Capitolo 2

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"Ragazzi la cena è pronta!", la voce di mia madre eccheggiò in tutta la casa tanto da farmi cadere il cellulare dalle mani, finendo sul piumino, e scattai in piedi, correndo al piano di sotto.
Mi sedetti al mio solito posto, vicino alla mia sorellina, Gemma.
"Dov'è papà?" chiesi a mia madre, poggiando un tovaiolo rosso sulle gambe.
"Tornerà tardi da lavoro, oggi ceniamo solo noi tre" disse mia madre, servendoci i nostri rispettivi piatto.
Incominciammo a mangiare in silenzio, quando mia sorella Gemma iniziò a parlare della sua prima lezione di danza e di quanto divertente sia stata.
"Ho fatto amicizia con una nuova bambina!Si chiama Lottie ed è simpaticissima!Chiedi pure ad Harry!" disse eccitata Gemma, battendo le mani.Quasi mi strozzai.
Pregai Gemma con gli occhi di non dirle di quel che avevo fatto, perchè sarebbero stati guai, grossi guai.
Sorrisi a mia madre, il quale mi stava fissando sorridendo anche lei.
"Harry è stato gentile tanto da accompagnarla anche a casa sua!
Solo che....era un posto strano, le persone erano vestite in modo bizarro e si sentivano urla ovunque"affermò Gemma, sistemandosi meglio sulla sedia.
Quando imparerà a stare zitta quella bambina?
Girai lentamente il capo verso mia madre, che mi stava guardando in attesa di una qualche motivazione.
Io in risposta stetti zitto, abbassando lo sguardo sul mio piatto, trovandolo improvvisamente interessante.
Ci furono secondi di puro silenzio.
"Harry, dove vive questa Lottie?" mi chiese mantenendo la calma.
Non risposi.
Oh-oh, sono fottuto.
"Harry?" mi richiamò fredda, attendendo una risposta.
"Lei...." inziai sudando freddo.
"Vive...al B.R.O.N.X" conclusi, balbettando.
"COSA?" urlò mia madre, alzandosi in piedi e guardandomi come se avessi ucciso qualcuno.Abbassai il capo e giocherellai con le mie mani sudate, mentre mia sorella ci guardò non capendo niente.
"Harry, guardami" mi intimò mia madre.Alzai il capo dopo qualche secondo, mia madre era leggermente, ma che dico, completamente incavolata.
"Mi sembra di averti detto che non potevi andare lì," incominciò, urlando.
"Io..." cercai di dire ma fui interrotto.
"Io un cavolo, Harry.Sai cosa ti sarebbe potuto succedere?
Cosa vi sarebbe potuto succedere?Mio Dio, appena tuo padre lo saprà, perderà sicuramente la ragione, Harry!
Sei in punizione, per avermi disubbidito e per aver messo in pericolo la tua vita e quella di tua sorella!Domani ne parlerò con tuo padre e ti diremo la punizione che meriti.
Adesso fila a letto." finì il suo discorso, prendendo i piatti sporchi e posandoli nella lavastoviglie.
Mi alzai da tavola, col capo basso e camminai fino alla mia camera, gettandomi sul letto, sgridandomi mentalmente per aver fatto una cosa del genere, senza neppure pensarci.
Mi addormentai con le lacrime agli occhi.
Odiavo disubbidire ai miei genitori, rare erano le volte in cui lo facevo ed erano stupidaggini.
Ma questa volta l'avevo fatta davvero, davvero, grossa.

Il giorno seguente, come di routine, mi svegliai, mi vestì e dopo aver fatto colazione, sotto gli sguardi disapprovatori di mia madre e confusi di mio padre, filai dritto a scuola.
Non appena varcai la soglia del giardino, i miei migliori amici Niall e Liam, corsero a salutarmi, scendendo dal muretto cui erano seduti.

"Haz, buongiorno!Hey...cosa ti succede?" chiese pronto Liam, guardando la mia visibile tristezza presente in faccia.

"Ho combinato un guaio" dissi, giocherellando con il mio zainetto

"Cosa hai combinato?" chiese Niall, poggiando una mano sulla spalla.

"Ehm...sono andato nel....B.R.O.N.X"incominciai, ottenendo silenzio da parte dei due

"Vi giuro che era per un buon motivo!Un'amica di mia sorella abita lì e non aveva nessuno che poteva accompagnarla e cosi, bhe, l'ho accompagnata io"dissi giustificandomi in fretta

"Harry, tu sei completamente fuori di testa" disse Liam, con il suo solito tono da buon padre verso suo figlio.
Mi morsi il labbro inferiore e roteai gli occhi.

"Che figata!" urlò eccitato Niall, battendo le mani.
Spalancai gli occhi, fissandolo incredulo e allo stesso tempo confuso.

"Anche io vorrei andarci ma i miei non me lo permetterebbero mai, nemmeno tra un millione di anni" disse, abbassando il tono della voce, visto che tutti si erano girati dalla nostra parte.
Lo guardai di sottecchi e sospirai.

"Okay...ehm, forse è meglio andare in classe"dissi, non sapendo che dire.

"Ciao" dissero in coro i due, aggiungendo un cenno con la mano.

Entrai in classe e le ore le passai a pensare alla mia fatidica punizione.
Accidenti a me e al mio altruismo"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 12, 2016 ⏰

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