5. Uno strano personaggio

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Sesshomaru si guardava intorno, com'era possibile che qualcuno fosse stato tanto potente da fermarlo? Non si spiegava proprio chi potesse avere tanto potere nelle sue mani e come mai lui non ne percepisse in alcun modo la potente aura.
Continuò a camminare a piedi nudi sull'erba, era piacevole guardare il cielo così limpido mentre l'erba fresca ti solleticava i piedi, ma naturalmente tutto questo il demone non lo sentiva, lui riusciva solo a sentire un grande fastidio per quella sua missione rovinata, era così vicino al suo obbiettivo, così vicino alla soluzione di tutto, ma tutto era sfuggito dalle sue mani con una gran velocità.
Jaken si avvicinò a lui con il suo breve passo veloce e incerto, come il solito cagnolino che era.
<< Signor Sesshomaru, Signor Sesshomaru! >> urlò lui.
<< Cosa vuoi? >>
Lui iniziò a temporeggiare, facendo arrabbiare il suo padrone.
<< Rin é sparita. >> rispose lui dopo aver tentennato per alcuni minuti.
Rin, la bambina che lo seguiva ovunque come un'ombra, la bambina che aveva lasciato il genere umano per scegliere il genere demoniaco, che era stata catturata da Naraku prima della sua scomparsa, che aveva vissuto delle esperienze terribili, ma aveva sempre scelto lui, nonostante tutto. Non poteva permettersi di perdere quella bambina, era l'unica persona a cui teneva dopo tutto quel tempo, aveva combattuto contro sua madre per quella giovane essere umana, tutti sapevano quanto tenesse a lei, e a lui non importava cosa pensassero gli altri. Rin era importante ed era sparita. Bisognava ritrovarla.

Era bello vedere sua nipote giocare e soprattutto era bello che avesse trovato un'altra bambina con cui andava d'accordo. Rin sembrava così pacifica e solare, ma Nyoko aveva come l'impressione che le sfuggisse qualcosa e sapeva che quando aveva quella sensazione stava per succedere qualcosa di strano, spesso di tremendo. Lasciarsi sfuggire anche solo un dettaglio spesso poteva essere fatale, come distrarsi anche solo per un secondo.
Il sole stava tramontando quando Rin si alzò avvicinandosi a Nyoko insieme a Tsui.
<< Sacerdotessa Nyoko, ti ringrazio per la tua ospitalità, ma ora devo andare. >>
Nyoko rimase perplessa.
<< Dove andrai? >> le chiese.
<< Dal Signor Sesshomaru, non posso tardare oppure potrebbe partire senza di me. >>
<< Non ti lascerò andare da sola da nessuna parte. Rimarrai a dormire qui con noi e poi domattina partiremo insieme per cercare questo Sesshomaru, così non ti perderai e sarai sempre sotto la mia protezione. >>
Rin aveva provato a rifiutare la gentile offerta, ma la sacerdotessa aveva insistito talmente tanto che si era ritrovata ad accettare, d'altronde le piaceva giocare con Tsui e trovava adorabile la bellissima donna con lunghi capelli neri che le stava versando della zuppa nella tazza.
<< Grazie >> disse prima di iniziare a cenare.

Il giorno dopo era arrivato terribilmente presto per Nyoko che si sentiva davvero stanca, come se non avesse dormito per giorni, come durante il suo allenamento. Improvvisamente si accorse che in realtà la causa di quella stanchezza era stata la sua risposta anche se involontaria, e non cosciente alla magia che era intervenuta quella notte. Ricordava tutto come fosse stato un sogno. Qualcosa si era avvicinato al villaggio, era rimasto oltre la sua barriera, aveva come annusato l'aria, sì ricordava proprio questo, come se avesse annusato l'aria. Si era mosso tanto furtivamente che spesso aveva bisogno di molti minuti prima di poter individuare il punto esatto in cui si trovava, aveva anche tentato di distruggere la barriera, ma Nyoko era intervenuta e aveva fermato il suo attacco, tenendogli testa.
Rin si svegliò qualche minuto dopo e aiutò la sacerdotessa a preparare la colazione, così mangiarono tutte e tre insieme quando si svegliò Tsui, poi si prepararono per la loro gita.
Nyoko si chiedeva dove mai potesse stare questo Sesshomaru (il nome ancora non gli suonava nuovo, ma nonostante tutto non ricordava dove l'avesse già sentito), forse era un viandante, doveva muoversi di villaggio in villaggio perché vendeva delle cose?
Con il cestino del pranzo si incamminarono fuori dal villaggio, che sarebbe stato controllato dagli uomini del villaggio. Un po' si sentiva incerta a lasciare il suo posto dopo quello che era successo la notte prima, ma aveva promesso alla bambina che l'avrebbe accompagnata e non ritirava mai la sua parola.

Era quasi arrivata la metà del giorno quando arrivarono ad una radura in cui tutto era stato bruciato. In quell'esatto momento gli occhi di Rin si erano accesi, ed aveva iniziato a correre verso il folto bosco, muovendosi sicura tra gli alberi, come se fosse abituata a destreggiarsi tra i vari tronchi e cespugli.
Nyoko prese tra le braccia sua nipote e la seguì, veloce come poche persone al mondo lo erano. Quando frenò si ritrovò davanti alla bambina che accarezzava una strana creatura animale, sembrava un drago a due teste.
Tsui urlò quando la vide, ma Rin corse subito verso di lei dicendogli che Ah-Un, così a quanto pare si chiamava la creatura, era talmente buono che non faceva male a nessuno. In quel momento Jaken spuntò da dietro le spalle del drago e iniziò a urlare.
Nyoko lo osservò attentamente, era un kappa, ovvero uno spirito con un corpo simile all'incontro tra un bambino e una rana.
<< Jaken, per piacere non urlare così, spaventi Tsui. >> disse Rin, rimproverando la creatura.
<< Tu conosci un kappa? >> chiese Nyoko
<< Lui è Jaken, sta con me e il Signor Sesshomaru. E Ah-Un ci permette di volare. >>
<< Ah-Un è un demone, piccola. E anche il kappa ha poteri magici, come mai stai con queste creature? >>
<< Loro sono la mia famiglia. >> rispose lei con un sorriso
<< Rin, piccola, è pericoloso stare qui con queste creature. Non sono umani e solitamente loro fanno del male agli uomini. >> le disse la sacerdotessa.

<< Rin, vieni qui. >> disse Sesshomaru richiamando la bambina. Aveva sentito le parole dell'umana, indubbiamente aveva ragione, per Rin era pericoloso stare con loro, anche lui pensava che avesse bisogno di un contatto più umano, eppure non poteva pensare di lasciare quella bambina, nemmeno per un attimo.
Nyoko si voltò verso il demone e restò a bocca aperta. Aveva portato la sua nipotina in territorio molto pericoloso. Quello era Sesshomaru, il demone cane che aveva visto quella notte, il fratellastro maggiore di Inuyasha, il demone dell'albero. Non poteva permettersi che succedesse qualcosa a sua nipote, ma non poteva nemmeno lasciare la bambina in quelle mani.
<< Signor Sesshomaru, siete tornato. Mi dispiace non essere venuta ieri, ma la Sacerdotessa Nyoko ha insistito perché rimanessi a dormire da lei. É stata molto gentile. >>
<< Dobbiamo andare. >> le rispose lui senza osservare la donna che gli stava davanti.
Non aveva bisogno di vedere la sua forma umana, aveva capito nell'esatto momento in cui si era avvicinato che era stata lei a resistergli, che era lei a proteggere quel villaggio. Purtroppo aveva scelto la persona sbagliata contro cui mettersi contro, lui avrebbe continuato a lottare per quello che desiderava, ma come poteva sapere lei delle potenzialità demoniache del suo obbiettivo, ma soprattutto perché proteggere un simbolo tanto potente?
Si voltò sulla schiena e si allontanò, con dietro la bambina che salutava le due figure umane.


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