Non si puó di certo dire che Melany Mulliner fosse una ragazza semplice.
No, non lo era.
Era molto difficile capirla, e di questo Max se ne accorse subito.
Aveva detto che non aveva niente contro gli ebrei, e allora perché non gli parlava più?
Forse lo aveva detto solo per illuderlo, pensava Max.
Aveva parlato solo una volta con quella ragazza, e già la testa gli stava scoppiando.
Non poté fare a meno di guardare le sue labbra muoversi mentre parlava.
Oh, quanto avrebbe desiderato baciarla...ma sapeva che non sarebbe stato così facile.
Non poteva chiederglielo di sana pianta, con le ragazze come lei non avrebbe mai funzionato.
Così capì che doveva inventarsi qualcosa per avere quelle labbra premute sulle sue.
L'indomani, la incontró nella bottega del Sig. Huber.
In un quartiere così povero non poteva comprarsi dei dolciumi, quindi si chiedeva perché fosse lì."Ehi! Melany!" La chiamó, raggiungendola.
"Ciao Max."
"Cosa fai qui?"
"Mia mamma mi ha dato questi pochi spiccioli. Ha detto che devo comprare qualcosa da mangiare." Disse la ragazza, aprendo la mano per far vedere le monete.
Le previsioni di Max erano errate."Eh già, una volta tanto che ci possiamo permettere qualcosa." Affermó lui pensieroso, pensando al suo lavoro: era anche forse più povero di Melany.
Dopo aver ordinato quello che si poteva permettere, uscirono fuori e passeggiarono.
La passeggiata, inizialmente, fu silenziosa.
Max stava riflettendo sull'ipotesi del bacio, ma poi decise di tagliare la corda una volta per tutte."Vuoi fare una scommessa?" Le domandó.
Lo guardó perplessa."Che genere di scommessa?"
"Ti sfido in una corsa. Chi arriva primo alla fine della strada vince. Se vinco io, mi dai un bacio." Disse Max, mettendosi già in posizione.
"E se invece perdi?"
"Non mi baci. Ma che importanza ha? Tanto vinco io." Disse il ragazzo spavaldo.
"Sei proprio sicuro?" Melany socchiuse gli occhi, e in men che non si dica partì.
Aveva barato, ma Max lo immaginava.
Infatti cercó immediatamente di raggiungerla, ma Melany era più veloce di quanto si possa immaginare.
Alla fine corsero come due bambini, spingendosi per farsi sciovolare sulle lastre di ghiaccio.
Ridevano, in quel momento stavano bene insieme, ed erano tanto spensierati.
Alla fine caddero insieme su una mucchia di neve, e si sporcarono tutti.
Ancora ridevano, guardandosi in faccia.
Si alzarono in piedi che ancora avevano il fiatone."Siamo più sporchi di prima!" Esclamó, e risero ancora di più.
"Allora? Me lo dai il bacio?" Le chiese dopo alcuni minuti, quando si ripresero.
"Siamo alla pari." Affermó Melany.
"Quindi me lo dai lo stesso?" Si azzardó a chiederle.
"No, solo se vincevi te lo davo in bocca. Ma dato che hai quasi vinto.." Lasció quella frase in sospeso, e Max sbarró gli occhi dallo stupore: sappiamo tutti che cosa stesse immaginando.
"Cosa?" Chiese Max, con tanto di felicità.
La ragazza sembró pensare a qualcosa, sulla sua faccia si era insediato uno sguardo di malizia, se così si puó chiamare."Niente." Rispose semplicemente, lasciandó Max a bocca aperta.
Non se lo aspettava proprio, e rimase molto deluso.
Ora aveva imparato che con questa ragazza era meglio non illudersi."Ciao, perdente." Lo salutó andandosene via, da sola.
Max rimase lì impalato mentre lei rideva per la sua faccia buffa.
Max ancora non ci poteva credere: gli aveva detto così solo per illuderlo? Solo per vedere la sua faccia da mongoloide? Solo per prendersi gioco di lui? Per prenderlo per i fondelli?
Maximo iniziava a credere che quella ragazza era impossibile per lui: troppo misteriosa, troppo impegnativa da gestire, e nazista.
Anche se aveva detto che non gli dava fastidio, lei faceva di tutto per evitarlo, e ogni volta che se ne andava non lo salutava: apparte quella volta.
Poteva almeno dargli un bacio sulla guancia, dato che erano finiti alla pari.
E invece no, quella disgraziata aveva pensato di illuderlo facendolo rimanere male.
Maximo coltivava sia amore che odio per quella ragazza: era la prima volta che provava due sentimenti così opposti per una persona e, per un attimo, gli sembró di impazzire.
Quella ragazza gli aveva dato alla testa.
Ma come aveva fatto? Ogni volta che la vedeva, che ci parlava, lo confondeva talmente tanto da fargli girare la testa.
Ma se non lo voleva, bastava dirglielo, no? Tanto Maximo aveva la fila di ragazze.
E perché, allora, perdeva tempo con quella ragazza povera, sporca, misteriosa che nemmeno lo voleva?
Non gli sembrava logico, ma un'altra parte di lui non ne poteva fare a meno.
Decise, peró, di dimenticarsela: aveva già capito che con quella ragazza perdeva solo del tempo.
In realtà, Melany Mulliner si comportava così proprio con i ragazzi che le piacevano: da quando era arrivata lì e aveva visto Maximo, non riusciva più a toglierselo dalla testa, e quasi non ci credeva che lui veniva a cercarla. Voleva farlo stare sulle spine, e nemmeno lei si spiegava il motivo per il quale dovesse far soffrire così tanto i ragazzi.
E oltre a questo motivo, non voleva baciarlo perché si vergognava, era una ragazza molto timida. In passato, le erano piaciuti altri ragazzi ma mai nessuno ricambiava.
Invece, quella, era la prima volta che un ragazzo che le piaceva ricambiava. Melany non si sentiva bella, non lo era affatto.
Nonostante avesse i capelli biondi e ricciolini ed occhi grandi e azzurri, aveva una faccia che a lei non piaceva.
Il suo naso era grosso e le labbra sottili, in un viso troppo magro per la fame stavano male.
Era bassa per avere diciotto anni ed era piatta...o quasi. Diciamo solo che non era il tipo di ragazza che i ragazzi cercavano.
Per questo gli sembrava molto strano che a Maximo piacesse lei.
Inoltre aveva sentito che lui aveva la fila di ragazze...cosa ci faceva dietro ad una come lei? Non c'era una ragione propria, perché neanche Max lo sapeva.
In un certo senso, non si sentiva adatta a lui. Nessuno sapeva la voglia che cresceva, in lei, di baciarlo. Voleva tanto baciare quelle labbra, ma ogni volta che ne aveva l'occasione si chiudeva nel suo guscio. Non riusciva ad esternare i suoi sentimenti, e ogni volta che stava vicino a lui le aumentava il battito del cuore.
Sì, la ragazza era super cotta di Maximo.
Ma non riusciva a dirglielo.
Per di più, non poteva dirlo a nessuno: Max era un ebreo e i genitori di Melany erano nazisti: si sarebbero arrabbiati tantissimo se gli avesse detto che le piaceva un ebreo, le avrebbero proibito di vederlo, e Melany non poteva stare senza vedere quei capelli ricci. Se si sarebbero fidanzati, avrebbero dovuto farlo di nascosto: se si scopriva che una nazista era fidanzata con un ebreo era la fine.
Era tutto troppo complicato, un amore impossibile, se così si poteva definire.
Decise di lasciar perdere, di dimenticarselo.É solo una cotta passeggiera. Aveva pensato Melany, non sapeva, che in realtà, era solo l'inizio di un grande amore.
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Together in Auschwitz.
Romance"Quando quei cancelli verranno abbattuti, usciremo mano nella mano, nonostante tutto."