Arrivai a casa poco dopo, gettai il mio cappello sulla poltrona, mi tolsi le scarpe buttandole così dove andavano, mi gettai sfatto dal caldo sul divano, quando bussarono alla porta mi alzai e andai ad aprire era Sebastian, lo feci entrare, si accomodò sulla poltrona e senza tergiversare iniziò a farmi domande, gli dissi di andare piano che non c'era fretta e che avevamo tanto tempo, quindi gli offrii una birra fredda che gustammo seduti comodamente, gli riferii quello che finora avevo scoperto e lui mi chiese di poter guardare le foto, le gliele mostrai e vidi che le fissava in un modo sconcertante, capii che conosceva il signore della foto, mi domandò se io già sapevo chi fosse, risposi di no, chiesi allora di dirmi chi riteneva essere quel tizio.
Iniziò dicendomi che era un tipo importante, sì, uno di quei pezzi grossi che bisognava trattare con i guanti bianchi, mi disse ancora che era un elemento autorevole della politica, e che faceva parte, di non sa quale programma in vista delle nuove elezioni, aggiunse che se avessi indagato su di lui, di usare tutta la mia diplomazia e astuzia di non farmi scoprire perché altrimenti sarebbero stati guai per tutti; nel frattempo si erano fatte le venti e quaranta, quindi cercai con molto tatto di farlo andar via, perché dovevo recarmi in quel locale e lui questo non doveva saperlo ancora.
Capì che dovevo uscire e mi salutò, dicendomi di tenerlo sempre informato e andò via. Io mi preparai accuratamente, uscii e mi diressi all'Alcantara Club. Vi giunsi, entrai e mi sedetti su uno di quegli sgabelli e ordinai una birra, era un locale molto alla moda per il genere di attrattiva che offriva, si trattava di "striptease".
Chiesi al barista se era possibile parlare con uno dei proprietari o qualcuno che mi potesse dare spiegazioni soddisfacenti, disse che il proprietario era seduto proprio alle mie spalle a un tavolo con un certo signore, e di attendere un po', mi girai e guardai finalmente riuscii a scorgerli tra la folla e guarda un po' il signore in questione, cioè il pezzo grosso era proprio lì, seduto comodamente a ridere e scherzare.
Scesi dal mio sgabello e facendomi un po' largo tra la folla arrivai al tavolo, mi presentai come giornalista, scelsi un nome falso, iniziai a fargli alcune domande sul suo intento politico, così mi fece accomodare al suo tavolo, avevo quindi un punto a mio favore, ora era necessario capire in che modo arrivare alla ragazza.
Da quello che diceva, sembrava del tutto onesto, un uomo tutto di un pezzo, dedito al lavoro, allora, io gli chiesi il perché della sua visita in quel particolare locale, mi rispose dicendomi che un uomo che vuole buttarsi in politica e portare dei cambiamenti, deve conoscere tutte le piaghe della città per riuscire a sanarle.
Lui era lì solo per quei motivi e non aveva altri interessi, in quel momento la ragazza che aveva finito il suo numero scese dal palco e con passo sicuro si avvicinò al nostro tavolo, scambiò due parole con il personaggio in questione.
La cosa mi sembrò strana visto che poc'anzi aveva detto che il suo era solo interesse immotivato. La signorina si allontanò, feci finta di niente e continuai a fare altre domande alle quali ottenni sempre risposte più che oneste e prive di doppi fini, il tutto non mi permetteva di poterlo ritenere una persona ambigua.
Lo salutai, ringraziai della sua disponibilità mi allontanai e mi risedetti al bar senza dare modo di poter pensare sul mio conto. Dopo un po' di tempo mi alzai e mi diressi verso l'uscita, mi sentì osservato e me ne andai, ma senza farmene accorgere entrai dalla porta sul retro e m'introdussi immediatamente nel camerino della signorina conosciuta poco prima.
Mi sedetti e aspettai che finesse il suo numero, quando entrò, rimase con il fiato sospeso, mi chiese che ci facessi lì da lei, le dissi che volevo solo farle alcune domande ed era solo per curiosità giornalistica.
Accettò e così iniziammo, le chiesi se era l'unica a esibirsi nel locale perché aveva fatto due spettacoli uno di seguito all'altro, mi rispose di no, aggiunse che quella sera la sua collega, e mi fece il nome Caroline Deanon, non si era presentata e nemmeno fatta sentire per telefono, quindi toccava a lei coprire il suo numero, altrimenti il proprietario sarebbe andato su tutte le furie.
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POCHI SECONDI e TUTTO TORNO' COME PRIMA
Mister / ThrillerRomanzo giallo imperniato su un caso difficile del dodicesimo distretto e non solo, con rapimenti, omicidi, droga e altri macrabi avvertimenti tutto si mette in moto e non c'è poliziotto che non venga chiamato in causa come Lara, detective della...