Capitolo 1

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-Dimmi dov'è John. È per il suo bene. Dobbiamo portarla via!
-Non andrà da nessuna parte! Ha solo 6 anni. Cosa possono mai volere da una bambina così piccola!?
-Non guardano in faccia nessuno, lo sai meglio di noi. Prendono ciò di cui hanno bisogno, nessuno può fermarli. Rosy è la chiave, John, hanno bisogno di lei. Perché non capisci!
-Non ti credo! Non può essere lei.

Zzzz!
-Dannazione, spegnete questa sveglia!!!!
Urlo buttandomi il cuscino in testa. Quando poi ricordo che sono sola, alzo e spengo la vibrazione. Che sogno! Penso alzandomi e andando in bagno a rinfrescarmi.
Cosa poteva significare quel sogno?? Era tutto nero, sentivo solo quelle voci. John, era mio padre, ne sono sicura... ma quando ho vissuto quella scena?? Un vuoto di memoria improvviso. Mi sento smarrita. Poi mi lavo la faccia, mi guardo intorno, e ricordo di essere ancora qui, nella fantastica e noiosissima casa.
Sono stranamente nervosa, nonostante il calore del sole primaverile riscalda tutto, anche il mio cuore, ma non ho alcuna voglia di provare a parlare con lei proprio oggi, proprio dopo quel sogno.
Sarà frutto della mia stupida immaginazione! Penso.
Mi faccio la solita colazione e guardo la solita TV. Mancano solo cinque giorni al giorno che aspetto da tanto, ma l'entusiasmo e la speranza di uscire svaniscono lentamente ogni giorno di più.
Sto per uscire e andare da Eco quando improvvisamente sento la porta della camera di mamma aprirsi, e lei vicino la soglia, i capelli biondi e lunghi spettinati, le borse sotto gli occhi e il suo solito pigiama.
-Non sei venuta a svegliarmi per andare a lavoro, Rosy.
Sento i nervi irrigidirsi. Non voglio litigare con lei, vorrei solo che lei mi facesse da madre e non che fosse il contrario. Decido comunque di mantenere la calma.
-Non ero dell'umore adatto per litigare e sentire le tue risposte antipatiche, mamma.
Suona così strana la parola mamma sulla mia bocca. Non la dico mai. Non ne ho mai motivo, o la dico durante un litigio e non mi rendo conto di quanto suoni bene una semplice parola.
-Qualcosa non va?
-Da quando ti preoccupi per me? Non mi fai questa domanda da anni. Anzi, non mi rivolgi la parola da anni, mamma. Sto bene, sono solo stanca. E vorrei uscire da questo posto, vedere cosa c'è fuori.
La vedo piangere. La sento spesso piangere, ogni notte quasi, Ma non l'avevo mai vista farlo. È straziante. Un senso di colpa mi pervade. Ma colpa per cosa?? Cosa può aver fatto una bambina di 6 anni di così tanto grave??
-Non volevo essere così scontrosa, mamma, scusami. Ma davvero, vorrei che mi parlassi, che mi spiegassi, che mi dicessi qualsiasi cosa, che mi facessi uscire da qui e farmi conoscere la città. Vorrei poter scegliere io i vestiti da comprare e i cereali e tutte quelle stupide cose che le figlie fanno con le proprie madri ma che a me sono sconosciute.
Mi guarda, e piange.
Non apre la bocca, piange solo, in silenzio.
-Mancano cinque giorni.- dice,-e poi sarai maggiorenne.
-Lo so, e vorrei che potessi festeggiarlo fuori di qua, mamma, per favore.
-No, Rosy.
-Ma...
Non mi lascia finire la frase che si gira, torna in camera, e si chiude dentro a chiave.
Non la capisco. Ma non voglio più stare con le mani in mano. Voglio capire. Voglio sapere cosa è successo quella notte e perché ce l'ha con me. C'entro qualcosa con la scomparsa di mio padre? I pensieri mi inondano la testa, che inizia a girarmi vertiginosamente. Vedo tutto nero.
Quando riapro gli occhi Mi trovo nella casa dove vivevo da bambina, nel mio letto. Sento delle voci. Esco dalla stanza e mi accovaccio nelle scale per sentire meglio.
-Credimi, John. La profezia è quasi compiuta. Ricordi no?? Le Ombre Nere vinceranno se riusciranno ad avere l'ultimo Soldato della Luce. Tante persone hanno sacrificato la loro vita per proteggere l'umanità dalle Ombre Nere. Questa sarà l'ultima battaglia, John. Dobbiamo vincere. Quando abbiamo scelto di diventare Soldati della Luce abbiamo accettato di morire per l'umanità. Ora ti tiri indietro? Dobbiamo portarla da noi. Dobbiamo addestrarla. Se la catturassero... oh, John. Non voglio pensarci.
-Lo so, Sam. Lo so. Ma è troppo piccola. Non verranno mai a cercarla ora.
-La battaglia arriverà presto. John, nessuno poteva sapere che l'ultimo Soldato della Luce potesse essere tua figlia, ma purtroppo è così. Dobbiamo portarla alla Sede Centrale. Lì verrà addestrata. Se la prendessero, la traformerebbero in un'Ombra Nera e l'esercito della Luce Non vincerebbe mai. Lo sai, John! Ragiona!
-Siamo in tanti, possiamo farcela senza di lei. Sconfiggeremo le Ombre Nere.
-Non finirà mai senza che la profezia si avveri. Ormai lo sanno, sanno chi è Rosy. Non c'è più tem...
Aaaaaaah!!

-Che succede!?
Scatto in piedi urlando. Sono svenuta, era tutto un sogno. Quel grido... era lo stesso della sera in cui scomparve mio padre.
Ma di cosa parlavano??? Quale profezia!?? Non potevo più aspettare. Dovevo parlare con mia madre. Il più presto possibile.

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