"Yes?"

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"YES?”:

Era alto,con un fisico niente male,cosparso qua e là di qualche tatuaggio,il viso sembrava quello di un bambino,con grandi occhioni verde speranza che mi guardavano curiosi,un sorriso sghembo,di quelli che ti tolgono il fiato,e che formava due piccole e tenerissime fossette che rendevano il viso ancora più infantile;il tutto contornato da riccioli ribelli di color mogano,che gli coprivano,con un onda, una parte della fronte. Ma soprattutto era così...così...nudo!

Sì,ok,forse non era proprio tutto,ma tutto nudo. A coprirgli le parti intime aveva solo un paio di boxer bianchi e neri di Calvin Klein,per il resto era completamente nudo.

Non è che mi fossi scandalizzata perchè era in mutande,ho passato 18 anni a vedere mio fratello in boxer,ma io solo a vedere un ragazzo che si sfila la maglietta davanti a me divento rossa come pomodoro! Potete immaginare davanti ad uno in mutande.

La mia faccia sembrava una di quelle dei cartoni animati,quelle che pulsano cambiando colore da rosse a bianche e che gli esce il fumo dalla testa. L'unica differenza era che quelle facce lì di solito sono arrabbiate e io in quel momento non ero affatto infuriata,ma imbarazzatissima,come fossi io quella in mutande.

C'erano attimi in cui mi mancava il respiro e stavo per cadere a terra svenuta,altri in cui mi sembrava che la faccia stesse andando in fiamme.

Sì?” disse lo sconosciuto,con una voce densa,graffiata,che non si addiceva al suo viso angelico.

V-volevo s-solo chiederti se potevi abbassare la musica..” mi tremavano le parole,non che le gambe fossero più stabili.

Hai ragione,l'ho tenuta un po' troppo alta. Sai...sei molto carina” la voce suadente penetrava nelle mie orecchie soave,come una melodia,e lui,approfittando di questo mio attimo di stordimento,si avvicinò lentamente,cingendomi i fianchi e portando il mio corpo freddo e tremante a contatto con il suo,caldo,come se volesse invitarmi ad entrare in casa. Le intenzioni le avete capite tutti.

Ok. Stavo letteralmente per vomitare. Ma come si permetteva?

Cercai di fare forza per staccarmi dalla sua presa decisa,ma non fu molto difficile,perché mi lasciò andare,esterrefatto,come se fossi stata l'unica che aveva rinunciato ad andare a letto con lui.

Scappai. Scappai con tutte le forze che mi erano rimaste. Scappai,sicura che le gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro,ma riuscii a fiondarmi in casa e a lasciarmi cadere sul divano del salotto,ansimando per la corsa.

Non ero mai stata così vicina ad un ragazzo come quel giorno e se devo dirla tutta non mi era piaciuto per niente,non mi conosceva e voleva portarmi a letto.

Per distrarmi un po' cominciai a cercare lavoro e fortunatamente lo trovai in un bar non tanto lontano da casa e che,a giudicare dalle recensioni,era molto bello. Avrei cominciato il giorno dopo.

Tra una cosa e l'altra mi accorsi che il pomeriggio era volato ed era già calata la sera,colorando il cielo di macchie rosse,rosa e viola,mescolate tra loro per formare un'atmosfera incantata,quasi surreale per essere a Londra.

Erano quasi le 20.00 e si cominciava a sentire il profumo del pollo che si irradiava dalla cucina in tutta la casa,mentre io ero seduta alla scrivania in camera mia,chattando con vecchi amici.

Misi con un gesto automatico le mani nella tasca della felpa,ma non trovarono niente.

Cercai di pensare dove potevo aver lasciato il mio cellulare,ma nella mia mente regnava solo il vuoto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 19, 2013 ⏰

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