«Tu cosa?!»

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Mi guardo intorno cercando di capire se manca qualcuno in classe.
Ho la sensazione che ci siano poche persone rispetto al solito.
Osservo attentamente tutti i banchi...
Due posti vuoti, appena?
Sembravano di più...
Mancano Namjoon e Hoseok.
Quei due saltano sempre le lezioni di storia.
Sono due deficienti, però gli vogliamo bene lo stesso.
Mi ricordo che una volta si erano messi d'accordo e avevano rubato gli estintori della scuola e li avevano usati in giro per i corridoi urlando come due drogati mentali.
Quante risate...
Anche loro preferiscono essere chiamati diversamente, ovvero Rap Monster e J-hope.
Questi nomi hanno dei significati ben precisi: Namjoon è molto portato per il rap e da ciò ne esce il nome Rap Monster, mentre Hoseok pensa di essere la speranza di tutti noi studenti di poter scappare dalla scuola, quindi J-hope.
Sorrido tra me e me.
Scruto i banchi e noto Jimin seduto affianco a Jungkook che parlano animatamente...chissà cosa si stanno dicendo di così esaltante, bah.
«Annyeong!» entra Ha Gi in classe.
«Hey» gli va in contro Jin.
La ragazza sorride e lo abbraccia, poi i due si vanno a sedere vicini in fondo alla classe iniziando a coccolarsi tra loro.
Faccio una smorfia.
Sembrano tutti così felici...
Guardo disperata il posto vuoto affianco a me: sono sola come un cane.
Solitamente quel posto era occupato da Lay...
Mi accascio sul banco.
Quanta solitudine...che tristezza.
Non avevo mai provato così tanta solitudine in vita mia, davvero.
Dopo qualche minuto entra la professoressa e la lezione inizia.
Incomincia a nominare tutti gli alunni facendo l'appello.
Arriva il mio turno:
«Rin Hee?»
«Presente» dico alzando la mano con malavoglia.
Essendo tra gli ultimi dell'elenco, dopo poco, la lezione inizia con la spiegazione del nuovo argomento.
Guardo i miei compagni: chi dorme, chi si lancia palline di carta, altri prendono appunti ed alcuni si divertono a centrare il cestino di nascosto con piccoli oggetti.
Sbuffo.
Già non riesco a seguire una lezione di storia, figuriamoci una giornata intera di lezioni.
Anche se a dire il vero non ho mai voglia di seguire le lezioni.
La professoressa viene interrotta da qualcuno che bussa alla porta.
Si gira e va ad aprire.
«Prego, entri pure» dice.
Momento di silenzio da parte di tutti, poi la persona in questione si decide ad entrare.
No vi prego.
Credevo di essere stata graziata almeno per oggi.
Yixing varca la porta e fa un piccolo inchino in segno di rispetto nei confronti dell'insegnante.
Il suo sguardo incontra il mio.
Sbatto più volte le palpebre e mi giro verso la finestra dando qualche piccolo colpo di tosse.
Che imbarazzo...
«Vada pure a sedersi al suo solito posto» la professoressa indica il banco affianco al mio.
Aish, ma perché?!
Perché a me?!
Jimin si volta e mi guarda, poi guarda Lay, infine prende una matita ed incomincia a picchiettarla sul banco nervosamente.
Osservo la figura di Yixing avvicinarsi sempre di più.
Si siede affianco a me e la spiegazione dell'argomento nuovo ricomincia.
Senza rivolgergli nemmeno uno sguardo prendo il mio diario, il mio astuccio e li posiziono in mezzo a noi in modo da formare una barriera, mentre lui osserva tutti i miei movimenti con sguardo malinconico.
Passano vari minuti di silenzio ed imbarazzo mentre siamo sotto lo sguardo di Jimin, Ha Gi e Jin che ci osservano in modo strano.
Oh basta, mi sento osservata...
Sembra che abbia cento telecamere puntate addosso pronte a riprendere tutto ciò che succede tra me e Lay.
Tipo nei reality.
«Rin Hee, ti prego, parliamo» mi sussurra Yixing dall'altra parte della barriera.
«Aniyo» rispondo fredda.
«Fammi almeno spiegare» insiste.
Scuoto la testa contraria.
«Ho bisogno di te, Rin Hee» sento la sua voce tremare.
Mi giro e lo guardo per la prima volta dopo giorni in faccia.
È sempre perfetto, come lo ricordavo.
Quei lineamenti divini, le labbra carnose e leggermente rossicce, la pelle perfetta, gli occhi scuri e profondi...non devo caderci di nuovo.
Distolgo lo sguardo da Lay e mi volto a testa bassa.
Sento il suo sguardo su di me.
«Non ho bisogno di spiegazioni, so già cos'è successo» rispondo cercando di non pensare a tutto quello che è accaduto.
Il moro si gira verso il suo banco mettendosi le mani ai lati della testa e scaricando tutte le emozioni sulle sue braccia che gli scompigliano la chioma castana con forti movimenti.
Lo osservo per poi abbassare lo sguardo.
Il resto dell'ora la passiamo in silenzio senza nemmeno guardarci.
Dopo di che la campanella suona e io riordino le mie cose per poi uscire dalla classe ed andare nell'aula di chimica.
Non guardo nessuno in faccia, me ne vado senza troppe esitazioni.
Cammino per il corridoio stringendo il libro di chimica tra le braccia.
Perché Lay non si rassegna?
Io non voglio più avere niente a che fare con lui, basta.
Sono stanca di fare la parte dell'ingenua che gli corre dietro, io non l'ho mai trattato come lui ha trattato me.
Hai fatto la tua scelta? Bene, ora ti prendi le conseguenze.
Inspiro ed espiro profondamente.
Forse dovrei sfogarmi invece di tenermi tutto dentro.
Stringo ancora di più il libro a me.
Fortunatamente Lay non è nel mio stesso corso di chimica, almeno non mi devo trattenere ancora.
Entro in classe e mi siedo nell'ultimo banco, vicino alla finestra.
Poso il libro sul banco ed incomincio a ripassare la lezione del giorno.
In questo momento penso a tutto tranne che alla materia in questione, infatti mi perdo nel fare dei disegnini insensati sulla pagina del libro.
Appoggio la mia guancia destra sulla mano con fare annoiato, mentre con l'altra continuo a disegnare.
«Che stai disegnando?» sento dietro di me.
Sobbalzo dallo spavento chiudendo il libro con uno scatto fulmineo.
Mi giro e vedo mia sorella intenta a guardare il libro su cui stavo scarabocchiando.
«Yah! Non puoi apparire così dal nulla!» mi lamento.
«È questo il bello, farti spaventare» risponde sarcastica schioccandomi le dita sulla fronte.
Ma quanto è simpatica mia sorella da uno a dieci?
Chan Hee si siede accanto a me.
«Antipatica» mormoro.
La mora storce il naso.
«Non sono antipatica, sei tu che non apprezzi l'ironia» risponde prendendo il suo libro.
Roteo gli occhi scocciata.
«Silenzio! Ho bisogno di concentrazione!» strilla la professoressa di chimica.
«Dio santo, deve solo firmare una cazzo di casellina su un computer» sbuffa Chan Hee aprendo il libro.
«Signorina Park, può gentilmente ripetere? Sempre se ne ha il coraggio»
La professoressa fa scivolare gli occhiali fino alla punta del naso ed osserva mia sorella con un sorrisetto strafottente.
«Certamente. Ho detto che ciò che deve fare non richiede uno sforzo così elevato da esigere silenzio assoluto per un tempo prolungato» risponde la mora affianco a me con lo stesso sorrisetto che le era stato lanciato poco prima dall'insegnante.
«Fuori!» urla la signora Lee indicando la porta con gli occhi pieni di rabbia.
«Come vuole lei» alza le spalle Chan Hee uscendo dall'aula.
Scene di questo tipo accadono tutti i giorni.
Perché? Semplice, mia sorella è troppo orgogliosa di se stessa per ammettere di aver sbagliato.
E ovviamente non perde l'occasione di farsi un bel giretto della scuola.
Rimango nuovamente sola.
Che bello...
Neanche il tempo di due minuti che mia sorella è di nuovo in classe:
«Scusi prof., c'è»
«Ancora qui!? Esca immediatamente!» la interrompe subito l'insegnante.
«Ma c'è Jimin alla porta!» risponde nuovamente a tono.
«Oh- si sistema la frangia- lo faccia entrare» risponde la professoressa sfoderando il miglior sorriso che possa mai eseguire.
No wait.
«Ragazzi ma perché la professoressa si è calmata, ma soprattutto, perché sta sorridendo?» chiedo a bassa voce ai due banchi affianco al mio occupati da Jungkook e Hye Sun.
«Si dice che abbia una piccola cottarella per il suo alunno Park Jimin. Ma sono voci di corridoio...» dice la ragazza alzando le mani.
Jungkook guarda Hye Sun e poi me, infine mi si avvicina cautamente.
«Non è vero, è una sporca milf!» sussurra al mio orecchio.
Il ragazzo riceve una sberla sulla nuca dalla mora affianco a lui.
«Aish!»
«Kookie-ah! Smettila di guardarti i porno, sei troppo piccolo per ciò»
Il ragazzo sorride maliziosamente a Hye Sun.
La ragazza apre bocca per ribattere ma viene interrotta dall'arrivo di Jimin che ci saluta con un gesto della mano.
Accenno ad una risposta continuando a guardarlo.
«Beh, posso sedermi?» chiede posando il suo lato B sulla sedia affianco a me.
«Perché me lo chiedi se lo hai già fatto» sospiro sbattendomi una mano sulla fronte.
Mi giro nuovamente verso di lui con un'espressione diversa in volto.
«Tu cosa ci fai qui, ora, in quest'aula?!» chiedo allarmata.
Ditemi che non è quello che penso io...
«Non l'hai saputo? Ho cambiato corso, mi sono iscritto a chimica» risponde facendomi l'occhiolino.
«Tu cosa?!»

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