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Le mie gambe iniziano a correre da sole senza che io riesca a controllarle.

Corro
corro
corro.
Corro senza una meta, la vista annebbiata per le lacrime che sgorgano a fiotti nei miei occhi.

Non vado a casa. Non VOGLIO andare a casa.
imbocco la direzione opposta.

Come ho potuto essere così stupida?
Come ho potuto fidarmi?
Come posso essere così ingenua? Non sarò mai bella come Amy,
non sarò mai magra come lei,
non avrò mai un seno altrettanto prosperoso,
Non sarò  mai intelligente abbastanza da capire quando mi stanno usando,
Mai furba abbastanza da non farmi illudere,
Mai fiera di me,
mai sicura di essere abbastanza,
di essere accettata,
Non sarò mai un'altra.

Mi fermo improvvisamente.

Ho il fiatone e non riesco a capacitarmi di essere riuscita a correre in quel modo, soprattutto perché è da pochissimo che ho tolto il tutore.

La mia pazza corsa mi ha portata fino alla Civitella.

È  uno dei luoghi più belli della mia città, dove c'è una bellissima vista su di essa.

Spesso le coppie di ragazzi innamorati vengono qui per stare assieme in intimità.

Che scherzo del destino penso mentre mi appoggio alla ringhiera.

lascio scivolare a terra la mia cartella per poi sedermici sopra.
Caccio fuori le cuffie, è l'unico metodo valido che ho.
l'unico metodo utile che ho sempre avuto per calmarmi.
scelgo la playlist dedicata alle canzoni rock e metal.
Non so per quale motivo, ma mi danno come una carica, in un certo senso mi rincuorano.

È come se mi accarezzassero, come una madre premurosa, e mi dicessero di stare calma e tranquilla, che tutto passerà.

Che devo solo sfogarmi.

Ascolto Smells like teen spirit e penso a quante volte l'ho ascoltata, magari facendola seguire da Numb, Zombie o What I've done.

perché infondo lo so che non ho speranze.
Sono solo una sfigata di merda.
Eppure non me ne frega più niente.
Eppure continuo ad andare avanti dicendo che me ne frego,quando invece mi faccio tutte queste pippe mentali.
E quante me ne sono fatte!

Volto lo sguardo e mi ritrovo a fissare una coppietta in lontananza.

Non so bene che espressione abbiano: sono troppo lontani.
Ma so che si guardano intensamente.

La ragazza è molto magra e mi da le spalle. I lunghi capelli mori sono raccolti in un tuppo occasionale.

Il ragazzo è altrettanto moro e più alto di lei.

Le loro cartelle sono poggiate su una panchina.

Sembrano carini.
Ma lo sembrano soltanto.

Improvvisamente sento che alzano la voce, e devono averla alzata davvero tanto visto che si sente nonostante le cuffie con la musica a palla!

stoppo la canzone ma faccio finta di continuare ad ascoltare la musica per non farmi notare.

《E quindi?! I cazzi tuoi mai?!》dice il ragazzo
《Sono cazzi miei porca merda! Se stiamo insieme è ovvio che lo sono!》

mi volto appena per guardare meglio la scena, ho riconosciuto la voce femminile.

Sara è una mia vecchia amica, ed anche lei ha avuto molti problemi in amore, e se per questo usava anche le lamette in maniera impropria.

il tizio le si avvicina e le afferra la parte sottostante alla mandibola. Oddio

《tu DEVI fidarti di me》dice in aria infuriata, rosso in viso, marcando il "Devi".

la spinge via brutalmente

《se fai quelle cose sotto i miei occhi quindi non ho il diritto di chiedere spiegazioni allora? È questo che vuoi? Vuoi che io sia sottomessa a te? Che faccia solo quello che vuoi? No. Io non ci sto più. Tu non puoi usarmi,non te lo permetto più! 》sbotta Sara fra le lacrime
《se non lo farai con le buone lo farai con le cattive!》 urla lui.

Il tizio le tira uno schiaffo che avrebbe potuto far cadere a terra un mammut
Sara non demorde e riesce a restare inpiedi.
Lui non contento la butta a terra ed inizia a prenderla a calci.

basta. Devo intervenire.

mi armo del mio diario di scuola  e riesco a centrare miracolosamente in pieno la tua testa

1 a 0 per me.

vedo cosa c'è in giro, tutto può esere usato come un arma.
con lo sguardo, scovo subito un ramo spezzato dall'aria piuttosto resistente a terra. Mi armo del mio spray al peperoncino e lo spruzzo sulla faccia del tizio per metterlo in difficoltà e soprattutto stordirlo.
Lui urla per il dolore e tenta di tirare qualche pugno, ma non vedendomi vanno tutti a vuoto.

2 a 0 per me.

Subito afferro il ramo ed inizio ad usarlo come arma impropria nei suoi confronti.
《Basta! Basta!》urla

mi fermo per pietà.

《vai via. Lasciaci in pace》Dico con una voce che sembra provenire dall'oltretomba
《okay... okay》dice freneticamente mentre raccoglie le sue cose e fugge via.

Quando ormai il soggetto è andato via mi volto per vedere in che stato è Sara.

È seduta a terra a gambe incrociate, vestita di lividi, con un'aria sorpresa e impaurita allo stesso momento.

La vado subito ad abbracciare e lei scoppia in lacrime
《grazie Lily... Io... io non so come ringraziarti》
《Oh Sara, non preoccuparti era un dovere》 le dico mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio
《fa tanto lo spaccone facendo del male a te che sei indifesa e molto più esile di lui,mentre non riesce nemmeno a difendersi da me》

Sara annuisce lentamente. Ha quasi smesso di piangere.

《I tuoi ci sono a casa o sono partiti di nuovo?》
Sara fa cenno di no con la testa.

È scovolta, poverina

《per quanto tempo rimarranno fuori?》
《 una settimana Buona》
《 Okay... Che dici se rimani da me per questo periodo? Non vorrei che quel tizio ti perseguitasse, sai non è una bella situazione... Soprattutto se ti tratta così》

Sara annuisce

la aiuto a rialzarsi e raccolgo le nostre cartelle.

《Lilyy! Lily aspetta!》
mi giro e mi ritrovo uno Zed affannato che corre verso di noi
《Zeddinoooo dove vaii? resta qui non andare da quella cretina!》fa un'altra voce che riconosco essere di Amy.

Infatti poco dopo quell'ochetta compare nel mio campo visivo, mentre tenta di buttarsi a dosso a Zed per rallentare la sua corsa.

patetica

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Eccoci al ventisettesimo capitolo!
commentate in tanti e se vi è piaciuto lasciate una stellina che è sempre gradita :)

dovrei aggiornare stasera, se non ci riesco se ne parla domani♡
bacionii :*

portami a vedere le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora