Capitolo 2

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Miracolosamente riesco a scendere dall'autobus pieno di gente. Oltrepasso la fermata e mi dirigo verso la scuola.
Sono le otto e due minuti, farò ritardo ma chi se ne frega: odio la scuola.
Prima di entrare un paio di ragazzi più grandi di me attirano il mio sguardo. Stanno fumando tutti e due, vado verso di loro. «Scusate, avete una sigaretta?»
Ultimamente fumo parecchio, so che mi fa male però non posso farci niente. Non sono stata io a scegliere questa vita di merda. Perché parlò così della mia vita? Semplice, va sempre tutto male: famiglia, amici, amore, scuola... Tutto.
Un ragazzo alto e dai capelli color castano posa la sua sigaretta tra le labbra e tira fuori dalla tasca della giacca un pacchetto di Marlboro Light. Me ne porge una.
«Vuoi da accendere?» Mi chiede l'altro ragazzo.
Lo guardo. All'improvviso le mie gambe tremano, le mie guance avvampano, il mio corpo si sta sciogliendo e sento quei brividi all'altezza dello stomaco... Come li chiamano? Ah sì, le farfalle nello stomaco.
Non conosco queste sensazioni, non credo di averle mai provate fino ad oggi.
Lui é alto e muscoloso, non magro stecchito. Ha i capelli biondi e gli occhi color nocciola tendente al verde, cosparsi di qualche pagliuzza oro. Non sono i classici occhi azzurri. Questi sono diversi e... Sono così belli e pieni di speranza, di sogni.
Tira fuori un accendino dalla tasca dei suoi jeans larghissimi.
Cerco di sembrare indifferente, così metto quella sensazione magica nel reparto "Da dimenticare" della mia mente. Pensavo davvero di potermi innamorare?! E poi così, a prima vista? Prendo l'accendino e accendo la sigaretta.
Sto per allontanarmi da loro quando il ragazzo castano dice: «Puoi restare con noi se vuoi. Tanto anche noi siamo in ritardo.»
Faccio un mezzo sorriso. «Piacere, mi chiamo Halsey.»
«Io sono Drew.»
Il ragazzo biondo invece non mi degna nemmeno di uno sguardo, sembra assorto nei suoi pensieri. Guardo Drew, imbarazzata e lui a sua volta tossisce.
«Ah, sì, scusa... Io sono Justin», anche se un angolo della sua bocca ammicca un sorriso, non sembra mostrare alcun interesse per me.
Ma infondo che mi aspettavo? Dai, insomma... Sono inguardabile.
Mi siedo accanto a loro sulle scale che portano all'ingresso della scuola.
I miei occhi continuano a spostarsi alla mia sinistra, verso Justin. Oddio, è così bello!
Mi arrendo e torno a guardare avanti. Dopo pochi istanti sento il suo sguardo su di me.
Sono a disagio, vorrei essere più presentabile. Magari senza le solite magliette larghe e con una bella acconciatura, piuttosto che questi lunghi capelli biondi che vorrei tanto tagliare.
Ma che cazzo dico? Sembro una di quelle bambine in cerca del principe azzurro.
«Sei tinta, vero?» domanda Justin sorridendo.
Mi coglie alla sprovvista. Non so se sia una presa per il culo e non so proprio come comportarmi. «No, assolutamente no. Cosa te lo fa pensare?».
«Beh sono stra belli. Giuro, non ho mai visto capelli così belli», risponde restando ad ammirare i miei capelli.
Drew ride e dà una pacca sulla spalla a Justin. «Fratello che ti prende? Non fai mai complimenti.»
Arrossisco e guardo Justin, ansiosa di sapere la sua risposta, ma si limita a guardarmi e a sorridere, mostrando i suoi denti bianchissimi.
«Grazie mille, ma non hanno niente di speciale», ringrazio imbarazzata.
Justin sgrana gli occhi. «Scherzi? Sei...», si blocca. Sei? Cosa sono?
«Sono?»
Justin guarda Drew e poi verso il basso. Entrambi hanno uno sguardo serio.
Non capisco, ho detto qualcosa di male? Mille paranoie e film mentali si vanno strada in me.
Drew, cercando di sdrammatizzare dice: «Sei una biondina.»
«Scusa?! Come mi hai chiamata?!» domando usando un tono ironico.
Justin finalmente sorride. «Ha ragione, sei bionda e non mi sembra che tu sia tanto alta», scherza.
Alzò gli occhi al cielo e controbatto: «Beh guardate che non sono tanto più bassa di voi.»
Drew si alza in piedi. «Dai vediamo quanto sei alta.»
Io rido e mi alzo. Effettivamente arrivo all'altezza del suo mento.
Drew scoppia in una risata. «E pensa che Justin è più alto di me.»
«Se?». È davvero così alto?
Justin si alza, lascia cadere il mozzicone della sigaretta per terra e si avvicina a me. «Mi arrivi al petto». Sorride e mi posa un braccio attorno alle spalle. «Biondina!»
Sbuffo, ma poi scoppio a ridere insieme a Justin e Drew. Da quanto tempo non ridevo così?

HURRICANEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora