Capitolo 1

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La casa di Niall era una delle più accoglienti in cui fossi mai stato e sebbene non fossi mai riuscito a decidere se fosse per la famiglia che ci abitava o per coe appariva esteticamente, ci tornavo sempre molto volentieri.

Un piccolo vialetto di pietra partiva dal cancello,si estendeva in mezzo al piccolo giardino coperto dai giocattoli di suo fratello, e arrivava ad una piccola porta marrone, la casa era in mattoni e le persiane di un caldo color giallo ocra. Vedendola da fuori appariva come una di quelle casa dove c'è sempre il camino acceso, . Sapevo di avere quell'idea perché conoscevo la famiglia -dato che le nostre case erano esteticamente quasi identiche e non avrei quindi potuto avere quell'idea solo per il fattore estetico-, eppure non potevo fare a meno di pensare che per quanto l'immagine di quei due edifici fosse rpeccohé la stessa, l'aura apparisse diversa agli occhi di tutti.

Erano una bella famiglia: madre, padre, due figli maschi , una femmina e un cane. Da piccolo, avevo sempre pensato che parlare a tavola fosse maleducazione poiché in casa mia, a tavola l'aria era riempita solo dalla melodia delle posate contro la ceramica, ma quella famiglia mi aveva insegnato l'allegria che derivava dalle chiacchiere a pranzo e a cena.Mi accoglievano come un quarto figlio tutte le volte che andavo a trovarli, tutte le volte che portavo Cameron -il più piccolo- a giocare a calcio, tutte l volte che davo ripetizioni di matematica a Sarah -la media- e tutte le volte che andavo lì per vedere il maggiore nonché mio migliore amico Niall.

Ero sempre accanto a lui, proprio come lui faceva con me. Mi era capitato spesso di vedere amici che dopo molto tempo insieme smettessero di provare affetto l'uno per l'altro ma che continuassero a manifestare il contrario così, per abitudine. Per noi no, non era così. Ci eravamo conosciuti quando avevamo otto anni, e dopo dieci, eravamo ancora uniti ed inseparabili come il primo giorno: erano cambiati i luoghi di ritrovo, le usanze del sabato sera e l'approccio con le ragazze ma noi eravamo sempre gli stessi.

Se mi diceva sempre che ero troppo buono era proprio perché con lui non avevo preoccupazioni, spesso non gli raccontavo i miei problemi , non per tenerlo all'oscuro ma perché dopo qualche minuto con lui passava tutto in secondo piano e perdevano d'importanza. Era forse per quel motivo che appena uscito dalla mia casa d'infanzia, lui fu il primo e l'unico rifugio che mi venne in mente.

Uscii dal cancello di casa mia, e attraversai il mio piccolo giardino, arrivato a metà, andai a destra. Non usavamo mai uscire dal cancello principale e fare i due metri che distanziavano le entrate, no, da piccoli avevamo praticamente obbligato i suoi genitori a creare un accesso diretto dal mio cortile al suo e viceversa. Così usai il nostro "passaggio segreto", non tanto segreto, e mi ritrovai nel prato umido di pioggia degli Horan. Pochi istanti più tardi ero davanti alla porta e stavo bussando alla familiare porta della casa.

Ad aprirmi fu Cameron, lo capii subito, perché nonostante l'ingresso fosse rialzato su due scalini,il bambino aveva solo 6 anni e non vedendo nessuno davanti a me fu facile dedurre che il mio portiere era stato lui.

"Ciao ometto, c'è tuo fratello? "

Glielo chiesi, nonostante già sapessi la risposta. Difficilmente io e Niall non ci informavamo dei nostri spostamenti, ma adoravo chiacchierare con quel bambino e quella fu la prima cosa che mi passo per la mente e che dissi proprio mentre una voce uscente dalla sala da pranzo annunciava l'arrivo di Sarah.

"Cam! Quante volte ti ho detto di non... oh..ciao Louis.."

La spavalda dittatrice che Cameron conosceva sotto il nome di 'sorella maggiore' arrivò a passo felpato e si fermò poi diventando un agnellino indifeso che io conoscevo sotto il nome di 'la sorella minore del mio migliore amico innamorata di me'.

what you see in me? [ Larry ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora