Piper camminò lentamente verso la palestra.
Si era segnata ad un corso di boxe, per imparare a difendersi.
Certo, non era così innocua, ma voleva imparare veramente la tecnica.
Il cappotto verde militare la avvolgeva fin troppo e si sentiva soffocare.
Quella era la sua giacca preferita, ma per la fretta l'aveva stretta troppo ed adesso non respirava.
Manca poco e poi potrai toglierlo, si ripeteva continuamente nella testa.
Entrò nella palestra, comunicò il suo nome e si diresse verso gli spogliatoi femminili.
Fortunatamente non c'erano altre ragazze e avrebbe potuto spogliarsi e rivestirsi senza nascondersi nel bagno.
A volte le ragazze erano crudeli.
Se una di loro è diversa, la prendono di mira fin da subito.
A Piper non importava così tanto, ma non voleva sentire le loro stupide voci da oche rimbombargli nelle orecchie.
La sua vita le faceva schifo.
Allontanando i dettagli dalla sua mente, uscì dallo spazio fin troppo piccolo per una palestra grande e conosciuta come quella.
Si diresse verso una stanza in cui sentiva delle botte, come dei pugni contro un sacco da boxe e da quello dedusse che fosse la stanza dove doveva andare.
C'era un ragazzo con le braccia quasi completamente tatuate e un bel fisico abbronzato.
Qualche ciuffo di capelli biondi fuoriusciva dal cappellino nero che portava sulla testa ed era a petto nudo.
Piper non era una di quelle che faceva apprezzamenti sui ragazzi perché voleva stare da sola e non voleva avere contatti con gente esterna, ma dovette ammettere che era davvero un bellissimo ragazzo.
Uno di quelli che ti giri a guardare per strada, e che se per sbaglio il suo sguardo dovesse incrociare il tuo ti metteresti a saltellare.
Il misterioso ragazzo non si accorse di lei e dopo cinque o sei pugni al sacco, si girò leggermente verso destra e prese dei pesi, o forse uno, che sembrava pesare molto.
Lo tirò su e giù diverse volte, fin quando Piper si decise a schiarirsi la gola.
Si appoggiò con una spalla, al muro accanto a lei e aspettò la reazione del ragazzo.
Era una ragazza molto strafottente.
Il biondo si girò con un sorriso e Piper ebbe un sussulto.
Era magnifico, i tratti del viso non erano morbidi ma nemmeno spigolosi. Aveva quell'aria da ragazzino per i dolci occhi color caramello.
Prese un asciugamano e si pulì un po' prima di avvicinarsi a lei.
«Ciao, devi essere Piper. Io sono Justin, il tuo istruttore di boxe.» le tese la mano e Piper la prese, riluttante.
«Scusa se non ti ho sentito entrare, ma ero concentrato.» indicò distrattamente gli attrezzi dietro di lui.
Lei alzò le spalle e si sorprese della tranquillità con cui gli rispose.
«Tranquillo.» la sua voce era un po' roca, visto che veniva usata poco.
Ma a Justin piaceva quel suono.
Guardò per qualche altro secondo gli occhi azzurri della ragazza di fronte a lui e poi si risvegliò dal suo stata di trance con un sussulto.
Si girò e cercò di sembrare tranquillo.
«Beh, allora cominciamo.»[Escluso che amo quando il ragazzo fa il caarrino, ditemi se la storia vi piace.
Se vi interessa continuare a seguirla, per favore consigliatela alle vostre amiche, amici, parenti, chi volete.
Votate e commentate, fatemi sapere cosa ne pensate.
-Y]
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Mask
Literatura Feminina«Posso solamente chiederti perché hai così tante maschere?» Tutti i diritti riservati.© gigihadvid Cover by @hellmccann