La ragazza camminava avanti e indietro nella stanza. Camminava perché aveva bisogno di digerire. Il cibo e i momenti difficili della giornata. Le parole freccianti nel cuore e quelle rimaste dentro per non ferire o per non infierire.
Mentre camminava, scriveva. Scriveva perché ne aveva bisogno per sentirsi viva; per non occupare il tempo solo di doveri, spesso imposti da altri, ma per portare alla luce ciò che giaceva nella sua anima e lottava per raddrizzarsi, muoversi, correre, danzare, volare...- Scegli me!- urlava una ragazzina con i boccoli e un ombrellino con i volant, spingendo in mezzo alla folla di personaggi in cerca di una storia scritta.
- No! Sono nata prima io nella tua mente! Ho diritto di precedenza: ricordatene! Cerchi sempre di essere corretta, quindi inizia da me!- protestava una penna rossa, in cui era rimasto pochissimo inchiostro e il tappo era rosicchiato e rotto.
- Ma insomma! Fate silenzio! Come faccio a scrivere con tutta questa confusione? E non mettetevi anche voi a riempirmi di sensi di colpa... E poi voglio agire di istinto. .. Camminando, le parole formeranno la storia che è destino che si formi...
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Storie in mente
FantasyQuante storie ci sono nella mente di una persona dotata di fantasia? La vita quotidiana impone i suoi obblighi ma queste creature fantastiche vogliono nascere... e cosa è veramente prioritario?