♥ Lui fú il mio Inizio ♥

Capitolo 2

Le settimane passavano e Rebecca cercava di nascondere il suo segreto nonostante il caldo lo rendesse difficile. Nessuno aveva notato i suoi strani comportamenti finché un giorno a scuola Cristina, una sua amica che poco tempo prima aveva affrontato lo stesso problema, lo scoprí .

Quel pomeriggio si presentò a casa di Rebecca, lei si sentiva imbarazzata e temeva un giudizio negativo da parte dell'amica, ma venne ricambiata da un affettuoso abbraccio seguito da numerose domande.
C:"Perché lo stai facendo? Cosa ti ha spinto così oltre? Sai che anch'io ci sono passata e non devi sentirti in imbarazzo nel raccontarlo"
R:"Io... Io non lo so,sono così confusa e ho paura, paura di cosa potrebbe succedere "
C:" Becca,la paura è l'ultima cosa di cui ti devi preoccupare, ora ci sono io e ti aiuterò finché non starai meglio. Ora però per favore dimmi cosa sta succedendo"
Dopo qualche ora di confidenze e pianti, Rebecca si sentì più tranquilla e con il cuore più leggero finché Cristina non le pose una domanda
C:"aspetta...Ma Simone lo sa?"
R:"Bhe... Ecco... No non gliel'ho voluto dire, ha già i suoi problemi e poi non capirebbe e..."
C:"e cosa?
R:"ho paura della sua reazione... Ho paura possa lasciarmi"
Sul viso di Cristina comparve un piccolo sorriso, ma non un sorriso derisorio ma compassionevole, nonostante Rebecca sapesse che l'amica non aveva cattive intenzioni odiava il modo in cui la stava guardando, era quello lo sguardo che aveva cercato di evitare per tutto questo tempo, era quello il motivo per cui si era tenuta tutto dentro, non aveva bisogno di compassione e non voleva fare pena a nessuno ma di certo non poteva prendersela con l'unica persona che si era preoccupata per lei nell'ultimo periodo.

Cristina vide l'amica stranirsi così distolse lo sguardo, ma non aveva intenzione di lasciare l'argomento in sospeso così le chiese
C:"Sai che io e Simone siamo amici e se hai paura di dirglielo potrei farlo... "
Neanche il tempo di finire la frase che Rebecca pregò l'amica di non dire niente, non voleva che il suo ragazzo lo sapesse e ancor di più odiava il fatto che sarebbe stata un altra persona a dirglielo.
Cristina non insistette e restò in silenzio per un po',sembrava pensierosa troppo pensierosa al che Rebecca le disse
R:"promettimi che non glielo dirai"
C:"Rebecca sai anche tu che lo deve sapere e... "
R:" promettilo"
C:"Va bene, puoi stare tranquilla ".
Dopo aver parlato un altro pò, arrivò l'ora di cena così Cristina tornò a casa sua.

Come ogni sera Rebecca si ritrovava davanti ad un piatto con attorno i suoi genitori e sua sorella e tutti e quattro insieme fingevano che tutto andava bene, lei era brava a farlo e aveva un immensa collezione di finti sorrisi che si stampava in faccia ogni volta che doveva stare con altre persone. Dopo qualche tipica conversazione come "com'è andata oggi" accompagnata da un "tutto bene a te" Rebecca si ritirò in camera sua, non aveva mangiato molto come sempre negli ultimi tempi, mangiare non era tra i suoi pensieri, anche perché consisteva nell'affrontare un suo grande nemico, il cibo, che avrebbe poi portato nel confronto con gli altri due, la bilancia e lo specchio. Spesso le persone le dicevano che era troppo magra e alcune sue amiche invidiavano il suo corpo, molte ragazze sarebbero state felici di quegli apprezzamenti, ma lei non era come le altre e l'unica cosa che riusciva a fare era pensare a tutte quella gente che invece la prendeva in giro e che la disprezzava e che l'aveva portata a fare altrettanto, così tratteneva le lacrime e si ripeteva che tra poco sarebbe tornata a casa così poteva stare sola, piangere e sfogarsi a modo suo.

La serata passò come sempre a cercare qualche programma decente in tv e aspettare un messaggio del suo ragazzo che sapeva non sarebbe mai arrivato , era sempre lei a cercarlo e nonostante la cosa le pesasse non poteva farne a meno perché quei semplici, dolci e rari messaggi le davano speranza che forse non era del tutto sola.