"Piacere Rudolf"

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16:39 Appena atterrate a Monaco. Mi piace tantissimo l'aria che c'è qui. Sono troppo eccitata!

"Dai Trix prendi la borsa" disse Amelia.

"Poco frettolosa la ragazza" commentai.

"Su, scendi. Voglio vedere chi ci aspetta fuori!"

"Ma secondo te chi può aspettarci? Max, no?"

"Si va bene, comunque muoviti!"

"Mamma mia sei un'ansia!"

Scendemmo così dall'aero. Amelia è sempre stata una ragazza ansiosa e frettolosa. Sempre.

Andammo a prendere le valigie e uscimmo dall'aeroporto.

Ed eccolo lì. Ecco lì colui che ospiterà me e la mia migliore amica a casa sua.

"Benvenute, io sono Max, come ben sapete. Seguitemi" si presentò subito il ragazzo.

Era abbastanza carino. Molto, molto carino.

"Oddio quanto è bono? Trix non ce la faccio oddio Trix!" mi sussurò Amelia.

"Lia calma gli ormoni. In questi giorni dobbiamo apprendere meglio la lingua, mica fare altre.. cose" le dissi ridendo. Lia è il suo soprannome, gliel'ho dato quando avevo io 6 anni e lei 5.  A me è sempre piaciuto chiamarla così, e a lei è sempre piaciuto essere chiamata così.

"Ma tu lo stai vedendo? Li vedi i suoi occhi? E le sue labbra? Trix non ce la faccio!"

Così ridemmo insieme, tanto che questo famoso Max si girò e ci guardò male.

"Vaffanculo, già la prima figura di merda!" commentai.

"Bell'inizio" disse Amelia.

Arrivammo in macchina, Max ci fece salire.

"Cazzo è un pure gentiluomo" disse Amelia appena si sedette.

"Ci mancava che non era gentile, Lia ma ci sei o ci fai?"

"Trì tu non hai capito!"

"Cosa?"

"Io non ce la faccio"

"Sei una cogliona"
"Grazie"

Non stemmo molto in macchina, anzi, il viaggio durò poco, circa 25 minuti.

Appena arrivate, sentii un "minchia" molto educato da parte di Amelia.

E in effetti non aveva molto torto. Ci ritrovammo davanti una grande villa con un grande giardino.

Max ci fece accomodare in salone, dove i suoi genitori avevano gentilmente preparato due tazze di cioccolata calda, accompagnate da tanti biscotti.

Ci presentammo subito. Io non ero affatto imbarazzata, ma Amelia si. La conoscevo troppo, meglio delle mie tasche. Quando lei è in imbarazzo, sorride come una cretina. O in casi gravi, ride.

Ci fecero posare le valigie momentaneamente all'ingresso.

"Piacere, io sono Rosa, e lui è Hans" disse la madre di Max.

Stringemmo le mani e sorridemmo. "Davvero un bell'inizio" pensai.

"Immagino abbiate fame, vi abbiamo preparato della cioccolata calda accompagnata da qualche dolce, spero vi piaccia" disse Rosa.

"Grazie mille, gentilissimi" dissi.

"Grazie tante" mi accompagnò Amelia.

Ci fecero sedere e iniziammo a mangiare. Personalmente mi piacque molto.

"Vedi Trì? E' tutto dannatamente delizioso, per non parlare dei suoi genitori. Sposerò Max" disse Amelia.

Risi. Si era davvero fissata con questo ragazzo.

Appena finimmo, Rosa gentilmente prese le nostre valigie insieme ad Hans e ci accompagnarono nella nostra camera.

"Grazie" dicemmo insieme io e Lia.

"Di nulla" risposero.

Mentre stavo per chiudere la porta, la madre di Max ci fermò.

"Scusate ragazze un secondo, avete qualche preferenza su cosa mangiare stasera? Magari dopo mio figlio vi potrebbe fare conoscere i suoi amici e fare una passeggiata" disse.

"Personalmente no, accettiamo volentieri l'invito, grazie tanto" disse Amelia, sorridendo.

"Va bene, non vi disturbo più. A dopo!" rispose Rosa.

Appena chiudemmo la porta a chiave, Amelia fece un gridolino. Era impazzita?

"Lia ma che problemi hai?" dissi subito.

"Ma tu sei tutta stupida! Hai capito che stasera usciamo con Max? Trì il mio cuore non regge!" rispose.

"Pensa prima a lavarti e a farti bella allora"

"Subito. Il bagno è mio, ciao" disse scappando in bagno.

Mentre la sentivo cantare sotto la doccia, chiamai i miei genitori e avvertirli che stava andando tutto bene. Chattai anche con le mie amiche e le parlai di quel che era successo in queste poche ore.

Dopo la bellezza di tre quarti d'ora, Amelia uscì dal bagno.

"Molto veloce, devo dire" commentai.

"Ancora devo asciugare i capelli, fare poi la piastra e truccarmi" rispose.

"Ma sei seria?"

"Più di così non si può"

"Tu sei scema. Nel frattempo vado a fare io la doccia, tu asciuga i capelli qui. A dopo"

"Va bene, a dopo"

Mi feci velocemente la doccia e lo shampoo, a differenza di Amelia.

Uscii dal bagno mentre la mia migliore amica era impegnata ancora ad asciugarsi i capelli.

"Muoviti" dissi.

"Sì, dammi altri 10 minuti"

"Anche meno preferibilmente. Sono quasi le 18:45"

In quei 10 minuti scelsi cosa mettere e come truccarmi. Optai per una maglietta in pizzo blu scuro e una gonna.

"Ho finito, tieni" disse Amelia, pronta a fare la piastra.

"Perché fai la piastra se hai già i capelli lisci? Non perdere tempo e vestiti" commentai.

"Signor sì, signor capitano" disse scherzando Amelia.

***

Mentre Trix asciugava i suoi capelli, io mi vestii. Scelsi una semplice maglia a maniche lunghe color magenta e dei jeans. Dopo essermi vestita, mi truccai. Mi misi un filo di matita nera negli occhi, del mascara e un rossetto nude.

Dopo 15 minuti eravamo tutte e due pronte. Sistemammo velocemente la stanza e scendemmo.

Rosa aveva preparato un tipico piatto tedesco, Abgebräunte Kalbshaxe, era lo stinco di vitello fritto.

Iniziammo subito a mangiare, e Rosa ci spiegò come preparare questo piatto, la carne viene prima bollita e, successivamente, fritta nello strutto.

La cosa che mi sorprese fu che Max si mise a sedere vicino a me. Fui molto felice di questa sua scelta.

Dopo aver finito di mangiare, ci sedemmo nel divano.

"Ci raggiungeranno dei miei amici a momenti" disse Max.

Io e Trix annuimmo. Dopo pochi secondi, infatti, suonarono al campanello. Ci alzammo e ci avviammo verso la porta d'ingresso.

***

Max aprì la porta e davanti a me vidi non so quale divinità greca.

E questo disse solo "Piacere, Rudolf"

Without endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora