Capitolo 1.

38.7K 957 153
                                    

"CHIUDI QUELLA CAZZO DI PORTA!"

Erano le 8:30, le lezioni sarebbero iniziate alle 9:00e come ogni giorno Cameron e gli altri erano in ritardo. Il bagno di prima mattina si trasformava in una stazione di servizio: chi doveva lavarsi, chi usare il WC e chi lo specchio. Non erano mai solo loro tre, Cameron, Oliver e James, ma c'erano spesso anche le matricole, sempre diverse, che ogni sera quei due scapestrati si portavano nel loro "appartamento".

"Cam datti una mossa se non vuoi che ti pisci sul letto!", urlò Oliver in preda alle convulsioni da incontinenza mattutina post sbornia.

"E tu vedi di bere meno la prossima volta, se non vuoi più rischiare l'esplosione della tua vescica" disse Cameron di rimando. Poi uscì. La stanza era inguardabile: lattine di birra sparse un po' ovunque, due ragazze avvolte da una coperta gironzolavano per la camera in cerca, probabilmente, delle loro mutandine, un mobiletto era caduto, i libri erano sparsi a terra così come i cuscini della poltrona. James dormiva ancora profondamente in camera sua, non curante dell'ora e delle urla dei suoi amici, fino a che Cameron fece irruzione nella sua stanza e lo costrinse a svegliarsi.

"Datti una mossa! Siamo in ritardo! Alzati, e vedi di far uscire quelle due matricole da qui, stanno occupando il bagno da ore, per non parlare di Oliver, e io devo ancora lavarmi i denti!"

"Mmmm...possibile che devi sempre essere così guasta feste? Rilassati amico...sono solo le 8:40, le lezioni cominciano tra 20 minuti, possiamo arrivarci in macchina...Ah, e di pure a Jennifer e Sheyla di andarsene, le mutandine andrò a riportargliele io più tardi"

"James mancano 20 minuti e noi dobbiamo ancora lavarci, vestirci e raggiungere il campus a piedi, perché qui qualcuno si è fatto fottere la macchina dal carro attrezzi!"

"Oh merda! Mi ero dimenticato della macchina! Cazzo, lo sai che di mattina sono poco reattivo, potevi dirlo subito!", imprecò James, alzandosi in tutta fretta e raccogliendo i pantaloni da terra.

"Tu non sei poco reattivo solo di mattina, tu lo sei sempre.." sbottò Cameron, uscendo dalla stanza.

"Hey bello io sono pronto" disse Oliver, seduto comodamente di fronte alla tv.

"Beh tu si, ma io no. Occupati delle ragazze mentre vado in bagno e di a James di muoversi.. E per "occupati delle ragazze" intendo che devi mandarle fuori e non che devi riportartele a letto"

"Ai suoi ordini generale!", gli rispose in tono ironico, mentre Cam rientrava finalmente in bagno.

Quei tre si erano conosciuti durante il primo anno e da quel momento erano diventati inseparabili. Cameron, capelli neri che ricadevano in morbidi boccoli sulla fronte, occhi color dello smeraldo e addominali scolpiti, era il più responsabile dei tre, motivo per il quale spesso veniva scherzosamente deriso dai suoi due compagni per le continue raccomandazioni e rimproveri. Proveniva da Bedford e aveva scoperto solo tre anni prima di essere stato adottato durante i suoi primi mesi di vita dai coniugi Dallas. Da quel momento in poi si era ripromesso di scoprire le proprie origini e di far luce sulla scomparsa dei suoi genitori e sul motivo del suo abbandono. Il suo sogno è quello di entrare nell'esercito, ma per rendere felici i suoi genitori aveva acconsentito ad iscriversi al college. Aveva scelto Cambridge sia per la vicinanza a casa, sia perché era stato anche il loro college. Qui aveva conosciuto Oliver, capelli castani e occhi scuri, intensi e provocanti. Aveva una passione per i tatuaggi e per gli skateboard, che preferiva di gran lunga alle macchine. E poi c'era James, biondo, alto e muscoloso, era il ragazzo più desiderato del college; pacato e sempre tranquillo, sembrava che ogni problema gli scivolasse addosso. I tre si erano conosciuti una mattina durante l'ora di chimica, quando, arrivati in ritardo simultaneamente, la professoressa aveva deciso di farli lavorare insieme ad un progetto nella sala delle sperimentazioni. Esattamente una settimana dopo avevano quasi distrutto l'aula ed erano stati costretti ad abbandonare il corso, che avrebbero dovuto rifrequentare quest'anno. Vivevano nell'ala nord del campus, in una zona riservata a dei mini appartamenti per un massimo di tre persone. Avevano fatto il "diavolo a quattro" per poter condividere quella che sarebbe stata la loro casa per altri due anni, ma già dopo il primo Cameron sembrava essersene pentito amaramente. Certo, adorava quei due, ma non facevano altro che creare caos ovunque andassero e cacciarsi nei guai. Spettava sempre a lui risolvere i loro problemi e anche pulire la casa! La sera di solito andavano ad un bar appena fuori dal campus, frequentato da tutti i loro coetanei e passavano il tempo a tentare di "rimorchiare un nuovo topo da laboratorio", così James e Oliver chiamavano le ragazze. E così ogni mattina era la solita storia. "Perlomeno ho già iniziato a fare esperienza come futuro padre", pensava tra sé e sé. Uscì dal bagno e, stupito, si accorse che James e Oliver erano di fronte all'ingresso, vestiti e con le chiavi in mano, pronti ad uscire. James però aveva in mano una bottiglia di birra e, ancora prima che Cameron potesse rimproverarlo, privo di ogni preoccupazione, disse: "Sai, dal momento che non ti decidevi ad uscire da quel bagno e io me la stavo facendo sotto, ho provveduto a riciclare una di queste bottiglie, usandola come contenitore. Quindi no, se stai pensando che io voglia bermela hai sbagliato di grosso"

"Fai proprio schifo!" disse Cam, mentre Oliver se la rideva sonoramente in un angolo. Poi i tre uscirono in tutta fretta, pronti a iniziare la giornata e pronti, soprattutto, a iniziare il corso di chimica.


Sei la risposta che cercavo. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora