Capitolo 14

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Aprii un occhio per poi richiuderlo. Sentii sotto di me una superficie morbida, diversa da quella di un sedile della macchina. Mi stropicciai gli occhi scoprendo di avere le braccia indolenzite per poi osservare la stanza. Vidi che ero sdraiata in un letto matrimoniale color panna, alla mia sinistra c'era la mia valigia appoggiata ad un grande armadio con accanto una finestra che filtrava alcuni raggi del sole, a destra, accanto a me, un comodino faceva d'appoggio ad una lampada e più avanti una porta socchiusa.

Non sapevo dov'ero ma quando sentì la voce dei ragazzi dedussi fossi a casa loro. Uscita dalla stanza andai a sinistra verso la rampa di scale. Scendendo, la prima cosa che vidi, fu la porta d'ingresso, a destra una grande finestra di vetro coperta a metà dalle tende color crema con davanti il divano verso la televisione, a sinistra un muretto che divideva l'ingresso da quella che sembrava l'entrata di una cucina.

Sentendo la voce dei ragazzi provenire da lì mi avvicinai «Buongiorno» salutai stropicciandomi gli occhi
«Meg!» mi chiamò Allison abbracciandomi. Feci una smorfia di dolore quando mi strinse e le diedi delle leggere pacche sulla schiena per salutarla.
«Che hai?» mi chiese Ginevra appoggiata sul lavandino.
«Ho il corpo un po' indolenzito» dissi appoggiandomi al muretto dietro di me e sorridendo ai ragazzi seduti attorno il tavolino.
«È normale per le prime volte essere stanchi quando si usano molto i poteri. Noi siamo più allenati per questo non abbiamo avuto i tuoi stessi effetti» mi spiegò lei.
«Ieri sei riuscita a salvarci pur avendo ripreso da poco conoscenza dei tuoi poteri. Sei stata grande!» mi ringraziarono e io sorrisi orgogliosa.

«I miei genitori?» chiesi.
«Erano con Mr. Johns nella sala allenamenti. La cosa strana fu che hanno lasciato scappare lui e hanno preso i tuoi. Ha assistito alla scena proprio Mr. Johns. Da lì in poi è iniziato il combattimento..» mi spiegò Logan. «Li troveremo» si affrettò a rassicurarmi e io gli annuì, nascondendo la mia preoccupazione.

Squillò un cellulare e io mi guardai attorno per sapere dove si trovava. Lucas mi precedette trovandolo prima di me. "Allora?" chiese ansiosa la sorella quando chiuse la chiamata
"Morgana Stone, il capo dell'A.R.S.S, ha inviato un video alla nostra Organizzazione" spiegò accendendo un computer preso da non so dove. Ci mettemmo dunque attorno a Lucas per vedere il video.

"Miei cari ex colleghi"  iniziò una donna dai capelli e dagli occhi chiari con la stessa voce della signora che mi aveva parlato all'orecchio nel mio ultimo flash...era lei "Speciali"  salutò con un cenno del capo "Come ben sapete vi abbiamo attaccato, abbiamo preso alcuni di voi e abbiamo finito in bellezza con una bomba che scommetto abbia abbattuto metà edificio" disse con un sorriso compiaciuto "Vi informo già da subito che terremo con noi le persone catturate che con le buone o con le cattive combatteranno al nostro fianco contro di voi. Ma penso che ve l'aspettavate"  dopo un attimo di pausa continuò "C'è da dire che tra queste persone abbiamo trovato Michael e Linda Ross, genitori della nostra bella e potente Megan. Se non fosse stato per voi non saremmo riusciti così facilmente a catturarli quindi vorrei ringraziarvi. Sono sicura che Megan sia sopravvissuta all'esplosione quindi ora voglio tutta la famiglia al completo. Non ci saranno più morti e non faremo del male a nessuno dei vostri cari solo se ci consegnerete Megan Ross. Fino a quel giorno state in allerta..."  disse e così il video finì.

Mi misi le mani tra i capelli e imprecai mentalmente "Ci saranno altri morti e non risparmieranno nessuno..." ripetei ciò che aveva detto camminando avanti e indietro.

"Meg" qualcuno mi chiamò ma non l'ascoltai "Megan!" ripeté con più insistenza Logan che mi prese per i gomiti "Non permetteremo che accada" - "Come fai a dirlo?! I miei genitori sono lì compresi alcuni Speciali dell'Organizzazione ed elimineranno sempre più persone finché non mi avranno per poi eliminare i restanti!" dissi tutto d'un fiato.

"Troveremo un modo! Ora è impensabile arrendersi senza nemmeno provare a combattere" intervenne Ginevra "Non ho intenzione di mettere in pericolo altre persone..." - "Ti sfrutteranno Megan! Sarà come se ti uccidessi da sola e io non lo permetterò intesi?!" mi intimò Logan agitato e io, non riuscendo a sostenere il suo sguardo, guardai il pavimento e annuii.

Subito dopo, lo stesso cellulare squillò ma stavolta rispose Allison "Sì?" parlò lei. Il suo viso cambiò radicalmente in un'espressione preoccupata "Arriviamo" e chiuse la chiamata "Dobbiamo tornare al P.S.S immediatamente" disse con urgenza "Ma era la Base era quasi distrutta!" intervenne Dylan "Nei sotterranei ci sono ancora delle persone che si sono rifugiate lì. Non riescono ad uscire perché sono cadute delle macerie che bloccano il passaggio. Il problema è che sono bambini e li possiamo aiutare solo noi. Siamo gli unici di cui si fidano" spiegò Ally mentre uscivamo per prendere le macchine "E i genitori?" chiesi "Sono stati costretti ad evacuare l'edificio per questioni di sicurezza"

Arrivati davanti l'edificio, ormai nero dalla fuliggine, entrammo velocemente e sentendo gli urletti dei bambini ci catapultammo verso quella direzione. Con mia sorpresa vidi che non avevano chiamato dei soccorritori ma c'erano solo alcuni Speciali che avevano creato un grande buco sul pavimento da cui si scorgevano le macerie del sotterraneo e qualche bambino: se la stavano cavando bene.

Li affiancammo affacciandoci e vidi che uno di quei bambini era Tomas "Tranquillo ora vi tiriamo fuori da lì" lo rassicurai "Voglio la mamma" piagnucolò "Dai Tommy dammi la mano" gli sorrisi cercando di calmarlo Quando stava per alzare le braccia verso di me, un cumulo di macerie nei sotterranei cadde precipitosamente provocando spavento da parte dei bambini.

Spostai lo sguardo verso i bambini e cercai di concentrarmi sulle macerie nel tentativo di spostarle con i miei poteri. Feci fatica nell'invocarli ma alla fine riuscì a spostare i massi. Continuarono a caderne altri ma io, prontamente, bloccai anche quelli mentre i ragazzi tiravano fuori i bambini.

Quando recuperarono l'ultimo bambino, indicando anche ad esso la via d'uscita accompagnato da altri Speciali, lasciai le macerie cadere. Rimasi ferma per riacquistare le energie finché una luce rossa si illuminò attirando la mia attenzione. Intanto Logan mi stava porgendo la mano per aiutarmi ad alzarmi "Guarda..." gli dissi indicandogli la lucetta.

Dopo alcuni instanti strinse la presa sulla mia mano sollevandomi "È un'altra bomba!" disse ad alta voce avvisando anche gli altri. Allarmati iniziammo a correre e appena mettemmo piede fuori dall'edificio, ci fu una seconda esplosione che ci fece saltare in aria e cadere a terra coprendoci di polvere.

Tossii ripetutamente per poi alzarmi cercando di non perdere l'equilibrio: le gambe quasi non reggevano il mio peso. Mi guardai le braccia piene di graffi, la maglietta sporca e i jeans strappati alle ginocchia.

Spostai lo sguardo verso sinistra e vidi che anche i ragazzi erano nella mia stessa situazione. Vidi più lontano i bambini sani e salvi che abbracciavano i loro genitori, cosa che mi sollevò. Solo due persone, un uomo e una donna che supposi fossero degli scienziati, mi incuriosirono non avendoli mai visti all'Organizzazione.

Cercai di aguzzare la vista per cercare di riconoscere quei volti familiari "Ora che abbiamo fatto, andiamocene via da qui" dichiarò Logan distraendomi. Li raggiunsi in macchina e prima che partì mi girai verso l'edificio dell'Organizzazione un ultima volta.

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