Prologo

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Ero appena uscita dal supermercato e stavo cercando di aprire la macchina quando il telefono prese insistentemente a squillare.

"Pronto." Risposti piuttosto scocciata.

"Ciao Chelsie, hai bisogno di aiuto con l'auto?" Una risata metallica seguì quella frase agghiacciante.
Come diavolo poteva sapere che stessi cercando di aprire la macchina.

"Chi diamine sei?" Chiesi a denti stretti.

"Oh, lo scoprirai presto, ma non ti ho chiamato per delle presentazioni."

"Che cosa vuoi?" Chiesi cominciando ad innervosirmi.
Quest'uomo mi stava osservando e non riuscivo a capire da dove lo stesse facendo.
La cosa, oltre ad essere inquietante, era abbastanza spaventosa.
Intorno a me la gente passava tranquillamente; c'era chi tornava alla macchina carico di buste per la spesa e chi si avviava all'ingresso del supermercato.
Nessuna di quelle persone aveva un'aria presumibilmente sospetta.

"Sarò breve..." La sua voce spense velocemente i miei pensieri "Ho preso in ostaggio tua madre e tua sorella. Se vuoi rivederle, devi portarmi 2milioni di dollari al vecchio magazzino sulla sessantaseiesima a nord."

"Che cazzo stai dicendo!" Gridai senza rendermene conto.
Questo pazzo mi stava dicendo che aveva sequestrato la mia famiglia?
Oddio santo.
La testa prese a girarmi vorticosamente.
Mi misi una mano in fronte e cominciai ad agitarmi.

"Stai zitta e calmati." Disse mantenendo un tono di voce calmo e fermo.

"Come posso stare calma?" Esclamai.

"Ti conviene se vuoi avere una chance di rivedere Corynn e tua madre."

"Come conosci il nome di mia sorella? Perché stai chiedendo questo proprio a me!" Un vomito di domande si fece largo nella mia mente e trattenerle era quasi impossibile.

"So molte più cose di quanto tu possa credere."

"Che cosa vuoi che faccia?" Mi arresi a quel pazzo maniaco.

"Vedo che cominci a ragionare. Brava." La sua risata mi fece nuovamente ghiacciare il sangue.

"Parla!" Il nervosismo mi logorava dentro e l'essere impotente di fronte a quella situazione non faceva altro che peggiorare la mia situazione.

"Va bene zuccherino.
Ti do esattamente 96 ore per trovare i miei soldi. Non mi interessa come farai a procurarteli, né se ci saranno feriti o meno.
Il tempo partirà alla mezzanotte di oggi.
Ti aspetto alla scadenza del tempo nel vecchio magazzino automobilistico sulla sessantaseiesima a nord.
Se chiamerai la polizia non esiterò a sfigurare il bel faccino di tua madre.
Se mi farai scoprire in qualche modo ammazzerò tua sorella privandola di un arto alla volta. Partirò dalle gambe, come ti sembra l'idea?"

"Sei un pazzo, Cristo, che cazzo faccio adesso." Sussurrai l'ultima parte, sicura che non l'avrebbe sentita, ma evidentemente mi sbagliavo.

"Non mi importa, trova un modo.
Ti aspetto zuccherino."

"Fottiti." Ringhiai tra i denti.

"Riceverai eventuali aggiornamenti da me in persona, quindi tieni sempre sottocchio il telefono.
Buona giornata anche a te Angelo."
Rise riattaccando la chiamata.

Infilai velocemente il telefono in tasca e mi misi letteralmente le mani nei capelli.
Tirai il più forte possibile, sentendo un bruciore atroce alla cute.
Stavo cercando di svegliarmi da quell'incubo, ma evidentemente non stavo sognando come speravo.

Erano le nove di sera, avevo esattamente tre ore di tempo per prepararmi psicologicamente e fisicamente alle prossime 96 ore.

Salii velocemente in auto sbattendo la portiera e mettendo in moto il veicolo.
La vecchia Mustang prese a ruggire sull'asfalto.
Ingranai la marcia per tornare a casa.

Che diavolo poteva centrare la mia famiglia con tutto questo?
Ero sicura che non avesse scelto me per caso, lui sapeva cosa stava facendo. Era troppo sicuro delle sue parole per poter essere una situazione creata al momento.
Sicuramente non era uno stupido scherzo.

La tentazione di prendere il telefono e chiamare la stazione di polizia era veramente forte, ma non potevo rischiare.

Mia sorella e mia madre erano nelle mani di quel pazzoide.
Non potevo permettergli di portarmi via ciò che rimaneva della mia famiglia.

Scesi di corsa dall'auto una volta arrivata davanti a casa.

Corsi sull'asfalto del vialetto ed aprii velocemente la porta in ciliegio per entrare.

Feci mente locale e mi ricordai che nel vecchio ufficio di papà ci doveva essere una pistola.

Mamma non aveva ancora avuto il tempo di fare gli scatoloni con dentro la roba di papà, quindi sarebbe dovuta essere ancora lì.

Corsi per le scale ed entrai nell'ufficio.
La vecchia scrivania in mogano di mio padre mi si presentò sotto agli occhi.
Una leggera nostalgia si fece largo nel mio stomaco, ma non potevo permettere ai sentimenti di prendersi gioco di me in quel momento.

Cominciai a rovistare nei cassetti di quel mobile e finalmente la trovai.
La calibro 22 di mio padre splendeva come se fosse ancora nuova di zecca.
La mia passione per le armi mi era sempre stata di ragione sconosciuta, ma sicuramente era una cosa che condividevo con papà.

Sorrisi al ricordo del poligono di tiro.
Mio padre mi ci portava quando gli chiedevo di passare del tempo assieme.
Certo, era uno strano modo per passare le giornate con la propria figlia, ma a me importava solamente stare con lui.
Lo vedevo sempre poco a causa del suo lavoro e stare con lui per qualche ora mi rendeva estremamente felice.

Diceva che imparare a maneggiare una di quelle mi sarebbe servito in futuro.
Non aveva torto.

Tornai alla realtà e mi guardai intorno.
Quell'ufficio trasudava ricordi, era meglio andarsene.
Infilai la pistola nella cintura dei pantaloni ed uscii da quella stanza.

Tornai al piano terra e mi buttai letteralmente sul divano.
Dovevo farmi venire in mente qualche idea.

Non potevo permettermi di perdere anche Corynn e la mamma.




[N/A]
Ciao polpettineee!
Ahahahahahah

Eccomi tornata con la storia di cui vi avevo parlato.
Spero che il prologo sia di vostro gradimento, ovviamente dovrete avere pazienza per l'azione.
Almeno fino al prossimo capitolo!

La nostra protagonista è minacciata da uno psicopatico che tiene in ostaggio la sua famiglia.
Questo è niente in confronto al resto che ho in mente per voi!
Muahahahahahahah

Vorrei davvero sapere cosa ne pensate, sarebbe molto importante per me!

Al prossimo capitolo gente!
Andrea x

P.S: mi scuso per eventuali errori grammaticali o di battitura!

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