Tornata a casa, trovai mia madre in cucina intenta a cucinare la colazione: ero uscita di casa molto presto per andare a fare una passeggiata per il paese sicuramente deserto a quell'ora. Mi intrigava questa cosa. Avere a disposizione le vie di un' intero paesello per fare una passeggiata silenziosa. La salutai per avvisarla del mio ritorno e me ne andai in camera mia prima di proseguire per il bagno e farmi una doccia calda che avrebbe rimosso tutti i brividi dovuto all'aria di ottobre. Ormai il tempo era invernale: quel vento che senti insistente sulla tua pelle e che ti entra a toccare anche le ossa nonostante tu sia completamente coperta e quella pioggia che non scende solamente per bagnare il terreno, ma scende per ricoprire interamente tutto ciò che incontra; tutto era accompagnato dal cielo nuvoloso caratteristico degli ultimi mesi dell'anno. Dopo la doccia tornai in camera mia. Si erano fatte le sette. Mi vestii e tornai al piatto di sotto,in cucina. Presi la mia tazza di caffè ancora caldo e andai ad affiancare mia madre seduta sul divano mentre gustava la propria bibita. Sbirciai meglio. Si era preparata un the. Tanto uguali d'aspetto, in quanto madre e figlia, eppure tanto diverse nei modi e nei particolare di sempre. Lei era la classica donna. La classica donna dalla quale ti aspetti amore, calma e dalla quale saresti felice di tornate la sera dopo una giornata di lavoro. Io, l'esatto contrario. Insomma amore non ne avevo mai dato nemmeno a mio padre, figurarsi ad un possibile compagno di vita. Stavo bene da sola. O almeno era quello che mi piaceva pensare. Forse si trattava solamente te di una di quelle cose della quale vuoi convincenti nonostante sai benissimo che non sia cosí. Invece lei, mia madre, aveva amato mio padre fino a rimanerne indelebilmente distrutta dentro.
"Buon giorno" disse mia madre continuando a guardare di fronte a lei e girando solamente in seguito lo sguardo verso il mio viso. "Buongiorno" risposi. Mi sorrise. La guardai anche io non appena lei proseguí a guardare avanti a se. Probabilmente stava guardando le foto di famiglia che erano sul mobile di fronte a noi. Non le aveva tolte nonostante tutto. Mentre la guardavo riuscivo solamente a pensare che era una bella donna, nonostante l'età. Aveva una quarantina danni ormai e si era mantenuta sempre bella e curata. La precisione era il suo forte. Potevo dire di aver preso in parte da lei per questo. Era bionda. I capelli le arrivavano fin sotto le spalle, lunghi e lisci. Non c'era nessuan piega di troppo. Perfetti. Gli occhi verdi, con un po' di caramello. Particolari e inimitabili. Sempre contornati da uno strato non invadente di trucco. La bocca era ben delineata, proporzionata e simmetrica. Aveva il rossetto già di prima mattina. Il naso era a patata e piccolo. Dritto ma che non sporgeva troppo. Arrotondato sulla punta. Da lei avevo preso gli occhi verdi, anche se più chiari dei suoi e senza nessuno a traccia di particolarità inimitabile. Comuni. Il naso sicuramente le somigliava e la bocca era piú piccola e leggermente più sottile. I capelli erano castani scuro, quasi mori, anche se spesso alla luce avevano riflessi piú chiari e a volte ramati. Mio padre aveva avuto buon gusto nel trovare mia madre, anche se lui non era da meno, ma sicuramente l'aspetto era l'ultima delle cose che avrebbero cercato l'uno nell'altra: insomma, erano entrambi evidentemente intelligenti. Mia madre era un giudice e mio padre un ingegnere. Nessuno aveva a che fare con l'altro in ambito lavorativo, ma caratterialmente si somigliavano molto. Almeno nei miei ricordi. Ripensandoci, non vedo mio padre da cinque anni; ora ho diciotto anni. Direi abbastanza tempo considendo si tratti di mio padre. Ma non mi mancava. O almeno non più. Si ammetto che forse se lo avessi avuto a fianco non lo avrei allontanato, ma ormai mi sono abituata alla sua costante assenza e probabilmente é meglio così. Durante questi cinque anni non ho sentito molto parlare di lui. Ci ha scritto a volte, ma mia madre stracciava spesso le sue lettere ancora prima che arrivarreso tra le mie mani. Non me ne sono mai preoccupata più di tanto. Non capisco cosa avesse ancora da dirci dopo essersene andato con un'altra donna e aver tradito mia madre più di una volta. Una delle cose che ricordo mi ripeteva più spesso era il fatto che fossi stata un errore, lo diceva da ubriaco, ma mi faceva comunque più che male.