Quando ti ho rivisto

CARLO

Io e Nina siamo fidanzati da ormai 2 anni. Devo confessarlo. All'inizio l'ho fatto per interessi perchè Claudia e Vincenzo sono da sempre molto benestanti. Poi però mi sono innamorato di lei, conoscendola, imparando i suoi modi di fare. Ora mi sembra uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo, e questa è la cosa più bella e rara che una donna può avere. Lo ammetto sono un po' un donnaiolo. Però se devo proprio fare una classifica Nina è al primo posto. In questi giorni la vedo meno sicura di se. Così ho deciso di prepararle una cenetta tranquilla tra noi.
Avevo badato a tutto, il cibo me lo forniva uno chef di paese, vitello tonnato con roastbeef, e un tagliere di salumi ben organizzato. Per il vino ci pensavo io come sempre. Un fantastico Ciù Ciù tipico marchigiano che da noi a Torino si trovava a stento.
Avevo detto a Nina di accompagnarmi ad un importante cena di lavoro, ma poi sarebbe scattata la sorpresa.
Nina era nervosa anche in quel momento, che per me era persino eccitante.
Le aprii la porta e appena usciti, invece di dirigerci verso l'ascensore come al solito, girammo i tacchi tornammo nel nostro appartamento. La accompagnai in cucina, dove fino a quel momento avevo tenuto la porta chiusa, le misi una sciarpa intorno agli occhi, così da lasciarmi un po' di tempo per pensare all'organizzazione del mio compito.
"Prego signorina" esclamai con tono più galante del solito e la feci accomodare sulla sedia.
A lei scappò un sorriso umoristico che fece sorridere anche me.
Le tolsi la sciarpina e, molto sorpresa disse "Oh wow!". Riconoscevo che la mia eccitazione l'aveva contagiata, almeno un pochino.
Per la cena andò tutto bene e, siccome eravamo entrambi stanchi andammo quasi immediatamente a letto.
Per i giorni successivi, lei non ne parlò mai, nè con me, nè, a quanto pare, con le sue amiche.
Però sapevo che era stata bene, quella sera, le avevo fatto provare l'ebbrezza di qualcosa di "insolito" e ne ero stato contento anche io.