Capitolo 3: L'appuntamento

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Sono le sette del mattino e suona la sveglia. Dio quanto la odio, mia madre l'ha comprata con un orribile suono di un gallo mi verrebbe voglia di strozzarlo. Come al solito mi sveglio, mi alzo, vado in bagno e vedo un grossa scritta sullo specchio fatta col rossetto : "PREPARATI". Ci metto qualche minuto a mettere chiaro nella mia testa e alla fine giungo alla conclusione che è il grande giorno. Sento squillare il cellulare, è Ginevra, rispondo e mi comunica che è disperata non sa cosa mettersi. Un secondo anch'io non ho preparato nulla . Stiamo un'ora a parlare al telefono e decidiamo di andare al centro commerciale -è eccessivo vestirsi di tutto  punto per uscire, ma questo è il primo appuntamento- Dopo un'ora andiamo a casa mia ci vestiamo fresche di negozio ci trucchiamo e siamo pronte per uscire. Sento che oggi andrà bene.

Per tutto il tragitto parliamo solo di come dobbiamo comportarci, non fare le stupide, parlare in modo comprensibile e io non devo assolutamente per nessuna ragione al mondo ridere a maiale. Tutte le volte che rido così le persone che mi stanno intorno ridono, pure tre ragazzi olandesi l'hanno fatto. Arriviamo in piazza e Ale e Harry ci stanno aspettando. E' troppo bello per essere vero. Gine e Ale vanno per la loro strada e Harry decide di portarmi ad un parco abbandonato della nostra città. Per tutto il tempo parliamo e parliamo e scopro molte cose su di lui : è un flashato dei videogiochi, adora la nutella, ha una sorella di nome Martina eeeee..... basta. (Non so perchè mi piaccia, è carino okay, ma non ha nulla di speciale)

Dopo un po' si avvicina di più a me e l'atmosfera si fa nuova, ma piacevole.

H: "Senti è da qualche giorno che volevo chiederti una cosa"

Io: "Dimmi pure"

H: "Non riesco più a trattenermi "

Io: "Sono tutta orecchi"

Le mie gambe stanno tremando e incomincio a diventare rossa, sento che è il mio turno.

H: "Io e te ci conosciamo da molto tempo, e siamo grandi amici, volevo chiederti se......mi puoi raccontare qualcosa su Ginevra. Mi sono innamorato di lei è così bella e solare. Sai se è single?"

Tutta la gioia sul mio viso svanisce in una frazione di secondo e quelle parole mi frullano in mente: "Mi sono innamorato di lei". Sono proprio una scema, come potevo pensare che a un ragazzo come lui potesse piacere una come me, era ovvio che c'era qualcosa sotto. Io come una povera illusa lo guardo negli occhi e scappo via piangendo. Sono troppo incazzata per chiamare Ginevra, so che non è colpa sua ma proprio non ce la faccio. Spero comunque che le stia andando bene. L'unica possibilità è andare da Giacomo.  




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