1•E allora baciami

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Rhianna's pov

Ero rimasta scossa dalla mia stessa affermazione ma d'altronde che potevo fare?Non volevo lasciare morire mia sorella, come Luca non mi aveva lasciata andare, dovevo essere responsabile e volevo a tutti costi una vita migliore per lei.

"Sei sicura?"

"Si che lo sono, non ti lascerò mai con un bambino"

"E' una bambina"

"Davvero?" non potei trattenere un sorriso ma poi ritornai seria "dove sei adesso?"

"Ora sono in un bar del centro, prenoto i biglietti, partiamo venerdì, porta tutti i soldi che hai a disposizione"

"Ma venerdì è domani"

"Appunto"

Staccò la telefonata, il cuore mi martellava forte nel petto, non ce l'avrei fatta con lei, non sarei riuscita a tenerla a bada ma ci avrei provato a costo di legarla al letto e non farla uscire fino a che non dovesse partorire, mi venne in mente Giulio e a quanto sarebbe rimasto deluso appena gli avrei detto che non sarei andata in tour con loro, io avrei voluto infinitamente ma avevo delle responsabilità; andai a preparare il pranzo per quando sarebbero tornati e mi feci un discorso mentale per non farli preoccupare, quando sarei tornata con la bambina avrei detto tutto.

"Che profumino" disse Luca entrando in cucina

"Ti vedo un po' ingrassata" affermò Valerio "c'è qualcosa che ci nascondi?"

"Cosa dovrei nascondere?" ridacchiai

"Sono invidiosi perché non hanno ragazze belle come te" mi baciò Giulio

"Vedere Giulio mieloso fa venir voglia di vomitare" affermò Chico

"Invece di fare i cretini andiamo a tavola" propose Giorgio "stasera vengono anche le ragazze quindi facciamo la pizza"

"Potrei anche cucinare io"

"Non preoccuparti abbiamo altri piani stasera" mi fece l'occhiolino Giulio

Gli diedi una gomitata e lo guardai storto, odiavo quando mi imbarazzava davanti a tutti, soprattutto se c'era Luca, però era l'ultimo giorno con loro prima di partire e non volevo essere arrabbiata.

"Andate a tavola prima che si raffreddi" ridacchiai

Il pranzo passò in fretta e il tempo scorreva troppo velocemente, arrivarono Alison e Ludovica con le valige cariche, Ludovica e Mattia sarebbero partiti per il Never Again tour e noi saremmo dovuti partire il summer tour ma io avevo complicazioni, stavamo seduti nel salotto finchè Mattia si alzò e corse ad accendere lo stereo mettendo la musica ad alto volume, iniziarono tutti a correre per casa e ballare come matti, mi unii al gruppo.

"Sembriamo dei drogati ma è troppo divertente" rise Chico

Passammo una mezz'ora a fare i cretini e poi ci buttammo sul pavimento del salone iniziando a ridere come matti, era il momento in cui dovevo dirglielo, mi tremavano le mani, andai vicino a Giulio e gli strinsi la mano.

"Ragazzi devo dirvi una cosa"

"Sei incinta?" chiese preoccupato Valerio

"Cosa? No ma sei impazzito?"

"Allora che devi dirci? Hai una faccia così seria" mi accarezzò una guancia Giulio

"Dario ha bisogno di me, devo andare da lui e quindi non posso partire con voi, mi ha chiamato oggi"

Vidi gli sgurdi preoccupati dei ragazzi ma non di Giulio, lui era lì che mi fissava, sembrava triste, sembrava guardare il vuoto, come se gli avessi detto che lo lasciavo e non tornavo più.

"Quando tornerai?" chiese Luca

"Penso un mesetto dopo il tour"

"Cerca di tornare presto" sorrise Giorgio rassicurante "e salutaci Dario"

Giulio si alzò di scatto e se ne andò via senza guardarmi, mi scusai con gli altri che annuirono comprensivi e lo raggiunsi, aveva delle lacrime che gli rigavano il viso, era raro vederlo piangere e fu questo che mi fece piangere a mia volta.

"Giulio io non ti sto dicendo addio"

"Sembra così invece"

Si fermò sulla rampa di scale, eravamo troppo distanti, lo raggiunsi e gli presi il volto tra le mani costringendolo a guardarmi, lo baciai per secondi interminabili.

"Non è così, ci vediamo tra qualche mese"

"Ti farai sentire vero?"

"Solo se tu non farai lo scemo con le altre"

"Allora ti farai sentire" sorrise "ora ci sei solo tu"

"Quanto mi mancheranno i tuoi baci"

"E allora baciami o resta con me"

Lo baciai, mi prese sulle spalle e mi portò in camera, restammo abbracciati per un po' di tempo, a baciarci, a guardarci, a sperare di non distaccarci.

"Vorrei restare ma il dovere mi chiama"

"Capisco ma se poi non torni io impazzisco"

"Giulio tornerò, divertiti in tour ma non fare cazzate che poi te meno"

"Il palco mi chiama" ridacchiò

"Ora andiamo dagli altri che ci aspettano"

"No noi restiamo qui"

Mi stavo alzando dal letto ma mi ci ributtò sopra e iniziai a ridere mentre lui si avvicinava provocante, dopo la stanza si riempì dei nostri gemiti, delle nostre parole sussurrate, con le nostre mani intrecciate, i nostri volti che si cercavano e i vestiti sparsi a terra, stando lì e fregandocene del resto, stando lì a volerci e a non volersi separare, andammo a dormire abbracciati cullati dei nostri respiri.

"Credo che potrei innamorarmi di te" disse preoccupato

"Anche io"

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