Capitolo 1

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Harry Pov.

Con la mano aggiustai lo specchietto retrovisore della macchina, in modo da potermici specchiare,mentre con l'altra mi sistemavo i miei lunghi capelli riccioluti.Sospirai, prendendo il cellulare appoggiato sull'altro sedile e mi preparai per uscire dalla macchina.La chiusi e mi direzionai verso la scuola di danza, dove tanti bambini stavano uscendo dopo aver finito i loro allenamenti.

Mi sedetti su una panchina vicino all'entrata,mentre aspettavo la mia sorellina, e tanto per passare il tempo giocherellavo con le mie lunghe dita.Guardai dall'altra parte e vidi la mia bellissima Audi bianca che splendeva sotto il sole di New York.Era un regalo che mi avevano fatto i miei per essere stato promosso con ottimi voti.Io ottengo sempre quello che voglio.

"Harry!Harry"-Mia sorella mi svegliò dai miei pensieri urlando il mio nome.

"Ciao piccoletta!Com'è andata?" gli chiesi scompligliandole i capelli.

"Benissimo e ho conosciuto una nuova amica!"-gli spuntò un sorriso che andava dall'orecchio all'altro.-"Lottie vieni qui!Ti presento mio fratello!"

Amo la mia sorellina con tutto il cuore,forse l'unica sopportabile tra le mie sorelle.

Io sono l'unico ragazzo e a volte mi sento non compreso, però poi c'è Gemma  che avendo solo sette anni fa sentire meglio,talmente che è adorabile.

"Wow,primo giorno e hai già fatto un'amichetta?Grandioso"-mi abbassai al suo livello facendogli l'occhiolino.Intanto si avvicinò timidamente a noi una bambina mora.

"Quind tu devi essere Lottie.Piacere di conoscerti piccola!Io mi chiamo Harry"

"Ciao,Har..Harry"-mi sorrise leggermente.

Mi sistemai bene il cappotto prendendo la manina di Gemma per dirigerci verso la macchina, quando mi girai e vidi che la bambina mora stava per prendere la metropolitana da sola.

"Aspetta,Lottie,non viene nessuno a prenderti?"-Ha solo 7 anni,non può fare un viaggio da sola in metro, è troppo piccola e potrebbe essere pericoloso.

"Allora vieni qui,ti diamo un passaggio"-gli sorrisi teneramente.Adoro i bambini,sono esseri cosi vulnerabili e bellissimi.

"No,non fa niente"-scosse di nuovo la testolina.

"Non accetto un No come risposta"

Andai verso di lei,prendendogli la manina con la mia libera e mi diressi verso la macchina.La bocca di Lottie si aprì formando una specie di "o". 

"Ti piace la macchina,eh?"Annuì meravigliata.Ridacchai e li feci sedere nel retro della mia Audie gli allacciai le cinture di sicurezza.Feci il giro ed entrai nel lato del conducente.Mi sistemai per bene.

"Allora,Lottie, sai la via di casa tua cosi la inserisco nel GPS?"Inserii la direzione un pochino spaventato dopo aver capito dove vivesse.Ma comunque premetti l'acceleratore e partii seguendo le istruzioni dell'aggeggio.Non è che potevo abbandonarla in mezzo alla strada solo perchè viveva li..dove viveva.

Dopo numerosi 'girare a destra' e 'girare a sinistra' comincinciammo ad allontanarci da Manhattam.Sono stato molte volte fuori dalla mia Manhattam, nel Chelsea, nel Queens,sono stato persino a Brooklyn, ma mai nel Bronx.

Già il nome suona spaventoso, soprattutto se sai che è uno dei quartieri più pericolosi del mondo.Non sono uno che giudica, ma i miei genitori mi hanno sempre detto di stare lontano da questo posto malfamato e non posso crederci che sto per disobbedire alla loro regola.

Le ragazze stavano parlando tranquillamente nei sedili posteriori, danza credo, mentre le mie mani sudavano e stringevano con forza il volante sentendo nel mio stomaco la sensazione di paura non molto piacevole.

"Stiamo andando nella giusta direzione?".domandai cercando di far sembrare la mia voce più tranquilla pssibile.Guardai fuori dal finestrino e bloccai le portiere.Okay,forse esagero,ma non si sa mai.

"Si Harry,casa mia è vicina"-mi rispose tutta sorridente.

"Okay"-sussurrai mentre continuavo a guidare, cercando di non guardare i lati dove potevi tranquillamente incontrarti con qualcuno che fumava, che faceva a botte o ragazze vestite in maniera molto...come dire,molto volgare, ecco.

Forse tutte le cose che avevo sentito erano solo leggende metropolitane.

"Questa è la strada.Quella lì è casa mia"-disse tutto emozionata e mi domandai se questa fosse la prima volta che viaggiava in macchina.

Gli sorrisi attraverso lo specchietto, sapendo che poteva vedermi.

Improvvisamente un cartello richiamò la mia attenzione,' Social Work Office', c'èra scritto sopra.

"Eccoci, siamo arrivati.."disse Lottie.

"C'è qualcuno a casa tua?"-Preoccupato del fatto che forse la bambina dovesse restare tutta sola la sera.

"Mio fratello è proprio lì"mi rispose indicando un gruppo di ragazzi.

Cercai tra il gruppetto,non fu difficile individuare quale fosse il fratello di Lottie, avevano tutti i capelli chiari.

L'unico ragazzo moro guardò nella nostra direzione e per un secondo i nostri sguardi si incontrare, facendo diventare le nostre guance leggermente rosse.

Il fratello di Lottie, era più che bello, bellissimo, nessun dubbio al riguardo.I suoi capelli mori erano tirati in una maniera disordinata e i suoi occhi, nonostante non li vedessi benissimo,potevo dire che fossero di un blu color cielo.

"Non riesco ad aprire la porta!"-disse la bambina facendomi spostare l'attenzione dal figo di suo fratello a lei.Sbloccai le portiere.

"Prova adesso"

Uscendo mi ringraziò per il passaggio.

"Grazie mille,Harry!!"-Aveva una voce tenerissima.Gli dissi che non c'era problema, subito pronto per ripartire.

Ma in un nano secondo,il Ragazzo Figo, cosi avevo deciso di chiamare il fratello di Lottie,era vicino alla mia macchina per prendere la sua sorellina.Ero pronto per ripartire quando Ragazzo Figo e i suoi amici, cominciarono ad avanzare verso la mia macchina scambiandosi occhiatine e battute.Bravo Harry, ottimo modo per perdere la tua nuova Audi.Ero pronto a dire addio alla mia bimba, quando i ragazzi si fermarono e sentì un picchiettare al mio finestrino.Mi girai per vedere che era il fratello di Lottie.Dio Santo, se era bello.Mi fece gesto con la mano di abbassare il finestrino.Spaventato da cosa potesse fare o farmi se rifiutassi di abbassare il finestrino, cliccai velocemente sul bottoncino rosso e mentre il finestrino scendeva, vidi lui avvicinare il suo viso sempre di più a me.

Mandai giù la saliva, poteva essere bello quanto voleva ma era pur sempre del ghetto e io avevo paura.

"Bella macchina,riccio"-Disse facendomi l'occhiolino, prima di andarsene mano nella mano con la sua sorellina e con gli amici.










B.R.O.N.X. |L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora