PREMESSA

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Questa è un racconto che cominciai a scrivere un po' di anni fa e che rimase incompiuto solo dopo poche righe. Lo pubblico solamente allo scopo di dimostrare che non mi dichiaro "scrittore" così tanto per dire ma (a volte) scrivo. Lascio a voi giudicare "come" scrivo; potreste giudicarlo spazzatura come tanta ne viaggia nella rete oppure potreste notare, di tanto in tanto, qualche sprazzo di buona scrittura o considerarlo addirittura completamente mal scritto.

Per il momento la cosa non mi tange perché il mio unico scopo è, come dicevo, quello di mostrare ai pochi che si sono imbattuti nel mio nome che "qualcosa" scrivo. Che scriva male o bene questo è un'altro paio di maniche. Quello che mi farebbe piacere invece è un giudizio sincero degli amici (virtuali e non) in modo che se notino qualcosa che non gli piacesse possano farmelo presente e se invece individuino qualche punto di forza mi incoraggino in modo che possa migliorarmi nella scrittura della mia opera principale.

Eh sì perché in realtà il mio diletto nello scrivere pare non mi abbandoni e per questo sto lavorando su un racconto decisamente diverso da quello che potete scorgere nelle poche righe seguenti. Quest'ultimo lavoro di cui vi sto parlando probabilmente mi accompagnerà per il resto della mia umile vita data la lentezza con cui procede (per un motivo o per un'altro) e dunque vedo improbabile la prosecuzione di quello che state per leggere. Tuttavia nella lunga e infinita lista delle cose che, idealmente, vorrei fare c'è quella di continuare questo racconto "minore", se così possiamo definirlo, magari per via telematica (che oggi va' tanto in voga). Il mio racconto principale invece lo sto scrivendo nel modo classico e cioè in solitaria: uno perché la solitudine aiuta lo scrittore, due perché sono ancora restio a rendere tutto subito pubblico e terzo perché in fondo ho paura che ciò che scrivo sia subito non apprezzato e ciò mi scoraggerebbe dal continuare a scrivere. E poiché io scrivo principalmente per me stesso, quasi come se fosse una pratica che mi allontani dallo stress e mi faccia viaggiare (e sognare) attraverso i miei mille mondi paralleli, io non voglio smettere di scrivere e pertanto non mi sento ancora pronto a metterlo a vostro giudizio per quanto il vostro giudizio sia fondamentalmente importante.

Reputo questo piccolo racconto secondario poco maturo rispetto a quello a cui sto lavorando adesso ma se qualcuno di voi oltre alle critiche abbia delle idee per continuarlo, i consigli sono ben accetti. Vi avverto che ciò che state per leggere è privo di una qualsiasi revisione, possono esserci errori ortografici e di sintassi e quindi dico a voi cari letterati, filosofi, poeti e scienziati...sì possono esserci gravi errori nonché congiuntivi sbagliati! Non mandatemi al patibolo per questo, segnalatemi gli errori e ricordate che questa pubblicazione è più che altro un mero gioco.

Ci sono alcuni nomi utilizzati anche nell'ultimo racconto che sto scrivendo, ovviamente essi e tutto il resto sono proprietà letteraria del sottoscritto.


20-11-2016

Oggi decido di continuare a tempo perso questo racconto, il mio tempo libero è completamente dedicato al mio romanzo principale tuttavia quando avrò tempo e voglia scriverò qualche riga qui. Buona lettura



Tankeinoru OmugizuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora