Parte II

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Erano passate tre settimane. Louis e Zayn si trovavano davvero bene in quella nuova casa, in quella nuova e grandissima città. Era tutto così diverso, ma avevano avuto la compagnia ideale per abituarsi. Harry aveva avuto ragione, Lydia per la maggior parte del tempo girovagava per casa in intimo. Quello di cui però il riccio non li aveva avvertiti, era che Niall faceva la stessa cosa. Più che altro perché passavano la maggior parte delle loro giornate in camera a scopare. Liam aveva spiegato loro che era sempre così dopo ogni rottura, passavano una cosa come tre settimane costantemente chiusi in camera a copulare come conigli. Dicevano che era un modo per recuperare il tempo perso separati. In un certo qual modo, Louis li trovava dolci.
Per quanto riguardava loro, invece, ancora nessuna novità all'orizzonte. Sì, continuavano ad esserci sguardi provocanti, sfioramenti più o meno involontari e tante chiacchiere cuore a cuore, ma nessuno dei quattro aveva trovano ancora il coraggio di fare la prima mossa.
Quella sera, Liam e Harry erano in cucina a bere quello che probabilmente era scotch, quando entrò Lydia, vestita solo con un reggiseno a balconcino in pizzo azzurro e culotte abbinate.
"Possibile che tu non riesca ad infilarti un paio di pantaloni?" chiese Harry, prendendo un altro sorso dal suo bicchiere.
"Possibile che voi due non ci abbiate ancora provato con Louis e Zayn?" rispose Lydia a tono. Lo sapevo che dovevo stare zitto, pensò il riccio.
"No, dico sul serio! Che cazzo state aspettando? Sono tre settimane che vi sbavate dietro a vicenda! A volte ho quasi paura di scivolare su una delle pozze che lasciate" continuò, afferrando un bicchiere e versandoci dentro lo scotch.
Entrambi alzarono gli occhi al cielo. "Non c'è stata ancora occasione, non vogliamo affrettare le cose" spiegò Liam.
"Bene, allora la creiamo noi l'occasione: stasera si va a ballare. Se non ve li fate mentre vi strusciano quei culi fenomenali addosso, vi faccio internare" disse con tono che non ammetteva replica. Liam e Harry si guardarono e finirono in un sorso il loro drink, avevano bisogno di coraggio liquido.
"Ragazzi, venite tutti qui subito" urlò poi la strega e in tre secondi, gli altri tre vampiri furono davanti a lei. Niall letteralmente, nel senso che cercava di coprirla col suo corpo.
"Niall puoi smetterla, l'abbiamo già vista nuda" fece presente Zayn, guadagnandosi un'occhiataccia dal biondo.
Lydia fece spostare il suo ragazzo e "Stasera si va a ballare" sentenziò. Louis e Zayn si batterono il cinque e filarono via a prepararsi, mentre anche gli altri facevano lo stesso.

Un'ora e quarantacinque minuti dopo, erano davanti al locale designato. Louis, Liam e Zayn stavano fumando, mentre Niall e Lydia si scambiavano baci a dir poco da film porno.
"Potete smettere per cinque minuti?" chiese Louis divertito.
"Potreste fare la stessa cosa se non foste quattro cretini" dichiarò la ragazza, sistemandosi il vestito senza spalline che non ne voleva sapere di stare su. Era grigio, aderente fino a poco sotto le anche, dove si apriva in una gonna un po' più larga, lunga quasi fino al ginocchio.
Louis si morse la lingua, sapeva che doveva stare zitto e cercò con gli occhi quelli di Harry. Ci avrebbe potuto scrivere un libro a riguardo, lo sapeva. Quando ricambiò lo sguardo, il castano fu percorso da un brivido lungo la schiena. Gli occhi del riccio brillavano di decisione. Sapeva che questa notte non gli sarebbe sfuggito. Ma a pensarci bene, chi voleva fuggire?
Zayn a sentire quelle parole, sbuffò. Voleva Liam ed era stufo di aspettare Dio solo sa cosa, quindi, con un coraggio che si era dimenticato di avere, afferrò il polso del castano e lo attirò a sé, premendo le sue labbra contro quelle di Liam, che non poté fare a meno di sorridere al contatto. Portò istintivamente le mani sui fianchi del moro e aprì la bocca, proprio mentre lo stava facendo il moro. Le loro lingue si incontrarono subito e tutto il resto intorno a loro svanì. Zayn allacciò le braccia dietro al collo di Liam, mentre le loro lingue iniziavano una danza infinita e fin troppo conosciuta. I loro petti erano attaccati l'uno all'altro, si stavano stringendo ed esplorando a vicenda, come se nessun altro fosse lì. Quando si staccarono, si guardarono a lungo negli occhi. La loro perfetta bolla di solitudine scoppiò a causa di un colpo di tosse di Niall. Quando si voltarono a guardare gli altri, avevano delle facce sconvolte. Lydia aveva la bocca spalancata per lo stupore.
"Lyd, chiudi la bocca o ci entreranno le mosche" disse Zayn con un ghigno compiaciuto, afferrando la mano di Liam che lo guardò con un sorriso.
Appena si riprese dallo stupore, Lydia batté le mani e "è esattamente di questo che parlavo! Prendete esempio cretini!" disse ad Harry e Louis, che sarebbero arrossiti, se avessero potuto.
Entrarono nel locale soggiogando il buttafuori, perché di fare la fila come i comuni mortali, proprio non se ne parlava. Andarono direttamente al bar a prendere da bere, poi Liam afferrò Zayn per un polso e lo trascinò a ballare. Lo strinse subito a sé, allacciando le sue braccia dietro la schiena del ragazzo, che posò le sue mani sul suo collo.
"Perché l'hai fatto?" chiese Liam all'orecchio di Zayn per sovrastare la musica.
"Perché mi piaci e mi ero stufato di aspettare che lo facessi tu" rispose semplicemente. Liam lo guardò per un istante, prima di aprirsi in un largo sorriso e di fare scontrare di nuovo le loro labbra. Le loro lingue si ritrovarono subito e ricominciarono quella danza che prima avevano interrotto troppo presto. Liam fece scivolare le sue mani sul sedere del moro, stringendolo. A Zayn sfuggì un piccolo gemito e si fece ancora più vicino – se possibile – all'altro. I loro bacini si scontrarono e questo scatenò scosse elettriche lungo le spine dorsali dei due.

"Andiamo a ballare?" chiese Harry a Louis. Il castano si limitò ad annuire e ad afferrare la mano del riccio, per seguirlo in mezzo alla pista.
Iniziarono a ballare a ritmo della musica, ma mantenendo una distanza di sicurezza l'uno dall'altro. Almeno fino a quando una tizia diede una spinta a Louis, facendolo finire dritto tra le braccia del riccio, che lo afferrò prontamente dai fianchi.
"Opss..." sussurrò Louis.
"Ciao" rispose Harry, stringendo la presa sui fianchi del castano. Quasi involontariamente, Louis portò le sue braccia a stringere il collo dell'originale e si avvicinò a lui ancora di più. Iniziarono a ballare così, uno attaccato all'altro, l'uno aveva le mani incastrate nei ricci dell'altro, che invece disegnava con i pollici figure immaginarie sotto la maglietta che ricadeva sui fianchi del castano. Erano veramente vicinissimi, i loro nasi quasi si sfioravano ed Harry stava davvero per colmare quella distanza quasi infinitesimale che divideva le loro labbra, quando Louis ghignò e si girò su sé stesso, incollando il suo sedere sul bacino del riccio, che si lasciò sfuggire un gemito al contatto.
Il più giovane iniziò a strusciarsi senza pudore addosso all'altro, che strinse la presa sui suoi fianchi e portò la testa nell'incavo del collo del più basso, tracciandone con il naso il contorno. Il suo profumo avrebbe mandato in estasi Harry, gli stava decisamente dando alla testa.
"Giochi sporco" gli sussurrò l'originale ad un orecchio, prendendo poi il lobo tra i denti e iniziando a leccare il collo del castano, che lasciò andare la testa contro la spalla dell'altro.
"Non ho mai detto di voler giocare pulito" gli rispose Louis, sollevando una mano e infilandola nei ricci di Harry per portarselo più vicino.
L'originale continuava a baciare e succhiare il collo dell'altro, che continuava a spingersi con insistenza contro l'erezione ormai quasi formata del riccio.
"Non sai quanta voglia ho di baciarti" gli sussurrò ad un certo punto quest'ultimo.
Louis sorrise e "Allora fallo" rispose girando la testa verso di lui, poco prima che le loro labbra entrassero finalmente in contatto. Le loro lingue si trovarono subito in un bacio davvero troppo desiderato da entrambi. Harry morse il labbro inferiore di Louis, che mugugnò in risposta e lo obbligò a girarsi completamente verso di lui. Le braccia del castano andarono automaticamente ad intrecciarsi dietro il collo del riccio, mentre le sue mani afferrarono senza ritegno – e finalmente – il sedere di Louis.
Harry si staccò dal bacio solo per sussurrare un "Cristo, è da quanto ti ho visto piegato a cercare quella stupida maglietta a casa tua che volevo farlo", sottolineando il concetto stringendo di più le natiche dell'altro.
Louis sorrise soddisfatto e "Lo so" disse, prima di far ricongiungere le loro labbra. Le loro erezioni strusciavano una contro l'altra facendo perdere il controllo ad entrambi.
"Andiamo a casa, ti prego" disse Louis guardando negli occhi Harry. E come poteva Harry dirgli di no? Facile, non poteva. Quindi, "Sì" disse semplicemente, afferrando una mano del castano.
Chi se ne frega se si conoscevano da solo tre settimane, chi se ne frega se il sesso non è in teoria il modo migliore per iniziare una relazione, chi se ne frega se stavano bruciando le tappe. Si volevano, si desideravano, si bramavano come non avevano mai voluto, desiderato e bramato nessun altro.
Si avviarono velocemente all'uscita e con la coda dell'occhio videro (ed ignorarono) Lydia che batteva un cinque a Niall.
Arrivarono a casa in meno di due minuti e si fiondarono subito nella camera del riccio, richiudendosi la porta alla spalle. Louis si avventò subito sulle labbra dell'altro, strappandogli con poca grazia la camicia. Si staccò solo un istante per aiutare Harry a togliergli la sua maglietta e si prese un secondo per fissare il fisico del riccio. Era perfetto. Semplicemente e fottutamente perfetto. Accarezzò con un dito la farfalla al centro del petto e "Sei bellissimo" si lasciò sfuggire.
Harry sorrise e lo riattirò a sé, "No, tu sei bellissimo" sussurrò, prima di baciarlo ancora. Spinse il castano in direzione del letto matrimoniale, che si trovava sulla parete di fronte alla porta. Sulla parete a destra del letto c'era un'enorme vetrata che dava su Times Square e Louis ne sarebbe stato completamente affascinato, se non fosse stato troppo impegnato a godere delle mani di Harry che gli accarezzavano la schiena. Solo in quel momento, il castano notò una cosa.
"Harry, cosa ci fa uno specchio di due metri per due al posto della testiera del tuo letto?" chiese infatti.
L'originale sorrise sornione e iniziando a sbottonare i jeans del castano, "è nuovo, volevo provare qualcosa di diverso" rispose. Infilò poi una mano nei boxer di Louis, che si lasciò andare ad un gemito. Harry iniziò a toccare il pene già duro del castano e con la mano libera gli tirò già in un colpo solo jeans e boxer. Dio, completamente nudo era ancora più bello. Gli diede un ultimo veloce bacio a stampo e poi si inginocchiò. Strinse saldamente la lunghezza dell'altro nella mano, mentre l'altra era appoggiata alla sua natica per tenerlo fermo. Iniziò a muovere il polso e diede una leggera leccata al glande, che fece gemere Louis. Decise quindi di muoversi e di infilarsi in bocca tutta la lunghezza. Istintivamente, il castano si aggrappò ai ricci dell'originale, in cerca di un sostegno.
Harry iniziò a muovere la testa velocemente avanti e indietro, arrivando con il naso a toccare fino i peli pubici del più basso.
"Sì Harry, così!" urlò ad un certo punto il castano, guardandolo dall'alto. Quelle labbra era state create apposta per fare pompini, a questo punto Louis ne era sicuro. O forse erano i duemila anni di esperienza, chi lo sa.
Quando iniziò a sentire il famigliare calore farsi strada nel basso ventre, quasi come se lo avesse previsto, Harry si staccò con un 'pop' osceno e si rimise in piedi. Louis si lasciò sfuggire un sospiro di frustrazione, che però fu bloccato dalle labbra del riccio sulle sue. Un bacio sporco, fatto di denti, lingua e saliva.
Quando si staccarono, "Ti voglio sul letto su mani e ginocchia" ordinò Harry e Louis ebbe un brivido, perché decisamente gli piaceva questo lato autoritario di Harry che stava scoprendo. Così obbedì e si mise a gattoni sul letto e in quel momento capì i vantaggi di quello specchio. Attraverso quello vide Harry spogliarsi e rimanere completamente nudo. Deglutì a vuoto, perché era semplicemente magnifico. Lo vide poi mettersi dietro di lui e tracciare con due dita la sua spina dorsale, dal collo fino al coccige. Lo sentì allargagli le natiche per mettere ben in evidenza il suo buchetto con le sue mani enormi e "Harry ti prego fai qualcosa" si ritrovò a supplicare.
"Tranquillo Lou, adesso mi prendo io cura di te" disse il riccio, prima di abbassare il volto all'altezza del suo sedere. Louis lo vide sparire dietro di lui attraverso lo specchio, ma poi sentì la sua lingua che si insinuava tra le sue carni. Inarcò la schiena e "Oh sì Harry... Sì! Sì!" urlò, stringendo ossessivamente le lenzuola tra le dita.
Harry ghignò, ma continuò a lambire il buchetto di Louis con estrema cura. Quando infilò il primo dito, "Cristo sì" lo sentì urlare.
"Sei rumoroso, mi piace" disse, prima di mordergli una natica e di infilare anche il secondo dito. Spingeva dentro di lui per allargarlo e sforbiciava per abituarlo alla sua presenza, ma quando vide che ad un certo punto era lo stesso Louis che si stava spingendo contro le sue dita, decise che era troppo. Sfilò le dita e si mise in ginocchio dietro a Louis, abbassandosi poi sulla sua schiena per andare a baciargli il collo. Intanto gli accarezzava i fianchi dolcemente, facendo del tutto impazzire Louis, che "Ti prego" supplicò di nuovo.
Harry lo guardò negli occhi attraverso lo specchio e "Ti prego cosa?" chiese.
"Sfondami" disse Louis quasi ringhiando. Ed Harry semplicemente non ci vide più, si ritirò su e prendendo in mano la sua erezione, fece entrare la punta nel buchetto di Louis e poi con un colpo di reni lo penetrò fino in fondo. Louis urlò, ma quello era solo piacere, se il viso completamente in estasi che Harry vedeva riflesso nello specchio era di qualche indizio.
Afferrò saldamente i fianchi del castano e iniziò a spingersi velocemente dentro di lui. I loro occhi si incontrarono nello specchio ed erano entrambi sicuri che sarebbero annegati l'uno in quelli dell'altro.
Louis continuava a ripetere una litania di "Harry! sì! Così! Cazzo!" che stavano veramente dando alla testa  all'originale. Capì poi di aver trovato la sua prostata, quando i gomiti di Louis cedettero e urlò un "Siiiiiiiiiiii" più lungo degli altri.
Il problema era che adesso Harry non vedeva più i suoi bellissimi occhi blu, perché il castano aveva affondato il viso nei cuscini. Quindi passò un braccio sotto al suo stomaco e lo tirò su, facendo combaciare la schiena di Louis al suo petto e posizionò l'altro braccio all'altezza del collo del castano. Louis portò una mano in alto tra i capelli dell'originale e girando il viso, fece incontrare le loro lingue in un bacio a bocca aperta. Portò poi l'altra mano alla sua stessa erezione e cominciò a muoverla a ritmo delle spinte.
"Haz... sto... sto per venire" disse ad un certo punto.
"Ci sono anche io, vieni per me" rispose il riccio, assestando le ultime stoccate dentro il vampiro, che si riversò con un "Harriiiii" più forte degli altri sulle lenzuola. Vedendolo venire attraverso lo specchio e sentendolo stringersi attorno a lui, Harry non poté fare a meno di svuotarsi a sua volta dentro di lui.
Si accasciarono entrambi stremati sul letto, uno di fianco all'altro. Quando ripresero un po' di fiato, Harry attirò Louis sopra di lui, per stringerlo tra le sue braccia. Il castano in tutta risposta gli lasciò un veloce bacio sulle labbra.
"Credo che dovrò far insonorizzare la stanza" disse Harry, iniziando a ridere.
"Sta' zitto" lo rimbeccò Louis, mettendo su un finto broncio, che il riccio si affrettò a baciare via. "E poi, visto tutto quello che dobbiamo sopportare noi con Lydia a Niall, questo mi sembra il minimo" continuò. Harry scoppiò a ridere e lo strinse maggiormente a sé, affondando il naso nei suoi capelli.
"È stato bellissimo" disse poi, ritornando serio.
"Sì, lo è stato".

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