Parte 3

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"Mi sento un po' inutile", ammetto, mentre cucina.

"Dai, non fare così. Mi diverto."

"A curare casi disperati?" Ironizzo.

"Sì, sono il mio forte", sorride. "Ne vuoi parlare o... Lasciamo perdere?" Domanda.

"È che mi sento così stupida a parlarne... Cioè, sembro una tredicenne in crisi ormonale!" Mi dispero.

"L'amore ci prende male a qualsiasi età. Soprattutto se il ragazzo che ti piace se la fa con un'altra."

"È che... È che mi piace anche lei", ammetto.

"Cioè?" Non capisce.

"Io sono... Insomma, mi piacciono sia le ragazze che i ragazzi. E... In questo periodo... Ho perso la testa per Michael... E per Alex". Butto fuori.

"Oh... Cavolo... Cioè, non so che dire. E ancora più uno schifo insomma."

"Già. Un doppio schifo."

"Non credevo che ci si potesse innamorare di due persone allo stesso momento..." Riflette Eleonora.

"Già, nemmeno io. Ma è successo..."

"E poi, beh, immagino che sia strano essere innamorati di una ragazza, no?"

"In realtà che ero attratta anche dalle ragazze, lo sapevo già."

"Almeno quello non ti ha sorpreso allora", sorride, cercando di sdrammatizzare.

"Almeno."

Ele va a casa per studiare qualche ora dopo, lasciandomi sola con i miei problemi, ma con una casa veramente pulita. Alex mi scrive ancora, ma non le rispondo. Che dovrei dirle? Non so più nulla... Alla fine ci speravo. Ci credevo, dopo il pomeriggio insieme che ance lei provasse qualcosa per me. Tutto lo lasciava presagire... Invece... Proprio con lui doveva andare? Non ci potevo ballare io con Michael? E lei con Giorgio? Almeno stavo vicina a lui! Sono passata da due a zero nel giro di una stupida canzone house.

Arriva la sera, la notte, la domenica mattina, la domenica pomeriggio, e infine anche il lunedì mattina. Sembra che tutto giri intorno a me, mentre io sto ferma e non riesco a fare nulla. Non so se voglio che il vortice si fermi o se voglio che mi faccia salire su nel suo turbinio. Tutto ciò che so, è che non voglio stare sola. Anzi, in realtà non voglio vedere nessuno, e vestirmi per uscire e andare in uni, sapendo che li vedrò, è una tortura.

Le prime lezioni riesco ad evitarli. Alla terza vedo Eleonora e mi siedo accanto a lei.

"Come stai?" Domanda premurosa.

"Così così. Grazie per sabato". Le sono riconoscente.

"Figurati. Li hai visti o sentiti?"

"No, anche se Alex mi ha scritto. E temo il momento in cui li vedrò. Spero almeno che non mi sbattano in faccia la loro felicità."

"Vade retro!" Esclama incrociando gli indici a formare una croce.

"Esatto", riesce a strapparmi un sorriso.

A pausa pranzo lo vedo. Michael, qualche metro davanti a me, fa la fila in mensa. Da solo... Strano. Al mio turno afferro il vassoio e lo seguo. Metto via la rabbia e sfodero l'accidia.

"Ciao!" Lo saluto ad alta voce.

"Ehi. Come stai? Alex è andata fuori di testa venerdì, perché stavi male..." Manco mi saluta che già mi parla di lei.

"Già, mi è venuto il diabete e un picco di iperglicemia vedendo voi due abbracciati."

"Ach, lascia stare va. La peggiore serata che io abbia mai avuto. Illuso fino all'ultimo."

Bacio quindi sorrido [26]Where stories live. Discover now