Prologo

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Era freddo. Un freddo vivo. Un freddo che lo avvolgeva, stringendolo prima con gentilezza per poi stritolarlo in una morsa crudele. Era nel Limbo? Il luogo delle anime perse? Se così era, lui si chiedeva com'era l'inferno. Peggiore di quel luogo, dove l'unica cosa che gli faceva capire di esistere era quel freddo avido delle sue energie? Di sicuro era più caldo. Ma se si trovava nel Limbo, allora perché sentiva chiaramente quel profumo? Non sapeva che aroma associargli, ma gli piaceva. Gli piaceva molto. Inspirò a fondo, per sentire di nuovo quel profumo dolce gonfiargli i polmoni. Si sforzò di aprire gli occhi, ma l'unica cosa che vide fu il buio più totale. Un velo di tristezza calò su di lui, per poi sparire quando il profumo tornò a volteggiare intorno a lui. Sorrise, grato di poter almeno sentire quella nota di vita. All'improvviso, un refolo caldo lo sfiorò facendolo sobbalzare. Ma che cosa stava succedendo? Proprio non lo capiva. Un'altro refolo caldo lo sfiorò, indugiando su di lui come a stuzzicarlo. Aprì gli occhi senza fatica. Li spalancò stupito, vedendo un punto di luce sopra di lui. Disperato e allo stesso tempo esaltato, ordinò ai suoi muscoli continuamente stanchi di muoversi. Strisciò verso quel punto luminoso che si faceva sempre più grande man mano che si avvicinava. Accelerò, spinto dal bisogno di allontanarsi da quel luogo sperduto. Quando fu vicino, scoprì che era in realtà una porta. La superò senza guardarsi indietro e la prima cosa che fece fu chiudere gli occhi. La luce era troppo intensa. In compenso venne investito da tanti profumi diversi e dolci, ma solo uno catturò la sua attenzione. Aprì gli occhi quanto poteva, e non era tanto. Giusto uno spiraglio, ma avrebbe voluto spalancarli capendo all'improvviso che era un profumo femminile. Una femmina gli era vicino in quel momento. Chiuse gli occhi per riposarli, ma li riaprì di nuovo per vedere almeno uno stralcio della femmina che gli era vicino. La prima, meravigliosa cosa che vide furono due occhi. Due grandi e dolci occhi color ametista ornati da folte e lunghe ciglia. Lo guardavano con apprensione e anche un pizzico di paura. Si sentì mancare le forze e seppe che stava per svenire. Fece in tempo a dire solo una cosa di estrema importanza che fece colorare di rosa quelle guance pallide prima di crollare. "Tu sei bellissima".  

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