi solo con il maglioncino.
Solo adesso avevo notato come era vestito: portava i suou soliti jeans neri attillati, una canotta larga e un cappellino di lana.
"Sempre molto coerente tu, eh Malik?" Domandai sarcastica
"Cosa vuoi dire?" Chiese e smise di ballare, mentre Danny ed Anthony continuavano a farlo.
Inchiodò i suoi occhi nei miei.
Il suo sguardo era troppo potente, così abbassai il mio e presi a guardarmi le Converse consumate che portavo.
"Hai una canotta e un cappello di lana. Non é strana come cosa?" Gli domandai
"Beh, non importa cosa io indossi o se non sono coerente. Rimarró comunque un gran figo!" Disse allargando le braccia, e i due coglioni dietro risero.
Ecco, lo Zayn spavaldo e sicuro di se era venuto fuori.
Era un lato del suo carattere che non mi piaceva affatto. Adesso mi stava parlando in quel modo perché c'erano anche Danny ed Anthony presenti e allora voleva impressionarli con la sua durezza di pop-star internazionale.
Sei mesi prima quando eravamo solo noi due non mi aveva parlato in quel modo, anzi il contrario ,era stato dolcissimo. La persona piú dolce e tenera che io avessi mai conosciuto.
"Ma certo tu sei Zayn sono figo e lo so Malik, me ne ero dimenticata." Dissi guardandolo con amarezza.
Mi faceva male quando mi parlava così, troppo male.
Vidi il suo sguardo addolcirsi per un attimo e lo vidi mordersi il labbro inferiore per il nervosismo.
Ritornó dai suoi amici e ricominciarono a ballare per fare questo video.
Ricominció a muovere il bacino e le braccia in modo sexy.
"Sono sicura che le tue fans impazziranno con questo video!" Risi non appena smisero di girare.
"Questo é poco ma sicuro!" Rise Danny dando una gomitata giocosa nelle costole a Zayn
"Faccio impazzire anche te?" Mi chiese con il suo sorriso malizioso.
Le farfalle del mio stomaco cominciarono a svolazzare e il mio povero cuore cominció a battere freneticamente.
Il mio sguardo si fece triste, gli occhi cominciarono a pizzicarmi e mi si fece il groppo in gola.
Stavo per cedere, stavo per piamgete e io non volevo piangere davanti a mio fratello, non davanti a quel demente di Anthony, e non volevo piangere davanti a Zayn, non volevo dargli alcuna soddisfazione.
Lui poteva avere tutte le ragazze di questo mondo, non mi importava.
Ma non poteva parlarmi così, non dopo quello che era successo sei mesi fa, non dopo quello che mi aveva detto.
Mi girai pronta a correre in camera mia e a chiudermici dentro quando improvvisamente qualcuno mi prese per il polso e mi costrinse a girarmi.
I suoi occhi erano a pochi centimetri dai miei.
Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie.
"No, Sammy, scusa, non volevo parlarti così." Disse sincero
"Ti prego Zayn, lasciami stare, ti prego." Dissi con voce tremante mentre lui continuava a guardarmi preoccupato.
"Ehm, andiamo a farci dei pop-corn Danny, vieni." Propose Anthony portandosi via in cucina Danny. Per una volta aveva fatto qualcosa di buono quel ragazzo.
"Io non ho dimenticato quello che é successo sei mesi fa, Sam." Mi disse lasciandomi il polso
"Devi dimenticarlo, Zayn." Dissi guardandolo dritto negli occhi
"Non posso." Sussurró
"Perché?"
"Perché non posso dimenticare le emozioni che ho provato mentre stavo con te, e non voglio dimenticarle."

Under the rain of BradfordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora