Being soulmates isn't about being boyfriends.

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24 luglio 2010
Ricciolino,
ti ho sognato. Anzi in realtà ci ho sognati. Che poi non sono nemmeno sicuro di poterlo chiamare sogno visto che ero sveglio ma immagino siano dettagli inutili. Comunque, hai presente quando ti sono saltato in braccio di punto in bianco ieri sul palco, dopo che ci avevano detto che saremmo stati messi in un gruppo con quegli altri tre ragazzi? E tu invece di guardarmi stranito o dirmi "ehi che diavolo stai facendo" visto che ci conosciamo a malapena, mi hai afferrato saldamente e hai iniziato a girare in tondo assieme a me sorridendo come un ebete, come se in realtà ci appartenessimo da sempre? Ecco, nel momento in cui le tue mani si sono poggiate su di me io ci ho visti: eravamo noi, con gli stessi beanie colorati e i vestiti troppo larghi, ma allo stesso tempo non eravamo noi perché dopo che mi hai poggiato a terra invece di allontanarti come hai fatto ieri ti sei accoccolato al mio fianco e sei rimasto lì, come un gattino in procinto di fare le fusa. Era una bella sensazione sai?

9 aprile 2011
Caro Haz,
è successo di nuovo. Stanotte mi sono alzato andare a bere un bicchiere d'acqua in cucina e quando sono tornato a letto tu ancora dormivi. Il pigiama coi coccodrilli ti era risalito appena sullo stomaco e io per qualche minuto mi sono perso a contemplare quella striscia di pelle nivea e morbida, invitante e alla fine non ho resistito: ho allungato la mano a sfiorarti lo stomaco. Poi ho alzato gli occhi e tu eri sveglio e mi fissavi con uno sguardo indecifrabile; non hai detto una parola, ti sei limitato ad allargare le braccia e allora io mi sono infilato nel letto e ci siamo addormentati così, con le tue labbra poggiate tra i miei capelli. Ma è durato solo un attimo, un battito di ciglia: l'illusione si è dissolta e tu dormivi dandomi le spalle, di accoccolarmi contro il tuo petto non ce n'era il modo.

7 settembre 2012
Hazza,
questa storia inizia a spaventarmi. Quando ieri ai Video Music Awards ci siamo abbracciati e tu mi hai stretto forte nella mia mente li ho rivisti, gli altri noi. Quelli innamorati, perché a questo punto è inutile negarlo visto che l'altro te prima di sciogliere l'abbraccio mi ha sussurrato nell'orecchio "ti amo, Lou". Sarebbe inutile anche negare il brivido che ha percorso la mia schiena quando ho sentito quelle parole, pronunciate da quella che è pur sempre la tua voce. Forse sto impazzendo o forse è una sorta di "fantasma del Natale presente" che mi sta mostrando ciò che mi sto perdendo; l'unica mia certezza è che per la prima volta avrei preferito vivere in quell'universo parallelo.

17 marzo 2013
Che ci sta succedendo Harry? Non sto capendo più niente. Eravamo amici, migliori amici addirittura eppure ora a malapena ci parliamo. Prima sul palco mi hai fissato e sembrava volessi dirmi qualcosa, poi ti sei limitato a battere il pugno contro il mio e nel momento in cui le nostre nocche si sono sfiorate erano di nuovo lì, gli altri noi: si sono stretti la mano invece di darsi uno stupido bro-fist e nell'attimo in cui le dita dell'altro Louis, le mie dita si sono intrecciate con le tue per un breve, perfetto momento tutto è andato al proprio posto. Ah sì perché anche se non le ho più menzionate, le visioni non accennano a darmi tregua. Non ne ho mai parlato con nessuno sai? Troppa paura che decidessero di mandarmi da uno psicologo o peggio da uno psichiatra, immagino. A onor del vero non sono nemmeno certo che qualcuno mi crederebbe perché sì insomma questa è roba da serie tv sci-fi, di certo non capita alle popstar ventiduenni. In ogni caso non ha importanza visto che non parliamo più nemmeno delle cose più stupide, figuriamoci di quelle importanti. Sto per uscire con Eleanor, non so dove sei e purtroppo mi importa.

7 maggio 2014
Caro Harold,
ti sta piacendo Rio de Janeiro? Al te delle mie visioni piace moltissimo a giudicare da come gli brillavano gli occhi oggi davanti alla statua del Cristo Redentore mentre mi teneva un braccio attorno alle spalle. Purtroppo è durato solo un secondo, nel momento in cui hai poggiato la tua mano sopra alla mia sulla ringhiera e quindi ho potuto vederli solo di sfuggita; poi la scena è sfumata e di fronte a me c'eri tu con un paio di occhiali da sole a schermarti lo sguardo, a renderti indecifrabile come per me sei ormai da anni.
Le cose tra noi almeno stanno migliorando e non hai idea di quanto mi abbia riempito gioia il sorriso che mi hai rivolto l'altro giorno, quando mi hai trovato a parlare via Skype con mia madre e i gemellini e hai chiesto di poterti unire. Sei sempre stato uno di famiglia per noi e sempre lo rimarrai.

1 novembre 2015
Mio caro Hazza,
credo propria che quella di stasera sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Hai sentito le urla e gli applausi quando ci siamo abbracciati vero? Erano per noi, per me e per te, per ciò che siamo assieme. Quando, dopo aver abbracciato Niall, mi sono voltato verso di te e ho allargato istintivamente le braccia ammetto di aver provato per un attimo l'irrazionale timore che ti saresti tirato indietro e mi sono accorto di aver trattenuto il fiato solo quando, dopo che mi hai stretto a te, ho ripreso a respirare. Ci ha però pensato la visione che mi è piombata addosso come un treno a farmelo morire in gola: l'altro te mi ha mormorato "siamo finalmente liberi Lou" contro la mia guancia e poi le tue labbra morbide si sono posate sulle mie e ci siamo baciati proprio lì in cima al palco, di fronte a tutti. Inutile dirti che il pubblico è andato in delirio. Ma la sensazione più bella, più liberatoria di tutte l'ho provata io e per questo ho deciso che ti consegnerò queste lettere nella speranza che capirai che ti ho amato sin dall'inizio e me ne sono accorto solo ora.

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Louis fa un respiro profondo prima di poggiare davanti alla porta dell'appartamento di Harry uno scatolone, contenente tutte le lettere che gli ha scritto in questi cinque anni. È ufficialmente il primo giorno dello hiatus è infatti l'ha scelto apposta, perché così non saranno obbligati a vedersi per questioni lavorative ma si incontreranno solo di loro spontanea volontà. Ovviamente Louis spera passeranno assieme ogni attimo di questa pausa ma è una decisione che purtroppo non dipende più da lui; quindi si fa coraggio e suona il campanello prima di fuggire via a gambe levate, perché ha imparato che quando si tratta di Harry in momenti del genere è meglio togliersi di torno e lasciargli il tempo e la privacy necessari per metabolizzare il tutto.
Quando il ragazzo apre la porta di casa sulla soglia non trova nessuno, solo uno scatolone ed un biglietto attaccatovi con lo scotch di cui riconosce immediatamente la calligrafia. C'è scritto: Always in my heart, Harry Styles. Yours sincerely, Louis.

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