Un casino in me.

Una grande amicizia. {Capitolo2}

Lei mi fissò per qualche secondo, poi mi sorrise " Mi chiamo Ilaria" io ricambiai il sorriso e mi sedetti vicino a lei.
Iniziammo a parlare e a conoscerci meglio; veniva da Torino, ma da piccola si è trasferita a Milano.
I suoi genitori si erano separati quando aveva 7 anni, vive con sua madre e non ha più notizie del padre.
La madre la ignorava, mi ha raccontato che è molto lunatica, e ci sono delle volte in cui non si rivolgono la parola.
È  fidanzata da 3 mesi con Mirko, il ragazzo che era venuto il giorno prima a prenderla a scuola.
Aveva sempre sognato qualcuno che le stesse  così vicino e aveva conosciuto Mirko.
Mi ha raccontato di lui, doveva essere proprio una bella persona.
La lezione iniziò e io avevo abbandonato il mio compagno di banco per restare con Ilaria.
Parlammo tutto il tempo e continuavamo a ridere.
Venimmo sgridate varie volte dai professori, ma ce ne importava poco.
In quel momento eravamo nel nostro piccolo mondo, solo noi due e le nostre risate.

La giornata scolastica passò velocemente, e alla fine delle lezioni Ilaria trovò Mirko davanti a scuola.
Lui le venne incontro e le diede un dolce bacio sulla fronte.
In quel momento mi sentivo di troppo, così abbracciai la mia amica e tolsi il disturbo.
Mentre mi incamminai una mano mi toccò la spalla, mi girai e trovai Edoardo.
Feci un sorriso sorpreso, e lui iniziò a parlare :"Ehi, ti ho vista sola e ho deciso di farti compagnia nel tragitto, disturbo?"
"Che gentile, no affatto".
Rimasi molto colpita dal suo gesto, era stato davvero gentilissimo. Riprese il discorso :"Vedo che hai legato molto con Ilaria, andate molto d'accordo."
"Si beh, ho trovato in lei le qualità di un ottima amica, spero di legarci ancora di più".
Edoardo sembrava molto interessato sulla questione e continuò a farmi domande su me e Ilaria per tutto il tragitto.
Quando arrivai davanti a casa mi fermai:"Vivo qui.. Mi ha fatto piacere parlare con te, a domani" feci un sorriso sincero e lo salutai. Lui ricambiò il saluto e proseguì il cammino.
Entrai nel cancello e Lucky mi venne incontro abbaiando :"Ehi Lucky calmati" il mio cane mi mette sempre di buon umore,  lo amo con tutto il cuore, mi conforta sempre con le sue coccole.
Mia mamma esce in giardino e venne verso di noi sorridendo.
"Ciao tesoro" mi disse mentre lasciava un delicato bacio sulla guancia.
La salutai e insieme entrammo in casa.
Raccontai a mia madre il riassunto della giornata, e dopo mi rifugiai in camera mia.
Tra pochi giorni sarà il mio compleanno, presi un blocco per le note e iniziai a scrivere gli invitati.
Restai un po' a pensare, oltre a Ilaria non avevo legato con nessun altro in classe, così scrissi solo il suo nome.
Poi iniziai a pensare dove andare, magari il centro commerciale sarebbe stato perfetto per fare un giro e passare un pomeriggio insieme a lei. Si andava bene.
Scrissi tutto su una pagina, chiusi il blocco e lo appoggiai sulla scrivania.
Erano le 17 e iniziai a cambiarmi per gli allenamenti. Gioco a pallavolo da quando avevo 8 anni, è la mia vita.
Soprattutto quando sono triste, quella palla mi fa tornare il sorriso.
Mi fa sfogare, è l'amica che non se ne andrà mai. Ogni volta provi le stesse  emozioni, felicità, tristezza, rabbia, ti insegna come uno sport possa unire delle persone.
Non rinuncerei per nulla al mondo alla pallavolo.
Alle 17.45 suonò il campanello; era Silvia, passa sempre a prendermi a quest ora.
Salutai mia madre e raggiunsi Silvia.

Tornai alle 20.30 a casa e mi feci subito una doccia calda.
Finita la doccia mangiai, e mi buttai sul letto.
Ero davvero stanca, feci partire la musica e mi addormentai.
La mattina mi alzai molto riposata, mia mamma dormiva ancora, decisi di non svegliarla e dopo aver fatto colazione ed essermi preparata uscii di casa.
Misi le cuffiette e arrivai a scuola con le note di "Photograph" nelle orecchie.

Buongiorno ragazze, scusate l'assenza ma sono stata molto impegnata con la scuola.
Spero mi perdoniate, cercherò di essere più veloce.
-G