San Valentino

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Marco sarebbe tornato a casa da un momento all'altro, e Francesca non vedeva l'ora di vederlo varcare quella soglia.

Era così ogni giorno. Solitamente, Marco finiva di lavorare intorno alle 15:00 e sarebbe rientrato in casa mezz'ora più tardi, ma già dalle 15:05 lei guardava quella porta con trepidazione.

Era così ogni giorno anche se, dopo cinque minuti dall'arrivo di Marco, i due già litigavano per i motivi più disparati ed insulsi. Nonostante tutto, però, Francesca aspettava di rivederlo entrare da quella porta con un gran sorriso.

Quel giorno più di ogni altro, però, era impaziente di avere in casa il suo uomo. Aveva passato la giornata più pesante della storia delle giornate di merda.
Odiava il suo lavoro di commessa nella panetteria vicino casa. Odiava le sue colleghe spocchiose e con la puzza sotto il naso. Odiava la proprietaria della panetteria, che era la regina delle spocchiose con la puzza sotto il naso. Odiava persino i clienti di quella panetteria, che erano o dei vecchi bavosi e pervertiti, o delle donne di mezza età in piena e costante menopausa.
A tutto questo, quel giorno, si era aggiunta la festa di San Valentino.

Francesca non odiava quella ricorrenza, ma nemmeno l'amava. Semplicemente la ignorava, ritenendola una ricorrenza ridicola e senza senso.
Quello che non era riuscita ad ignorare, era il blaterare continuo delle sue odiose colleghe riguardo la festività.
Non avevano fatto altro per tutto il giorno, se non profusarsi in descrizioni dettagliate e diabetiche dei festeggiamenti degli anni passati con i rispettivi partners, e delle varie ipotesi su quello che avrebbero fatto quella sera.
E, davvero, Francesca non era invidiosa, anzi. Non era mai stata un tipo che amava le romanticherie, le trovava insulse ed imbarazzanti, e ascoltare tutte quelle storie zuccherose le aveva dato il voltastomaco.

Come ogni anno era pronta, quindi, a passare una serata come tutte le altre, e non c'era pericolo che Marco le riservasse qualche sorpresa perché, se lei ignorava San Valentino, non esprimendo pareri a riguardo, Marco lo detestava con tutto se stesso... si può dire che quella festività era per lui come la kriptonite per Superman.
Beh, se non viene considerato come festeggiamento spassarsela sotto le lenzuola... ma questo succedeva ogni giorno quindi, forse, non andrebbe considerato tale.

Comunque, dopo una mattinata pietosa come quella passata, aveva bisogno di stare col suo uomo. Una serata in pieno relax era quello che ci voleva, a far tutto o niente non importava. Voleva solo Marco accanto per coccolarsi e, magari, approfittare della sua indole perversa per scaricare un po', di tensione, quindi guardava quella porta insistentemente e con una certa aspettativa.

Peccato che le 15:30 fossero passate ormai da un po', e di Marco nemmeno l'ombra.
Nonostante fosse preoccupata e un tantino arrabbiata, il suo orgoglio le impediva di prendere il suo cellulare e chiamarlo per assicurarsi che non fosse successo nulla o, più probabilmente, per urlargli contro. In ogni caso, in quel modo, gli avrebbe dimostrato che si preoccupava per lui e no, non l'avrebbe mai fatto. Ma un bel calcio nelle palle non glielo avrebbe risparmiato nessuno, se non avesse avuto una valida ragione per aver ritardato mezz'ora.

Mentre Francesca inveiva mentalmente contro il suo ragazzo e pianificava un'esemplare vendetta nei suoi confronti, la porta si aprì rivelando la figura muscolosa e possente, ottenuta da anni di lavoro come operaio edile, del suo idiota preferito. Era arrabbiata, ovviamente, ma quelle spalle larghe, la schiena marcata e quel culetto sodo le facevano ribollire il sangue nelle vene anche dopo anni, e facilmente la distraevano... non che lo avrebbe mai ammesso con lui, sia chiaro. Pertanto, impegnata com'era ad ammirare quel ben Dio, non si era accorta subito del sorriso da pesce lesso di Marco, e a stento aveva sentito quel "sorpresa" esclamato con tono quasi colpevole. Francesca si ridestò da ogni pensiero vietato ai minori quando, finalmente, registrò la presenza di un'altra persona accanto a Marco: sua suocera.

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