La Leggenda di Kali e Van

3K 292 38
                                    

C'era una volta una giovane fanciulla di nome Kali, che viveva in un piccolo villaggio pacifico. Rimasta orfana sin da piccola, la bambina era cresciuta accudita da tutti i paesani, come se fosse stata la loro stessa figlia. Tutti l'amavano, poiché la sua bellezza era pari alla sua gentilezza e generosità.

Quando compì sedici anni, la fanciulla s'innamorò di un giovane fabbro, un bel ragazzo che la corteggiava da anni e l'amava a sua volta più della sua stessa vita. I due ragazzi erano felici e tutto il villaggio li conosceva e li adorava.

Ma un giorno, i soldati di un regno vicino arrivarono a turbare il pacifico villaggio. Saccheggiarono le case e uccisero molte persone, sostenendo che il villaggio apparteneva ora al regno del grande re Mika. Le fanciulle più belle furono scelte come spose dai soldati, ma la più bella fra tutte, la giovane Kali, venne strappata dalle braccia del suo amato e fu costretta ad assistere alla sua morte mentre, impotente, veniva trascinata via verso il castello del re.

Distrutta dal dolore, devastata dalla perdita dell'uomo che amava, Kali fu condotta alla corte del re, il quale la offrì al suo unico figlio, il principe Van. Il principe era bello quanto spietato, interessato solo al potere e alla conquista, e decise che Kali sarebbe diventata la sua serva e la sua concubina.

Con la rabbia nel cuore, Kali tentò di ribellarsi al volere del principe, il quale vide in lei una combattente e decise di farla addestrare dai suoi soldati più bravi e spietati, affinché diventasse la sua arma più forte, un'assassina e un'amante.

La giovane fanciulla fu picchiata, torturata e resa feroce. I soldati del re fecero di lei una bellissima donna, dallo sguardo di ghiaccio e dalla forza letale. Ben presto, la ragazza divenne famosa per la sua indifferenza alla morte e al dolore. Il principe Van se ne servì per fare del male e per esaudire i suoi più nascosti desideri, finché tutto ciò che restò della giovane fu un barlume di umanità, alimentato solo dal fuoco della vendetta.

Giorno dopo giorno, la fanciulla compiva il volere del principe. Notte dopo notte, occupava il suo letto e ne sperava la morte. Gli anni passavano e la giovane donna tramava la sua vendetta, ne disegnava i contorni nella propria mente, e ogni volta immaginava una fine più dolorosa, più contorta, più malvagia. Il cuore puro della fanciulla si tinse lentamente di nero.

Un giorno d'estate una bambina di dieci anni, cugina del principe Van, arrivò al castello. La bambina si chiamava Jasmine ed era pura come tanti anni prima era stata la giovane Kali. La fanciulla, ormai donna, rivide in lei la speranza, l'amore e la gentilezza. Tuttavia, gli sguardi della bambina erano rivolti al principe, il quale mostrò per la prima volta l'umanità che celava nel suo cuore oscuro. Van amava la bambina, e passava intere giornate a giocare con lei, a raccontarle storie ed educarla come un padre fa coi propri figli.

Kali iniziò a notare come gli occhi di Van brillassero di gentilezza ogni volta che erano rivolti verso la bimba. Si accorse del tocco delicato che aveva nei suoi confronti, dell'inflessione dolce che il tono della sua voce assumeva quando le parlava, del tenero abbraccio in cui la stringeva mentre la salutava e le dava la buonanotte.

La giovane fanciulla iniziò a odiare i sentimenti che le nascevano dentro, le infestavano il cuore e rendevano indistinti i contorni della sua tanto attesa vendetta.

Van iniziò a mostrarsi più gentile e cominciò a cambiare i propri atteggiamenti nei confronti degli altri. Kali cercò in tutti i modi di frenare i propri sentimenti, di ricordare il giorno in cui i soldati del re le avevano distrutto la vita, di riportare alla mente la violenza che aveva subito ogni giorno da quando era diventata una proprietà del principe. Cercò di odiarlo con tutte le sue forze, e pianse, e si disperò, e combatté contro quell'istinto che le diceva di perdonarlo e dimenticare il giovane fabbro che aveva tanto amato e che era stato ucciso.

Quando, durante un lungo inverno, la corte venne assalita da una febbre mortale, il giovane principe si assentò dalle sue stanze per una settimana, per vegliare giorno e notte sulla sua dolce cugina, che si era ammalata. Kali rimase nelle stanze del principe, preda di sentimenti contrastanti, e si sentì sola per la prima volta in vita sua, e si sentì persa poiché non capiva i propri sentimenti, e si sentì impotente perché l'unica persona al mondo per cui in quel momento nutriva affetto era una bambina sul letto di morte.

Quando il giovane principe tornò nelle sue stanze con gli occhi rossi e cerchiati di stanchezza e dolore, Kali seppe che la febbre si era presa la piccola Jasmine, e l'aveva attirata dove non l'avrebbero potuta seguire.

Quella notte, il principe Van fu violento e pieno di rabbia, e la trattò come si tratta un corpo senza vita. Tuttavia, nel cuore della notte, Kali lo vide piangere silenziosamente e lo sentì sussurrare nel sonno il nome della cugina. Qualcosa nel cuore della fanciulla si spezzò, e non seppe dire perché, né in che modo, ma quello che si era instillato nella sua anima come odio mutò in qualcosa di molto simile, eppure così diverso. L'amore s'insinuò nel suo spirito e prese possesso della sua mente e del suo cuore, e la giovane Kali si odiò per questo.

La notte successiva, Val fu tenero e silenzioso, e fece qualcosa di estremamente pericoloso: appena prima di spegnere le candele e coricarsi, il principe mancò di chiudere a chiave la porta della stanza e legare la fanciulla al letto, come era sua abitudine fare ogni sera. E, dopo aver poggiato un coltello sul piccolo tavolino accanto a Kali, la baciò e si stese sul letto dandole le spalle, invitandola a compiere la sua vendetta e sperando, nel profondo, che la giovane fanciulla che l'aveva tanto odiato ponesse fine ai suoi tormenti.

Ma Kali lo guardò dormire e pianse perché non riusciva a portare a termine ciò che la ragione le suggeriva di fare.

Quando re Mika morì, Van fu nominato suo successore e divenne un sovrano giusto e malinconico.

Una notte, Kali cedette alle lusinghe del suo cuore nero, afferrò il coltello di una guardia e fece ciò che la mente le aveva chiesto per molto tempo: uccise tutte le guardie del re e puntò il coltello alla gola di quest'ultimo, davanti a tutta la corte.

Van sapeva che quel giorno sarebbe infine arrivato, e osservò con rassegnazione e un barlume d'impazienza la giovane fanciulla. Sapeva che l'avrebbe ucciso, e la guardò negli occhi, cercandovi l'odio che pensava di meritare. Ma la giovane Kali ricambiò quello sguardo smarrito e abbassò il coltello, incapace di portare a termine la sua vendetta.

«Vi odio» disse, cadendo in ginocchio fra le lacrime, «vi odio perché avete distrutto la mia vita e ucciso l'uomo che amavo. Vi odio perché mi avete reso una schiava e un'amante, e un'anima nera capace di togliere la vita e odiare con tutto il suo cuore. Ma più di tutto, vi odio perché, per quanto ci provi, non posso odiarvi. Perché quando vi guardo il mio cuore sussulta, e so che questo è sbagliato, perché avete ucciso chi amavo e dovreste morire per mano mia. Vi odio perché il suono della vostra voce mi scalda il cuore, e le mie mani tremano se mi sfiorate, e vi odio e odio me stessa, perché non posso combattere questi sentimenti, perché la mia debolezza mi impedisce di uccidervi e mi sussurra di amarvi. Odio me stessa perché odiarvi mi è impossibile, e amarvi mi è insopportabile.»

Dopo che la fanciulla ebbe pronunciato tali parole, il giovane re l'abbracciò, e la leggenda vuole che ci siano due versioni della storia, e che nessuno sappia quale sia la verità.

Alcuni dicono che la fanciulla uccise il re a causa del suo odio per lui, e che si uccise a causa del suo amore per lui. Altri sostengono che se ne andarono in un regno lontano e vissero i loro giorni amandosi come solo chi si è odiato sa fare realmente.

La storia di Kali e Val fu trasmessa di generazione in generazione e si trasformò presto in favola, e infine in leggenda. Per anni, le madri se ne servirono per mettere in guardia le giovani figlie dai capricci dell'amore, perché le passioni che governano l'animo umano sono incomprensibili quanto indomabili, e il confine tra amore e odio è sottile quanto la distinzione tra dovere e volontà.



La Leggenda di Kali e Van (A Short Novel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora