1. C'era stato un giorno che aveva visto quel libro di cui aveva sentito parlare, L'insostenibile leggerezza dell'essere : posava in vetrina placido, tra la sezione dei classici della Feltrinelli. Spinto da chissà quale dubbio ancestrale, era entrato nel negozio per comprarlo.
Ma Federico non ha mai finito di leggerlo. Ed è un peccato, a dire il vero, perché se solo l'avesse fatto, saprebbe di essere più simile a Tomas di quanto non creda. Anche se lo ignora, entrambi sono pronti a tradire l'Es muss sein del loro amore, ad abbandonare in qualsiasi momento la casa della propria felicità, il proprio paradiso, tutto per qualcuno nato da una serie di impensabili coincidenze. Infatti, se solo avesse finito il libro, Federico saprebbe che l'Es muss sein è nient'altro che ciò che deve essere.
Sarebbe tutto fin troppo semplice se gli andasse bene essere come è stabilito che sia. Ci si riesce a immaginare, anche, a comportarsi come la società vorrebbe che fosse. O forse come il destino della sua esistenza avrebbe voluto, non ha ancora deciso.
Il fatto è che per tutta la sua vita, si è sempre ritrovato a dover correre appresso a qualcosa, che fosse un sogno, il successo o anche una persona. Con i piedi ben puntati a terra, guardava il cielo inquinato domandandosi che sensazione si provasse a cadere.
All'inizio il vuoto lo chiamava perché era sempre stato ancorato al basso. C'era tutta una serie di cose che doveva fare, che doveva essere. Sapeva di dover indossare la maschera "Fedez" e comportarsi come tale. Poi, però, aveva deciso di fare il giudice di X-Factor, e d'un tratto era come se quella stessa maschera si fosse iniziata a sciogliere per assomigliargli un po' di più.
Aveva perso di vista tutte le proprie zavorre, ogni suo dovere, e quasi senza accorgersene era diventato in grado di fluttuare nella leggerezza.
E aveva avuto paura, all'inizio, perché il vuoto gli provocava una vertigine in grado di immobilizzarlo. Ma poi si era ritrovato a implorare per provare nuovamente quella sensazione, con gli occhi sgranati e avidi di precipitare ancora. Federico aveva cominciato ad amare la vertigine per l'ebrezza del volo.
Per lui la leggerezza è Michael.
2. Milan Kundera scrive che la compassione, nella gerarchia dei sentimenti, è il sentimento supremo, poiché per le lingue che compongono la compassione con la parola co-sentimento, è qualcosa che significa provare insieme a qualcuno qualsiasi emozione. Penetrare nel mondo di un altro, è, quindi il legame più inscindibile che si possa instaurare. Anche se lui, da buon anglofono, non ci ha mai creduto.
Michael, invece, lo ha letto tutto, L'insostenibile leggerezza dell'essere, un po' perché è ossessionato dalla leggerezza, un po' perché capisce quel senso di vertigine di cui parla. E a dire il vero, Michael odiava la pesantezza, all'inizio. Se avesse potuto, avrebbe tagliato via da sé ogni legame con le zavorre in grado di incatenarlo a terra.
Per questo, quando aveva deciso di partire per l'Italia, lasciandosi alle spalle la sua casa a Londra, aveva promesso a se stesso di continuare a vivere nello stesso modo in cui faceva prima. Avrebbe imparato a parlare l'italiano e sarebbe stato un buon modo per farsi pubblicità, essendo giudice di un talent tra i più seguiti. Poi magari avrebbe continuato a fare il giudice in Francia, gli piaceva l'idea di visitare un po' tutto il mondo per poi tornare alle origini. Dopo, però, aveva cominciato a vivere a Milano. E Milano era diventata la zavorra da cui non riusciva più a districarsi. Una teca per gli insetti, l'avrebbe definita, per il modo in cui l'aveva afferrato e immobilizzato con degli spilli contro le strade affollate, le vetrine dei negozi sempre accese. Si era spaventato all'inizio, abituato alla leggerezza, aveva anche cercato di scappare, così era andato a Londra per un periodo. Ma poi non aveva potuto fare a meno di tornare. Era una metafora e legarlo a doppio filo a terra. Si sentiva come una farfalla, inchiodata a una parete di condensato, messa in bella mostra dietro un vetro lucido, incapace di fuggire e al tempo stesso di rammaricarsi per la propria sorte.
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Di vertigini e metafore
Fanfiction"Milan Kundera scrive che la compassione, nella gerarchia dei sentimenti, è il sentimento supremo, poiché per le lingue che compongono la compassione con la parola co-sentimento, è qualcosa che significa provare insieme a qualcuno qualsiasi emozione...