Sono le 4 del pomeriggio e sono in giro con Alfred, uno dei miei migliori amici: lo conosco dalla prima media, ma è come se ci conoscessimo da sempre visto che ci troviamo benissimo insieme e ci confidiamo a vicenda molti dei nostri segreti. Non ho mai litigato in vita mia con lui per fortuna, perché so che se lo facessi incazzare sarebbero cacchi amari, visto che può diventare una belva. Purtroppo abbiamo scelto una scuola superiore diversa, io vado al classico e lui allo scientifico, quindi non ci vedremo più così spesso. Ci stiamo dirigendo verso il nostro bar preferito, anche perché vi troviamo molti ragazzi della nostra età. Entriamo e troviamo la solita cameriera giovane e sexy che ci accoglie con un bel sorriso -Ciao ragazzi, il solito?- Noi rispondiamo all'unisono -Si, grazie- Per tutti coloro che non lo sapessero (ovvero il mondo intero) noi al bar prendiamo sempre del the caldo in inverno ( in questo caso ) e del the freddo in estate. La cameriera va a preparare il the e noi ci sediamo al solito posto, quello più lontano rispetto all'entrata. Noi parliamo principalmente di 2 argomenti : scuola e ragazze, che spesso sono collegati. Ultimamente è arrivata una nuova ragazza nella nostra scuola, una di seconda media ed è veramente una "bomba". Ogni volta in ricreazione la guardiamo lontano mentre involontariamente sbaviamo e si, assomigliamo a dei pervertiti o morti di ****. Appena dopo che la cameriera ci ha portato il the, Alfred mi chiede mentre soffia sulla sua tazza fumante -Quanto hai preso in inglese oggi?- Io, molto fiero di me stesso, rispondo -9,5 e tu?- Lui, apparentemente deluso, risponde -6+ e che tu ci creda o meno ho studiato un'ora e mezza, ma lo so, in inglese sono negato- In quell'istante il mio telefono fa partire la mia suoneria, Maria Salvador di J-ax e io vedendo che è mio padre rispondo -Ehi papi che c'è ?- Lui- Dai sbrigati che sono le 4 e mezza che alle 5 dobbiamo andare al centro commerciale- Io che me n'ero completamente scordato rispondo -Vero, ora faccio più in fretta che posso a tornare a casa, Ciao!- e riattacco. Dico alla velocità della luce ad Alfred che devo andare, quindi mi accompagna a casa, visto che deve prendere la sua bici. Arrivati a casa mia si prende la bici e lo saluto, lui ricambia il gesto e parte spedito verso casa sua.
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Un ragazzo "normale"
Historia CortaIn questo "libro" verrà raccontata la vita di un ragazzo (immaginario) di terza media. Anche se non viene proprio definito normale dai suoi coetanei .