In avanscoperta...

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Un rumore alle sue spalle la distrasse e Luana si appiattì contro la parete del lungo corridoio, trattenendo il fiato e gettando intorno a sé uno sguardo circospetto.

Al fondo del corridoio, un cameriere in livrea, spingeva un carrello del pranzo, svoltando a destra quasi subito.

Luana lasciò andare il fiato e riprese la sua camminata verso l'insegna verde posta sulla porta che indicava l'uscita per le scale.

Aveva poco tempo per uscire dall'albergo e tutta la confusione che a quell'ora regnava, avrebbe facilitato il suo compito, di mimetizzarsi con gli ospiti, facendola svanire agli occhi dei suoi sorveglianti.

Era una settimana che teneva d'occhio i turni dei camerieri, degli addetti ai piani, dei controllori nella hall e la manifestazione musicale che si svolgeva in città per il giorno dopo, aveva rappresentato per lei, il momento adatto per introdursi in albergo e capire finalmente se la persona che le avevano indicato era effettivamente presente.

Non aveva potuto fingersi una addetta ai lavori, in quanto la sorveglianza era molto stretta, ma si era perfettamente integrata con la massa colorata e rumorosa dei fan degli 'Tokio Hotel', un gruppo musicale, che insieme ad altre band, era ospite in albergo.

In effetti l'avevano intercettata un paio di volte, ma era riuscita a nascondersi sempre, continuando la sua ricerca per i tre piani che le erano stati indicati.

Il suo ruolo non era semplice e neanche la sua missione, ma come ormai aveva capito, se c'era da fare ricerche impossibili, Ryan le affidava a lei.

Sospirò rassegnata, mentre si accingeva ad aprire la porta, per perlustrare l'ultimo piano, sperando che fosse quello giusto.

La porta della camera 483 si aprì all'improvviso, lasciando passare un ragazzo, con lunghe treccine nere, intrecciate dalla sommità della testa, con pantaloni larghi e a vita bassa, maglietta oversize e una fascia elastica sulla fronte.

Luana gli gettò un'occhiata sorpresa ed anche un po' incuriosita, dicendosi mentalmente: 'Interessante!', ma il suo compito in quel momento era talmente delicato, da non poterle permettere di fermarsi neanche un istante più del necessario.

I loro occhi si incontrarono per un lungo istante, quasi incatenati...

La porta delle scale che si apriva di fronte a lei e l'incedere alle sue spalle di altri passi, la fecero sussultare.

Lanciò un'occhiata penetrante all'uomo che procedeva verso di lei, tenendole gli occhi puntati addosso e bastò quello per darle la certezza che non era un cameriere, ma uno di quelli che la stava sorvegliando.

Un'idea improvvisa la illuminò e riportando lo sguardo sul ragazzo di fronte a lei, che la fissava ancora, fece un sorriso luminoso.

- Eccoti qui! – esclamò radiosa – Ho fatto una faticaccia per arrivare qui...! –

Così dicendo gli si avvicinò, mettendogli le braccia al collo e senza dargli tempo di riprendersi dalla sorpresa, lo baciò appassionatamente.

Con la coda dell'occhio vide l'uomo alle loro spalle, fermarsi per un istante, come sorpreso, per poi riprendere il suo cammino.

Luana sentiva la sorpresa del ragazzo dal modo incerto di baciarla, salvo poi accettare la situazione, abbracciandola e baciandola con lo stesso trasporto.

Sentendo in mano la situazione, Luana allungò una mano per girare la maniglia della porta dal quale il suo misterioso salvatore era uscito e, con un movimento veloce, l'aprì, trascinando dentro il ragazzo.

Il mistero della camera 483Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora