La storia della mia famiglia è più una leggenda che una realtà. Da secoli i Wunder (meraviglie in tedesco) erano accerchiati da un alone di mistero. La nostra villa si ergeva nel cuore di una foresta che tempi addietro era stata vittima di un tragico incendio di cui non rimase altro se non alberi bruciati. La villa era perennemente nascosta dalla nebbia fitta.
Tutto ebbe inizio quando il mio trisagono, al limite della follia, si recó da una veggente. Questa lo avrebbe aiutato a curare la sua pazzia se in cambio lui le avrebbe regalato l'anello degli eredi che fin dai tempi più antichi apparteneva ai Wunder; se si fosse dimenticato di lei e della sua promessa la sua famiglia sarebbe stata condannata a vivere nell'orrore per l'eternità. Come previsto la maga guarí lo squilibrio mentale del mio parente, ma lui non tenne fede alla parola data.
E fu così che la maledizione si avveró.
La prima vittima dell'anatema fu il mio bisnonno che, in momento di rabbia, si strappó a mani nude i bulbi oculari e il sangue inizió a uscire a flotti dalle cavità degli occhi: morí dissanguato.
Una sera mia nonna, figlia dello schizzofrenico, si avventuró nel cimitero per salutare suo padre defunto. Proprio nel bel mezzo del sentiero che collegava la tomba e l'uscita sentí dei rumori sinistri e acceleró il passo spaventata. Neanche il tempo di compierne uno che si sentí afferrare una caviglia: gettò un urlo agghiacciante e cercó di liberarsi da quella morsa, invano. Piangendo si dibatteva sul suolo (era inciampata) ma la mano la trascinava sempre più giù, nel regno dei morti.
Il mio prozio, nell'età della ribellione, mentre era fuori con la sua compagnia, si ritrovó solo tutto ad un tratto e venne accerchiato dai suoi cosiddetti "amici". Pensó all'inizio si trattasse di uno scherzo, ma non appena la luce della luna piena illuminó i loro visi e vide gli occhi rossi e le fauci spalancate da cui colavano rivoli di saliva si rese conto di essere in guai seri e perse i sensi. Quando si risveglió si sentiva strano e non appena gli avvenimenti della sera precedente riapparsero nitidi nella sua mente, capí di essere diventato un lupo mannaro. Con il tempo sviluppó una vera e propria passione per questo suo potere tanto che il suo fiuto supersviluppato gli consentiva di sentire il profumo del sangue anche nei periodi in cui era umano: divento una pericolosissima creatura sadica.Fu la volta di mio padre.
Una mattina lo trovammo nel letto agonizzante e quando, in un movimento convulso, giró la testa, notammo con orrore due fori posti sulla carotide da cui non usciva più sangue. Ad un certo punto apri la bocca e da lì uscirono squadroni di scarafaggi e vermi neri. Stavo per morire di infarto quella vista, ma anche quello che successe ai miei due fratellini gemelli, Lara e Tom, non fu da meno.
Un weekend andammo al circo per la prima volta. Lo spettacolo era circa a metà quando girandomi notai assenza delle piccole pesti. Non mi preoccupai piú di tanto, abituata alle loro bravate ma il tempo passó e dei due nemmeno l'ombra. Andai a controllare se non fossero rimasti rinchiusi in bagno; effettivamente la porta sembrava bloccata, ma forzandola un po' riuscii ad aprirla. Mi ritrovai davanti una scena straziante: Lara e Tom erano appesi al soffitto per le caviglie dalle loro stesse pelli; riuscivo a vedere i loro muscoli e nervi, oltre alle cascate di sangue che uscivano dalle arterie recise.
Dopo quest'ultima disgrazia io e mia madre diventammo paranoiche, vedevamo il pericolo ovunque. Ci rinchiudemmo in casa, sprangammo porte e finestre, ma purtroppo non bastò per evitare l'ennesima strage: la signora Wunder (mia madre), in preda alla pazzia si taglió le gambe dal ginocchio e se le ricucí al contrario; poi inciampando cadde dal terrazzo del terzo piano sfracassandosi il cranio.
Trascorse un anno intero. Poi un giorno il mio domestico mi sveglió annunciandomi che mio cugino Rudy era stato assassinato. Dopo qualche minuto mi recai nella sua stanza, dove lo trovai in una posizione innaturale con la pancia coltellata e un pugnale antico infilzato nel cuore; aveva la gola squarciata e la faccia insanguinata circondata dai cocci di un vaso di porcellana, immerso in un lago rosso. Arretrai da tale orrore e mi spaventai consapevole di poter essere la prossima vittima della maledizione. Ritornai alla mia vita dove purtroppo un insolito incubo mi accompagnò per molte notti. In una di queste ebbi l'ennesimo in cui vedevo la veggente mostrami il suo braccio destro senza mano mentre ghignava alla mia espressione scandalizzata. Dopo vidi con mio grandissimo orrore la mano corrermi incontro come indemoniata, poi il buio.
Mi ritrovarono nel mio giardino, sotto il più antico albero bruciato della foresta, in mezzo alla nebbia, con gli occhi spalancati e la mano assassina che ancora tentava di liberarsi incastrata tra le mie costole racchiudendo in una morsa il mio cuore.
Per quanto ne so la maledizione continuó per molti altri secoli ma siccome sono morta non posso dirlo con certezza.
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La maledizione della famiglia Wunder
HorrorSiete pronti a scoprire in cosa consiste la maledizione? Se non siete paurosoni, facilmente impressionabili o deboli di cuore allora vi auguro buona lettura e buon divertimento! ;) La storia é scritta interamente da me, quindi tutti i diritti sono...