1854: un mondo antico

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Tutto cominciò il 15 settembre del 1854. 

Roberto Scamorzi, padre della dolce fanciulla Cassandra, stava trattando d'affari con il più potente uomo della città di Boston, Alexander Scott.

Stavano parlando di stoffe quando la giovane Cassandra entrò nel negozio del padre.

-Hai studiato, Cass?- chiese suo padre vedendola entrare.

-Quindi lei è la giovane Cassandra Scamorzi? Piacere di conoscerla.- disse baciando il dorso della mano di Cassandra. -Lei deve aver di sicuro sentito parlare di me, non è vero?

-Certamente, Signor Scott. Mi scusi, ma i miei studi mi attendono!- disse uscendo dal retro per raggiungere la porta d'ingresso della dimora della famiglia Scamorzi. Gli altri due continuarono a parlare d'affari.

Cassandra era una ragazza di circa 16 anni molto diversa dalla tipica sedicenne dell'Ottocento. Lei, al contrario delle altre, non si voleva sposare. Voleva diventare una grande ricercatrice e viaggiare per tutto il mondo. Lei era una bella ragazza, considerata da molti ragazzi la più bella di tutta la città. Era abbastanza bassa ed esile, i suoi lunghi capelli biondi erano spesso lasciati al vento senza una particolare cura verso quei suoi splendidi boccoli dorati. A Cassandra piaceva vivere il presente e avventurarsi in enormi pericoli. Per questo motivo, era spesso rimproverata dal padre, che già cercava un suo futuro marito.

Cassandra voleva andare nel nuovo continente. Voleva scoprire cose nuove. Cassandra era una tipa abbastanza curiosa che amava la natura e passare ore in biblioteca a leggere libri. 

Quel giorno, Cassandra fu costretta dalla madre ad andare al mercato per comprare le uova e le patate per la cena. A Cassandra non piaceva andare al mercato: troppe donne frivole e troppi pettegolezzi! Lei, forse proprio per com'era, non aveva molte amiche. Anzi, nessuna. Aveva semplici conoscenze. Ogni tanto, fuori dalla Chiesa, si intratteneva a parlare con Isabella, la signora più vecchia della città. La trovava simpatica e, mentre tutti si annoiavano ad ascoltarla, a Cassandra piacevano tutti i suoi racconti folli sul suo defunto marito.

-Ma lo sai, Cassandra, che Alfredo era il figlio del nipote del prozio della moglie del cugino dello zio di Napoleone?- diceva sempre Isabella prima di cominciare a raccontare una novella sul defunto.

Ah, dimenticavo: Cassandra teneva un diario. In esso ci scriveva tutte le frasi, le poesie, i modi di dire che le piacevano. O le cose particolari che le succedevano a volte.

Per esempio una volta aveva raccontato di come un brigante l'aveva presa in ostaggio per sfuggire alle persone incaricate di arrestarlo. Molte lo avrebbero definito un vero trauma, mentre Cassandra ne era... eccitata, orgogliosa!

Su di lei in città giravano certe voci... del tutto assurde e infondate. C'era chi diceva che era un robot, chi diceva che in realtà era un maschio, chi giurava averla vista mentre uccideva un leone in carne ed ossa! Come se a Boston ci fossero!!!

Però c'era una voce che era più o meno vera.Essa diceva che Cassandra era sparita per un po' di tempo e che nessuno aveva avuto la minima idea di dove si fosse cacciata. 

C'era chi diceva che aveva percorso il mare  a nuoto ed era sbarcata in Spagna. Chi diceva che aveva combinato un grosso guaio e qualcuno l'aveva fatta fuori. chi diceva che aveva finalmente realizzato il suo sogno e che, non si sapeva come, era sbarcata a New York. 

E più o meno era così. Era arrivata come per pura magia a New York, ma nel 2015. Com'è possibile??? vi chiederete. Come ho già detto, tutto iniziò quel 15 settembre.





Avanti nel tempo!!!Where stories live. Discover now