CHAPTER ONE

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sette mesi dopo...

-Mi sei sempre piaciuta Chloe, scusami se sono stato duro con te, non m'interessa se so tutto quello che hai passato nella tua vita, mi piaci così come sei e amo i tuoi piccoli.- dice Emmett, prendendo le mie mani e accarezzandole.
-Mi piaci tantissimo, perché non mi hai detto questo prima?- dico allungando la mano sul suo viso sorridendo, ma all'improvviso il suo volto cambia e diventa Sten. Cerco di allontanarmi da lui ma mi tiene stretta come faceva prima di mollarmi uno schiaffo in pieno viso.
-Puoi fare la troia con il tuo analista quanto vuoi, ma i miei figli me li prenderò.- dice con rabbia.
Mi sveglio di soprassalto e noto che sono ancora sulla poltrona con le mani strette ancora sulle culle dei miei piccoli fiorellini, mi alzo e li osservo dormire. Sono tutta sudata, sono giorni che faccio questo incubo, non ne parlo con Emmett perchè il protagonista è anche lui e visto che dal giorno in cui sono nati i gemelli, sette mesi fa, non parliamo di quello che è successo e non si avvicina a me nemmeno per l'abbraccio che ci davamo sempre ogni fine seduta, ora sono solo una normale paziente, che però sbava dietro al suo sorriso che ogni tanto mi concede. Sono le quattro del mattino, questione massima di due ore e i bambini si sveglieranno per la poppata del mattino, anche se ormai pian piano deve scomparire anche  questa routine, le tette chiedono venia.
Abbiamo venduto la casa dove vivevo con Sten e mi sono trasferita in una casa a pochi minuti da Central Park dove abita mio fratello con sua moglie Medison, non voglio più pesare sui miei genitori quindi sono andata via da casa loro e con i soldi che in questi mesi mi manda la famiglia di Sten, visto che lui è ancora in prigione, pago casa e lavoro per mio padre ma da casa, mantenendo la contabilità dell'azienda.
Mi metto nel letto e inizio a girarmi in tutti i modi, ma non riesco a chiudere gli occhi per riposarmi quei pochi minuti prima di iniziare la giornata con le due pesti, quindi decido di alzarmi e comiciare a sistemare la stanza, preparare i completini e i pannolini per cambiare i piccoli.
Nel momento in cui finisco di preparare le loro cose, nemmeno fosse un'orologio svizzero, Louis inizia a piangere e vado da lui per non farlo urlare ancora di più, lo prendo delicatamente mettendo la mia mano dietro la sua testolina, una lacrima scende sul suo viso e glielo asciugo dandogli un bacino.
-Buongiorno piccolo di mamma, hai fame?- dico cullandolo e sedendomi sulla poltrona e sbottonandomi la camicia portando fuori  il seno destro e in pochi minuti Louis è attaccato alla mia mia tetta come se fosse acqua nel deserto, l'osservo forse perchè sono la mamma ma è il bambino più dolce del mondo oltre ad essere fra i due la peste, da grande già so che mi farà dannare. Istintivamente mi volto verso Harriet che è sveglia ma non dice nulla aspetta il suo turno senza piangere o urlare, mi fissa e attende.
-Ora può bastare ingordo di un fratello, ora tocca a tua sorella.- dico poggiandolo sulla mia spalla aspettando che faccia il ruttino, dopo pochi minuti sento il suo ruttino e lo metto nella culla con il fiochettino blu e dove c'è inciso il suo nome.
-Principessa.- dico prendendola con dolcezza e dando un bacino anche a lei sulla testolina. -Ora tocca a te.- dico portandola verso il mio seno sinstro, anche lei subito si attacca come se fosse l'ultimo pasto, sono gemelli ma li distinguono il colore degli occhi e dei capelli, Louis ha gli occhi e i capelli castani uguali a Sten e Harriet gli occhi azzurri e i capelli biondi come me.
Dopo la poppata anche della piccola, li metto nel passeggino e li porto con me vicino al fasciatoio dove inizio con Louis a togliergli il pigiamino per cambiare il pannolino e, come suo solito, mentre poso il pigiamino di lato Louis già si è infilato un piedino in bocca.
-Sempre il solito, non si mettono i piedi in bocca.- dico dandogli dei baci sulla pancia facendolo ridere di gusto, poi sento il brutto odore che emana il suo pannolino ed è meglio cambiarlo, questa è la parte più brutta dell'essere mamma, perchè ti domandi come possa un  bambino emanare tanta puzza, meglio non pensarci adesso.
Dopo aver buttato la bomba nel cestino di fianco a me lo porto nel lavello, costruito in modo che possa lavare i piccoli lì senza metterli nella vasca. Dopo averlo lavato per bene lo avvolgo in un piccolo accappatoio e lo riappoggio sul fasciatoio, asciugandolo, cambiandolo e vestendolo, la stessa azione compio con Harriet.
-Ora siete entrambi puliti e profumati.- dico prendendo in braccio Harriet e trascino il carozzino con Louis che batte le mani e a modo suo inizia a parlare, facendomi sorridere. Andiamo tutti e tre in cucina e, con Harriet in braccio, preparo la mia colazione che consiste veramente in poco visto che sono a dieta e che devo perdere i chili in più che ho preso durante la gravidanza, quindi mi avvicino al frigo e prendo uno yougurt bianco e la vaschetta con i mirtilli e le more, li poggio sul tavolo per poi predere un cucchiaio e mi accomodo mangiando e guardando Louis che con i suo versi parla con Harriet che è sulla mia gamba e gli risponde a sua volta, chissà cosa staranno dicendo. Da quando fanno parte della mia vita l'hanno resa migliore e mi fanno pensare poco a tutto quello che è successo, ma la notte la realtà mi viene a far visita nei sogni. Dopo aver mangiato quel poco che mi spettava, vado in camera e poggio i due nella culla dedicandomi a me stessa e preparandomi. Visto che in casa non c'è più nulla per me e per loro, meglio andare a comprare qualcosa prima che mia madre si presenti a casa e inizi a sbraitare che non faccio mangiare i suoi nipoti.
Metto un pantalone nero con una camicetta che scende morbida addosso e delle semplice running ai piedi, prendo il giubbotto di pelle e lo lancio sul letto, le temperature esterne stanno pian piano calando, per me un giubbotto di pelle va benissimo ma i poccoli devono essere ben coperti, non voglio che si ammalino, Harriet è stata male pochi mesi fa ed è stato bruttissimo e non voglio che ricapiti, quindi meglio coprirli per bene.

Sono al centro commerciale, con una mano trascino il carrozzino e con l'altra tiro il carrello pieno già a metà con tutto ciò che occorre ai piccoli, dopo aver riempito il carrello con tutto ciò che occorre per il mio sostentamento, vado alla cassa e, con l'aiuto di un commesso molto gentile, poso tutti i prodotti nelle buste e mi dirigo in macchina dove ripongo tutto nel cofano e ritorno nel centro commerciale per fare un giro per i negozi, vorrei concedere qualche regalo a me e ai piccoli. Ma poi da lontano, seduto al bar, lo vedo c'è Emmett, resto bloccata, non so che fare, gli vado vicino e lo saluto oppure non desidera la mia presenza?Ma mentre prendo la decisione di avvicinarmi, vedo che davanti a lui si siede una ragazza con dei bellissimi e lunghissimi capelli neri , iniziano a parlare e la mia testa sta per scoppiare, mi volto e cambio corridoio per non farmi vedere, mi dirigo verso un negozio per bambini e compro qualcosa per i piccoli. Non voglio pensare a quello che ho visto, ha tutte le ragioni, non vuole me quindi esce con altre ragazze. Compro due tutine con i disegni dei supereroi, per Louis Batman e per Harriet Wonder Woman, sono fantastiche e già immagino come saranno carini insieme vestiti così, scatto una foto e la mando a Medison che mi risponde subito con mille cuoricini e dicendomi che sono adorabili, dopo aver pagato le tutine e altre cose che ho comprato poso la busta sotto il carrozzino e mi dirigo verso l'uscita del negozio. Di fronte a me c'è Emmett con la mano appoggiata attorno al collo della ragazza dai capelli corvini, che sorride prima di bloccarsi insieme ad Emmett che ora è serio e immobile, abbasso il capo e li oltrepasso, senza salutare. Mi dirigo al lato opposto al suo, dove c'è l'uscita del centro commerciale e mi fiondo nella mia macchina, restando sempre calma per non far percepire ai piccoli che sono agitata. Guardo dallo specchietto i miei piccoli che si sorridono e cosi sorrido anche io, non mi farò mai vedere triste e anche loro non lo dovranno mai essere, sarò una mamma forte.

Angolo autrice
Primo capitolo, un grazie a tutte le ragazze che mi seguono da "love me like you do" e mi seguono anche ora un forte abbraccio.
Ora parliamo di Chloe ed Emmett qui già inizia male hahah

love.xx

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